venerdì 22 dicembre 2017

My Make Up Time #2 | Christmas is coming 🎄

Buongiorno a tutti, readers! Buon venerdì, buon fine settimana e buona vigilia della Vigilia xD Okay, non proprio, ma credo di non riuscire a pubblicare altri post prima di Natale, e nelle righe sotto vi spiegherò anche il motivo, perciò ho pensato di farvi tutti gli auguri del caso... Come ho già scritto sulla mia pagina autrice di Facebook, lasciata un po' abbandonata nelle ultime due settimane, se conoscete il detto «Hai voluto la bicicletta e ora pedali» avete pressapoco capito che il motivo della mia latitanza dipende in un certo senso da me. Nonostante il freddo artico di questo dicembre, ero infatti riuscita a scappare all'influenza, questo fino a svariato tempo fa, quando mi ha colpita con un febbrone da cavallo. Sono stata a letto e mi sono curata il più possibile, ma per il fine settimana che concludeva questa mia convalescenza era in programma un weekend con la mia migliore amica che, praticamente, non vedevo da luglio. Quindi ho insistito affinché i programmi non saltassero, ma già il lunedì pomeriggio ero nuovamente ko. In sostanza, mi sono fatta influenza e ricaduta nel giro di pochi giorni, e mi hanno massacrata entrambe :/ Ora sto un pochino meglio e, mentre guardo Le tre rose di Eva 4 (Alessandro è proprio un pi*la!), ho pensato di scrivere questo post al fine di potervi aiutare con gli ultimi regali di Natale. Ne arriverà uno anche relativo ai libri, ma penso poco prima di Capodanno, dove vi suggerirò qualche titolo che, se vi siete persi durante l'anno, secondo me vale la pena recuperare.
Di seguito, quindi, trovate le varie collezioni natalizie di brand cosmetici che seguo e compro. Non ci sono cofanetti di skincare perché quest'anno non ne hanno fatti, perciò per lo più si tratta di idee trucco vere e proprie. Inizialmente, i post dovevano essere separati, ma non riuscendo a mettermi al pc nelle ultime settimane riuscirci è stato impossibile, cercherò comunque di essere il più chiara possibile tentando di raggruppare le collezioni più carine e facilmente reperibili anche in questo ultimo weekend pre-Natale.


Vi parlo in primis della Kiko perché è un brand che tutti conoscono e, almeno una volta, hanno usato. Io sarò sinceramente, a parte un correttore (che amo) non compro mai nulla per il viso, più che altro perché i loro colori per il mio incarnato mozzarellino dal sottotono rosato non vanno bene, ma ci sono piccoli prodotti che adoro e, spesso e volentieri, acquisto. La Arctic Holiday è la loro collezione in edizione limitata per Natale, e ci sono davvero un sacco di prodotti, più che altro per occhi e labbra, che comprerei senza pensarci un attimo. Ma sto facendo la brava, stavolta, e aspetto con impazienza i saldi Kiko, che sono quasi sempre interessanti xD
La collezione si presenta con un tocco glaciale: le atmosfere nordiche fanno tendenza, i paesaggi naturali artici fanno sognare. Gli orizzonti surreali, i riflessi dell’aurora boreale, i cristalli di ghiaccio multi-riflettenti, i giochi di luce e i contrasti sono tutti elementi di grande ispirazione. La bellezza nasce dal contrasto, dall’esplosione di colore, dai riflessi, dalle innumerevoli sfaccettature, dalle diverse prospettiveLa collezione Arctic Holiday propone accessori, prodotti make-up e skincare dagli spettacolari colori iridescenti e argentei che brillano come cristalli di ghiaccio scintillante, con texture a contrasto dai finish metallici e olografici, opachi o con glitter dai mille riflessi che ricreano la luce. Con i prodotti must-have per la base look e un colour make-up innovativo e on-trend, il look è sofisticato, glamourous, eccentrico, irresistibilmente irriverente.

domenica 10 dicembre 2017

Release Blitz: "Io sono l'usignolo" di Emanuela Navone

Buona domenica a tutti, readers! Questa mattina non mi perdo troppo in chiacchiere, ma vi lascio direttamente alla lettura di questo nuovo e interessante post. L'autrice, Emanuela Navone, mi ha contattata il mese scorso per partecipare al Release Blitz del suo romanzo self, Io sono l'usignolo, in uscita proprio oggi. Di seguito, oltre ai vari dettagli sul libro, c'è anche un lungo estratto tratto dal primo capitolo del libro! Pronti a conoscere qualcosa di più su questo nuovo thriller?

  IL ROMANZO


Titolo: Io sono l'usignolo
Autore: Emanuela Navone
Autopubblicato
Pagine: 330
Prezzo digitale: € 2,99
Data d'uscita: 10 dicembre 2017
Chi è Florian Chevalier e perché ha bruciato la casa del sindaco di Val Salice? Questo si domanda il giornalista Rubino Traverso, intenzionato a scoprirne di più e sorpreso che nessuno voglia raccontare nulla. Quando, proseguendo le ricerche, inizia a ricevere disegni bizzarri e strani messaggi intimidatori, capisce la verità non deve venire a galla. Che cosa nascondono gli abitanti di Val Salice? In un agosto spazzato dal vento, Rubino scoprirà a poco a poco che perfino un piccolo paese sperduto fra i monti liguri ha i suoi scheletri nell’armadio. E dovrà scoprire quali.
Cosa sei disposto a perdere pur di conoscere la verità?

  ESTRATTO, PRIMO CAPITOLO
Lunedì 21 agosto 2000-
Il trasloco a Val Salice iniziò sotto i peggiori auspici.
Primo punto: appena partiti dovemmo tornare indietro perché Rossana aveva dimenticato il valigiotto con creme, detergenti e qualsiasi orpello con cui donne come mia moglie si divertivano in bagno.
Secondo punto: partiti per la seconda volta, dovemmo di nuovo tornare indietro perché Stella non trovava Lalla e se non aveva la sua bambola di pezza rischiava di patire l’autostrada.
Terzo punto: Oscar, il gattone rosso e pigro, decise che non amava più la gabbietta e dovemmo farlo uscire, con la conseguenza che passò il viaggio disteso sulle cosce di Rossana, emettendo di tanto in tanto un miagolio di vero dolore.
Morale: arrivammo a Val Salice due ore dopo il previsto, sotto un temporale di quelli che ti annegano appena metti un’unghia fuori, Rossana e Stella nervose e io più sudato di quando, al mare, mi ostinavo a non prendere sdraio e ombrellone perché non mi andava di sborsare ventimila lire.
Ciliegina sulla torta, appena scendemmo dalla BMW, infagottati sotto giacchette leggere prese alla spicciolata in una valigia, Stella iniziò a starnutire.
Di per sé, qualche starnuto non è grave, ma essere sposati con Rossana De Simone equivaleva a una delle Grandi Tragedie.
Le hai portate le medicine? No che non le hai portate, vero? E adesso come facciamo diavolo adesso le verrà la febbre e non hai portato le medicine e se si sente male bisogna chiamare l’ambulanza andare al pronto soccorso che poi l’ultima volta siamo stati lì ore.
Neanche il tempo di scaricare i bagagli che dovetti fiondarmi in auto e cercare una farmacia in quel paesino sperduto tra i monti liguri.
Così iniziò la mia nuova vita lontano dalla città. E mentirei se dicessi che ero elettrizzato.

Il campanello suonò mentre la porta si apriva. Mi sfregai le mani l’una contro l’altra, intirizzito nel giubbotto leggero. Le scarpe di tela filtravano l’aria come ciabatte da mare. Feci due passi. File di scaffali di legno ospitavano un melting-pot di medicinali, mentre dietro il bancone, una vecchia credenza conteneva piccole brocche forse dipinte a mano. In un angolo, una vecchia bilancia si incastrava tra due depliant che promettevano la migliore soluzione alla tosse secca e spiegavano perché fosse nocivo fumare in gravidanza.
La farmacia di Ca’ Tonda, paesino minuscolo vicino a Val Salice, era un pot-pourri di scatoline colorate. Se avessi avuto dietro la mia reflex, mi sarebbe piaciuto catturare qualche sfumatura, un verde smeraldo, un rosso mattone o un bianco panna.
La donna dietro il bancone batteva sui tasti del registratore di cassa e parlottava tra sé. Al suono del campanello, alzò lo sguardo. «Buonasera» cinguettò.
«Buonasera.» Mi avvicinai con le mani in tasca.
«Freddino, vero?»
«Già.»
La donna diede una rapida occhiata al registratore di cassa. Il pollice e l’indice grattavano
pigramente il mento. «Oggi il buon Charlie non ne vuole sapere di funzionare.»
Dovevo avere un’espressione stupita perché la donna scoppiò a ridere.
«Charlie è il nome che ho dato al registratore» spiegò.
«Ah.»
«Che cosa desidera?»
«Del paracetamolo. Mia figlia ha un forte raffreddore e mia moglie teme le venga la febbre.»
La farmacista annuì e uscì dal bancone. Una piccola botte in camice bianco. «In questo periodo è facile ammalarsi» disse mentre rovistava in uno scaffale. «Turisti?»
«Ci siamo trasferiti oggi a Val Salice.» Assunsi una delle mie migliori espressioni scocciate per troncare il dialogo. Non avevo di certo tempo da perdere in inutili chiacchiere.
La farmacista terminò la ricerca su uno scaffale e passò all’altro. «Un posticino accogliente, vero?»
Tentativo fallito.
«Sa che è stato quasi raso al suolo da un incendio?»
In meno di un secondo, la mia espressione scocciata diventò incuriosita. «Non lo sapevo.» Fissai la donna con vivo interesse.
La farmacista pescò una confezione di paracetamolo nascosta tra un flacone di sciroppo per la tosse e un detergente intimo. Caracollò verso il bancone e vi posò la medicina. «Successe vent’anni fa.» Scosse la testa. «Una vera tragedia.»
Posai una banconota da ventimila lire accanto al registratore di cassa. Lo sguardo della farmacista sembrava afflitto, ma dietro si scorgeva qualcosa, una specie di forte desiderio, un’aspettativa.
dai chiedimi cosa successe ti prego
Stetti al gioco.
«Che cosa successe?»
La donna parve gonfiarsi come un palloncino. Si allungò verso di me e mise una mano sulla
bocca. «L’incendio distrusse la casa del sindaco e si propagò per metà del paese. Montignani, sua moglie e suo figlio non ce la fecero.» Tamburellò le dita sul bancone. «Aveva appena vent’anni, quel povero ragazzo. Morire così... Che destino ingiusto.»
Presi il flacone di paracetamolo. «È stato un incidente?»
I grandi occhi da lontra della farmacista mi guardavano fissi. «Certo che no. Florian Chevalier. L’usignolo.» Si diede un colpetto sulla tempia. «Un pazzo.» Armeggiò ancora qualche istante con il registratore. «Non è serata, vero, Charlie?»
«Usignolo?» Mi stava prendendo in giro?
«Così si faceva chiamare. Non so il motivo.» Risatina civettuola.
«Perché lo ha fatto?» Misi la medicina nella tasca dei jeans.
La donna fece spallucce. «Lo chieda agli abitanti di Val Salice.» Riprese ad armeggiare con il registratore di cassa. «Le scoccia se non batto lo scontrino?»
Feci un saluto smozzicato. Non mi scocciava. Uscii.
Oh, se lo avrei chiesto. Lo avrei chiesto di certo.
Quella palla con il camice addosso non sapeva che le tragedie erano il mio pane quotidiano.
Rubino Traverso, giornalista e fotoreporter: questa è roba per te.
Cosa ne pensate? Trama ed estratto mi incuriosiscono abbastanza, e il romanzo finisce sicuramente in wishlist, sperando di poterlo leggere già nei primi mesi del 2018. Come sempre, aspetto i vostri pareri, quindi non dimenticate di lasciare un commento qui sotto con le vostre opinioni in merito a questo nuovo romanzo! Io vi mando un bacione =)
Alla prossima,
Feeling Reading