lunedì 1 giugno 2020

Blogtour: "La città di ottone" di S.A. Chakraborty | Cinque validissimi motivi per leggere il romanzo

Buongiorno e buon lunedì a tutti, readers! Come state? Avete passato un bel weekend? Onestamente sono contentissima di aver avuto la possibilità di fare il ponte del 2 Giugno, perché l'ultimo periodo è stato parecchio stressante e avevo proprio bisogno di riposarmi un pochino e staccare la spina dal lavoro in ufficio. Inoltre ieri ho potuto finalmente abbracciare i miei nonni, che non vedevo da prima del lockdown. In ogni caso, come avrete già capito dal titolo e dal banner, non sono qui solo per fare due chiacchiere con voi, per quanto mi faccia piacere farlo.



Oggi siamo qui per l'undicesima (e penultima) tappa del blogtour organizzato da Miriam di Me and Books, che ringrazio tantissimo. Il libro in questione è La città di ottone, di S.A. Chakraborty, in uscita per Mondadori il 16 Giugno, che ringrazio per avermi fornito una copia del romanzo. Domani troverete l'ultima tappa del blogtour, ovvero la magia nel romanzo, sul blog Viviamo per sognare, mentre da martedì 16 troverete anche le recensioni per il review party. Se vi andasse di fare un salto a leggere quello che penso (ovviamente senza spoiler, come al solito), potrete trovare la mia recensione giovedì 18. Ma bando alle ciance, ora vi lascio al vero motivo per cui siamo qui. Buona lettura. ❤

IL ROMANZO

Titolo: La città di ottone
Serie: The Daevabad Trilogy #1
Autore: S.A. Chakraborty
Editore: Oscar Mondadori
Pagine: 528
Prezzo: € 22,00
Data d'uscita: 16.06.2020
EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.

i5 VALIDISSIMI MOTIVI PER LEGGERLOi


Non è stato facile trovare dei motivi che potessero essere ritenuti validi per la maggior parte dei lettori, perché alla fine sono sempre soggettivi. Partendo da quelli che ritengo essere i punti di forza del romanzo, spero di aver fatto la scelta giusta e di avervi incuriosito quel tanto che basta. :)

  • La mitologia e la cultura islamica. Negli ultimi anni i romanzi a sfondo mitologico hanno preso sempre più piede, specialmente quello greco-romano, ma ogni mitologia è affascinante ed interessante a modo suo. Personalmente so molto poco della cultura islamica, di conseguenza non sapevo praticamente nulla prima di approcciarmi a questa lettura. Se inizialmente la cosa mi ha disorientata un pochino, proprio perché partivo con nessuna nozione di base, ho trovato particolarmente interessante farmi una piccola cultura a riguardo, scusate il gioco di parole. XD Se vi interessano le varie culture, specialmente quelle molto diverse dalle nostre, allora questo libro fa per voi. Lo stesso vale se siete semplicemente degli amanti dei libri a sfondo mitologico.
  • Daeva e Jinn. In realtà sono la stessa creatura, eppure all'interno del romanzo sono intesi in modo diverso. Senza fare spoiler, non avevo mai letto un libro che parlasse dei jinn, di conseguenza è stato ancora più interessante vedere come l'autrice ha gestito questa cosa, creando una sorta di differenza piuttosto importante. Alcuni personaggi tra le pagine trovano quasi offensivo l'essere nominati nel "modo sbagliato". Non posso fare paragoni con altri romanzi, ma se l'argomento è di vostro interesse, allora direi che non potete perdervi La città di ottone.
  • L'ambientazione magica. Il romanzo è ambientato per quasi buona metà nel deserto, che è già di per sé un'ambientazione magica. Non so voi, ma ne sono sempre stata affascinata. Il viaggio di Nahri e Dara è davvero intrigante e coinvolgente grazie anche ai luoghi visitati (sto ancora pensando alle risate che mi sono fatta durante una conversazione riguardante un certo villaggio nel deserto... XD). Per non parlare di Daevabad, la Città di Ottone, il luogo dove abitano moltissimi daeva appartenenti a svariate tribù. Com'è facile intuire, è una città ricca di magia e di mistero, scoprire cosa si nasconde tra le sue mura e come la magia prende quasi vita è tra le cose più affascinanti del romanzo.
  • Religione e magia a confronto. Lo so, lo so, può sembrare una vera e propria contraddizione, ma in realtà all'interno del romanzo questa contrapposizione tra le due cose è interessante. Io per prima trovo strano che delle creature magiche possano seguire dei riti religiosi, pregare e venerare qualcuno come Solimano. Non voglio spiegarvi chi è e il perché c'è questa cosa, in quanto ritengo che sia molto interessante scoprire come stanno le cose leggendo. Però un'altra cosa che ritengo molto interessante (e allo stesso tempo strana) è la fissazione di un determinato personaggio per le regole religiose, portandolo ad avere un'opinione piuttosto... particolare dei suoi simili.
  • Lo stile. In realtà sono stata tentata di inserirlo come primo punto, in quanto è stata la prima cosa che mi ha colpita del romanzo. Ero completamente immersa dalla storia già dopo le prime pagine perché l'autrice ha uno stile molto scorrevole, semplice e descrittivo. Ti cattura fin da subito e ti fa entrare nel vivo della storia.


Spero di avervi incuriositi almeno un pochino, perché sebbene non sia una persona che ama particolarmente seguire la massa, devo dire che La città di ottone merita di essere letto, anche solo per le sue particolarità. Potreste benissimo dirmi che i motivi che ho elencato per voi non sono nulla di particolare e in quel caso vi darei ragione, perché è sempre una cosa soggettiva. In quel caso non mi resterebbe che dirvi di provare a leggerlo e dirmi se ne avreste trovati degli altri.
E con questo direi che per oggi è tutto e non mi resta che salutarvi. Buona giornata e buon inizio settimana a tutti. Un bacio. 

Alla prossima,

Feeling Reading
→ Bontix

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