lunedì 2 dicembre 2019

Recensione: "Hurricane" di Monica Lombardi

Buongiorno a tutti, readers! Come state? Avete passato un bel weekend? Volevo scusarmi con voi per il ritardo, visto che questa recensione sarebbe dovuta uscire la prima settimana di Novembre, ma questo mese è stato letteralmente un delirio al lavoro che non ho avuto la possibilità di terminare prima la recensione. Inoltre, chi mi segue su Instagram probabilmente lo avrà intuito, la scorsa settimana è iniziata con una batosta emotiva non indifferente. Ma bando alle ciance, oggi sono qui per parlarvi di Hurricane, il nuovo romanzo firmato dalla penna di Monica LombardiCi tengo a precisare che non è necessario aver letto la quadrilogia del GD Team per capire gli avvenimenti raccontati nella serie GD Security, tuttavia da grandissima amante di questa storia ne consiglio comunque la lettura. Come le precedenti recensioni, anche questa sarà spoiler free, ma alcuni riferimenti a Storm ci saranno lo stesso. Prima di lasciarvi però ci tengo a ringraziare con tutto il cuore Emma Books per avermi fornito una copia del romanzo in cambio di un'onesta opinione. Buona lettura. ❤

Titolo: Hurricane
Serie: GD Security #2
Autore: Monica Lombardi
Editore: Emma Books
Pagine: 256
Prezzo: € 3,99
Data d'uscita: 30.10.2019
Questa è la storia di un uomo rimasto solo che non sa più qual è il suo posto nel mondo. È la storia di una donna votata alla vendetta. Ed è la storia di due criminali che conoscono solo la distruzione. Ma più di tutto, questa è la storia di un Team che diventa famiglia. Valentin Verenich non ha più nulla. Non si considera più un Verenich e non ha più neanche Hurricane, l’alter ego con cui saliva sul ring della boxe clandestina di San Pietroburgo. Ma ora conosce sua madre, e conosce la verità. E, senza neanche rendersene conto, da lì comincia a ricostruire se stesso. Eva Storm non distingue più il sogno dalla realtà. Le hanno insegnato a non contare sull'arrivo della cavalleria, eppure c’è un uomo che lei continua ad aspettare. Un uomo che una parte di lei sente di voler salvare, ma per farlo lui dovrà prima salvare lei. Il Team è andato vicino a perdere il suo grande capo e non è disposto a dimenticarlo. Quando uno dei suoi nemici colpisce di nuovo, i suoi membri si stringono gli uni agli altri ed elaborano una missione diversa da tutte le altre. Dalla Russia delle corse automobilistiche alla Grecia più incontaminata, da una cattedrale nel sud della Francia alla nuova sede di Versailles fino a lussuosi hotel dove gli abiti sfavillanti non frenano la violenza più efferata, seguite il Team nella sua missione più emozionante e adrenalinica. Perché questa volta la posta in gioco è la sopravvivenza.
VOTO:
★★★★★

RECENSIONE
Lo so, vi ho rotto le scatole per tutto il mese di Ottobre con questo libro e probabilmente non ne potrete più. Be', guardate il lato positivo, dopo oggi non vi romperò più almeno fino a San Valentino. XD
Scherzi a parte, ho avuto bisogno di riprendermi emotivamente da tutte le emozioni che questa storia e questi personaggi mi hanno trasmesso e, se devo essere sincera, non sono nemmeno sicura di essermi ripresa abbastanza da poter mettere insieme tutti i pensieri e proporvi qualcosa che abbia senso. Questo libro mi ha letteralmente mandata al tappeto, non c'è niente che non abbia amato e non c'è una sola parola che cambierei. Ci sono state tante scene che mi hanno colpita nel corso dei vari libri, ma credo che nessuna di queste lo abbia fatto nel modo in cui c'è riuscito Hurricane: Jet sotto la pioggia, la missione a Koufonissi, la Levy's dinner e potrei continuare ad elencarle all'infinito. Okay, all'infinito no, purtroppo il libro prima o poi finisce. Quello che voglio dire è che ho provato mille emozioni, con la sola differenza che stavolta mi sono sembrate amplificate rispetto alle letture precedenti.
La trama è mozzafiato e sono d'accordo con chi afferma che questo sia il miglior libro sul Team, perché questo È il miglior Team di sempre. Tutte le domande nate in Storm trovano una risposta, eppure nuove domande si fanno largo nella mente del lettore (soprattutto nella mia). Come sempre nulla è lasciato al caso e i riferimenti ai romanzi precedenti non mancano, tant'è che il senso di déjà-vu è più che giustificato: quello che uno dei villains sta mandando è un messaggio e i protagonisti lo ricevono forte e chiaro. I personaggi ormai fanno parte di me e non credo che sarò mai pronta a lasciarli andare, perché mi sono letteralmente entrati sottopelle. Anche questa volta sono stati all'altezza delle mie aspettative, anzi, sono stati persino più sorprendenti di quanto mi aspettassi, uno su tutti gli altri. Un grandissimo punto di forza di questo romanzo, secondo me, è il rapporto che si viene a creare tra i personaggi, perché è più evidente che mai quanto siano diventati importanti gli uni per gli altri.
David Langdon è colui che ha dato inizio a tutto e vederlo fare per primo il grande passo è stata un'emozione che non so descrivere. Tra l'altro, ci sono state talmente tante cose che ho amato in quei capitoli, che non saprei nemmeno da che parte iniziare. Anche questa volta si è dimostrato il degno Boss di questo gruppo straordinario, capace di gestire le situazioni più disparate. Ho apprezzato davvero molto che GD e Michelle abbiano avuto il loro momento, il giusto spazio all'interno di una storia che, nel bene o nel male, ruota ancora una volta attorno alla famiglia Levy. *-* Ma è stato il loro sangue freddo alla fine del romanzo ad avermi fatta capitolare (oltre ad una particolare conversazione sul togliere un certo vestito). Buck è il nostro team leader e ho adorato tutte le interazioni con Alex, che mi ha davvero stupita questa volta. Finalmente ha deciso di aprirsi con qualcuno con cui finora aveva interagito relativamente poco ma, soprattutto, finalmente prende maggiore consapevolezza di sé e del suo rapporto con Buck. Jet è stato wow. Le scene che lo riguardano sono tra le più strappalacrime del romanzo, per più di un motivo. Sono talmente emozionanti, che sono la prima ad essere stupita del fatto che non sia stato il mio personaggio preferito. Inutile dire che l'ho adorato in ogni singola pagina. Nicky mi ha lasciata senza fiato, non riuscivo a credere a quel che stavo leggendo, il cuore mi batteva all'impazzata e non riuscivo a staccarmi dalle pagine. Non so descrivere a parole tutte le emozioni che i Jecky mi hanno fatto provare. Digger mi ha fatta impazzire. Vederlo così protettivo nei confronti della sua famiglia è stato bellissimo e spero di poter rivedere lui e V interagire nuovamente. Mi sono davvero Levyzzata e aspetto con ansia di scoprire cosa ha in serbo Monica per lui e Meg, soprattutto perché mi piacerebbe davvero molto veder concretizzarsi una determinata cosa. Megan purtroppo è stata poco presente, ma è sempre fondamentale per aiutare il mio Dig a ragionare meglio. Mi piacerebbe molto vederla di più nel futuro del Team, soprattutto perché con Dig e Wolf sempre super efficienti, Deb e Meg a volte hanno poco spazio. Hogan è stato il personaggio che più di tutti mi ha colpita (e affondata). Per me lui è stato una vera rivelazione, anzi, forse dovrei definirlo LA rivelazione. Ho scoperto dei lati del suo carattere che mi hanno letteralmente sciolta. Vederlo in azione è stato meraviglioso, certo, ma è dell'uomo fuori dall'azione che mi sono innamorata tra queste pagine. Deborah è stata meravigliosa, perché finalmente ha fatto quel passo che aspettavo da Storm, anche se ha avuto bisogno di una certa spintarella. Ma va bene così ed è stato giusto così. Soprattutto perché la persona che le ha dato quella spintarella è stato il secondo personaggio che mi ha rubato il cuore, molto più di quanto non avesse fatto nel libro precedente. Irina, inutile che lo dica, è il mio spirito guida. È il personaggio femminile che preferisco, anche se molte preferiscono Michelle. Miche è fantastica, ma secondo me Irina è un gradino sopra tutte. In Spiral poteva sembrare una Regina di Ghiaccio, ma in questi ultimi due romanzi ha dimostrato di essere una vera Regina, punto. Konstantin mi ha fatto venire gli occhi a cuoricino, proprio perché amo Irina e aspettavo questa svolta da parecchio. Valentin è OMG! Lo amo ed è inutile dire quanto abbia amato ogni singola interazione con la sua famiglia, oltre che durante la missione a Koufonissi. Tra l'altro non vedo l'ora di vederlo nuovamente interagire con Hogan, perché ho l'impressione che quei due potrebbero fare scintille insieme. La sua crescita è stata pazzesca, soprattutto perché non era scontato che riuscisse ad accettare tutte le rivelazioni riguardanti il suo passato. Insomma, è il degno figlio di sua madre. Tra l'altro, me lo sentivo che il paragone con Jax in Storm non era stato messo a caso. *-* Eva mi è piaciuta davvero molto e sono contenta che le domande nate nel romanzo precedente abbiano trovato una risposta. Mi dispiace solo averla vista relativamente poco, perché mi sono affezionata talmente tanto a lei e a Valentin, che avrei voluto di più. Spero di rivederli molto presto, soprattutto perché la partita con Grayson è ancora aperta. WolfChad sono stati semplicemente meravigliosi. In Storm si sono presi il tempo necessario per conoscersi e finalmente hanno deciso di prendere in mano la situazione. Tra l'altro il nostro Lupo mi ha fatta sbellicare in più occasioni. A volte mi sembra così ingenuo, poi se ne esce con certi commenti e inizia a parlare di sesso con Deb nella sala computer e scoppio a ridere a crepapelle. Lui è così e lo adoro per questo. Inutile dire che il testosterone in questo sesto romanzo non manca di certo e ci sono state alcune scene da Troglo-Team che mi hanno fatta impazzire. Prima di concludere vorrei spendere qualche parolina anche per i due villains, ovvero Ilya Letov e Sergei Verenich.
Come dicevo prima, chi ha letto Hard Landing non potrà non aver colto un particolare riferimento verso la fine del romanzo, in più devo ammettere che avrei dovuto capire anche una seconda cosa riguardante quella scena. Però almeno la sensazione che sul tetto avrebbero dovuto prestare più attenzione era corretta, anche se posso capire la fretta di correre da un'altra parte. Personalmente ho adorato tutta la parte finale, davvero al cardiopalma e, per quanto mi rode doverlo ammettere, il merito è proprio di quei due str... ehm, volevo dire "tenere personcine". Se in nel romanzo precedente ho odiato visceralmente Verenich, stavolta colui che si è meritato tutto il mio odio è stato Letov. Vi giuro che non è possibile spiegare a parole quanto odio provo nei loro confronti e penso che questo sia un altro grandissimo punto di forza di Monica. I suoi personaggi sono così veri da farmi provare una vasta gamma di emozioni davvero molto forti.
Lo stile è come sempre molto pulito, la storia è dinamica, adrenalinica ma con la giusta dose di romanticismo. Come ho accennato qualche riga sopra, il finale è da cuore in gola ed è impossibile staccarsi dalle pagine. Anche questa volta lo show don't tell permette al lettore di entrare subito nel vivo della storia, vivendo le emozioni delle missioni quasi in prima persona.
In conclusione posso tranquillamente affermare che la Regina italiana del romantic suspense ha colpito ancora, scrivendo quello che reputo il miglior romanzo sul Team.

E con questo direi che anche per oggi è tutto. Come sempre vi ringrazio per essere arrivati fin qui, sperando di non avervi annoiati nel frattempo. Ora vi saluto e vi auguro una buona giornata. Un bacio. 
Alla prossima,
Feeling Reading
→ Bontix

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