mercoledì 6 luglio 2016

Recensione: "L'importanza di chiamarti amore" di Anna Premoli

Salve a tutti, readers! Come immaginavo, niente WWW oggi... Nelle scorse settimane non sono stata in super vena, ecco perché ho letto poco per i miei standard. E lo so che questo è un ritornello che sentite spesso, da quando il 2016 è cominciato, ma negli ultimi giorni ho letto veramente, veramente pochissimo. Rimedierò! Ho deciso quindi di pubblicare la recensione di L'importanza di chiamarti amore, il secondo romanzo della serie NA di Anna Premoli. L'ho letto a giugno, ma non sono riuscita a postare prima il mio parere. Quindi eccomi (eccolo) qui =)

Titolo: L'importanza di chiamarti amore
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90
Data d'uscita: 26 maggio 2016
Giada sa bene di essere una ragazza dal carattere piuttosto difficile, quindi non si stupisce affatto di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d’accordo quasi con nessuno: con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del rapporto con i suoi genitori… meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben preciso: laurearsi con il massimo dei voti e il prima possibile. Il resto dei problemi può passare in secondo piano. Così credeva, almeno finché lo stage presso una prestigiosa società di consulenza di Milano non la mette di fronte a quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su misura e dei pullover firmati. E tra loro c’è un precedente molto imbarazzante che potrebbe crearle qualche complicazione che non aveva assolutamente messo in conto...
VOTO:
½

RECENSIONE
Ho letto quasi tutti i libri della Premoli, e benché abbia trovato coinvolgenti e divertenti titoli come Ti prego lasciati odiare e Tutti i difetti che amo di te, penso che gli ultimi due romanzi – L’amore non è mai una cosa semplice e L’importanza di chiamarti amore – siano stati il suo esperimento meglio riuscito. Fra tutti i suoi libri amo veramente tanto la storia di Lavinia e Sebastiano, ma anche il suo ultimo lavoro non è affatto male.
In L’importanza di chiamarti amore, troviamo Giada – una delle due migliori amiche di Lavinia. Ammetto che rispetto al primo volume me l’aspettavo diversa… Ma non è stata comunque una brutta scoperta. Giada non ha una vita facilissima, messa continuamente in discussione da se stessa e dai suoi genitori, e il suo unico obiettivo per l’anno in corso è quello di laurearsi e chiudere finalmente un’altra parentesi del suo cammino. Ma tutto sembra stravolgersi totalmente quando, alla scrivania di un’azienda dove sta portando avanti un lavoro di stage, si ritrova Ariberto Castelli fra i piedi. Un nome e una garanzia, si potrebbe dire. Perché il ragazzo è tutto ciò che Giada non sopporta. Per di più, una serata di non molto tempo prima ha segnato per sempre la loro rivalità. E ammetto che ho trovato molto carino leggere di quella serata dal punto di vista di Giada, poiché è sicuramente una sorpresa gradita che la Premoli ha inserito per le affezionate del primo libro. Ma non vi svelo altro.
Ho trovato lo stile dell’autrice fresco, frizzante e, come sempre, ben curato. La Premoli sa ben dosare passaggi più adulti, più importanti e seri, a scene più ironiche, quasi infantili. E il risultato è sorprende. Giada mi ha colpita, anche se non a 360°. Pensavo che fosse un vulcano in eruzione, nel primo libro, e benché lo sia realmente nasconde molto altro sotto la sua facciata da dura. Ariberto è stato un amore. Okay, magari non sempre, specialmente nel prologo, ma una volta inquadrato il suo personaggio non si può descriverlo in altro modo. È un ragazzo deciso, sicuramente sicuro di sé, ma rispettoso e molto simpatico. E presto Giada comprende che scavare affondo potrebbe essere la sua peggior rovina… perché se toglie l’etichetta che gli ha affibbiato, Ariberto potrebbe essere il fidanzato perfetto. Nel corso della storia conosciamo anche il ragazzo ufficiale di Giada, poco e piccole dosi, quello che sin dal primo volume non era per niente ben visto da Alessandra e Lavinia. A me non è dispiaciuto, vi dico la verità. Non è il cattivo che sembrava, ma la relazione fra lui e Giada era ormai alla deriva… Tutti e due restavano insieme all’altro per abitudine, ma quando si rendono conto che questo non può più essere un motivo valido decidono di chiudere. Ammetto che avrei preferito che Giada lo capisse prima. Che compiesse lei questo passo, che aspettasse a fare determinate cose una volta diventata single a tutti gli effetti, anche se era ovvio che non si sentisse più impegnata da parecchio. Ma, come si dice in questi casi, meglio tardi che mai. Mi ha fatto molto piacere rivedere di tanto in tanto Lavinia e Seb, personaggi che ho letteralmente adorato nel loro libro e che non si sono risparmiati nemmeno in questo. Devo però confessare che, rispetto al suo predecessore, la storia di Giada e Ariberto mi ha coinvolta di meno. Alcuni punti li ho trovati un po’ ripetitivi e noiosi. Insomma, posso comprendere che Giada non volesse impegnarsi, ma secondo me alcune questioni sono state portate allo stremo… Considerando poi che si tratta di una lettura leggera, e non di un NA con dentro drammoni e quant’altro, penso che la Premoli abbia tirato la corda probabilmente per allungare una storia che con cinquanta pagine in meno sarebbe stata altrettanto bella – se non migliore, forse.
In conclusione, libro piacevolissimo da leggere. Storia fresca, a tratti divertente, e personaggi che colpiscono il lettore. Consiglio il romanzo, in verità io vi consiglio entrambi i libri: leggete prima L’amore non è mai una cosa semplice e poi L’importanza di chiamarti amore. E adesso attendo con trepidazione il terzo, con protagonista la carissima Alessandra.
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Il romanzo è uscito da diverse settimane, quindi penso che qualcuno di voi lo abbia già letto. Se la mia recensione vi è stata utile, lasciatemi un commento xD Fatemi sapere se siete d'accordo con me, in disaccordo, e se non avete ancora avuto occasione di immergervi in questa lettura se acquistere il libro o meno =) Io vi mando un abbraccio!
Alla prossima,
Feeling Reading

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