Buongiorno a tutti, readers! Oggi sono abbastanza su di giri perché ieri mi è arrivato il letto nuovo, e lo adoro *___* Ma tralasciando questo piccolo dettaglio, concentriamoci sul post di oggi u.u' Sul blog troviamo la quinta tappa del romanzo uscito ieri per Giunti: Il segreto di Riverview College. In questo post vi farò leggere l'incipit del romanzo e vi propongo un confronto fra la cover italiana e quella originale! Pronti? E allora... Ecco la tappa! xD
IL ROMANZO
Titolo: Il segreto di Riverview College
Autore: Susanne Goga
Editore: Giunti
Pagine: 347
Prezzo: € 12,90
Data d'uscita: 16 novembre 2016
Dopo il grande successo di I misteri di Chalk Hill, Susanne Goga torna con un romanzo avvincente, pieno di passione e mistero.
Londra, 1900: dopo la morte prematura dei genitori, Matilda Gray ha promesso a se stessa di diventare una donna forte e indipendente, e finalmente ha realizzato il suo sogno: lavorare come insegnante di letteratura in un istituto esclusivamente femminile, il prestigioso Riverview College, che si erge imponente dietro una cancellata decorata da unicorni e centauri. Ma al rientro dalle vacanze estive, una notizia inaspettata accoglie Matilda: Laura Ancroft, una delle sue allieve più esuberanti e dotate, è partita per un viaggio con il suo tutore e non rientrerà a scuola. Proprio Laura che, con tutta la passione e il coraggio dei suoi diciassette anni, recitando i versi di una poesia aveva confessato a Matilda di essersi innamorata di lei. Qualcosa però non quadra: perché nessuno, nemmeno la compagna di stanza di Laura, ha più avuto sue notizie? E perché la preside vuole a tutti i costi mettere a tacere la vicenda? Poi, una mattina di ottobre, Matilda riceve una cartolina e scopre sotto i francobolli un messaggio cifrato, che la conduce proprio nella stanza di Laura: lì si nasconde un vecchio diario segreto. Chi è l’autrice di quel diario che data addirittura 1600? E cosa c’entra tutto questo con la scomparsa di Laura?
INCIPIT
Londra, luglio 1665.Katie scese le scale barcollando, scivolò e riuscì a restare in piedi per un pelo, reggendosi alla parete ruvida. Si pulì le dita, strofinadole le une contro le altre, e vide cadere una pioviggine di malta umida. Continuò, i gradini sconnessi sotto i piedi. Fu scossa da un brivido. Per il freddo o la debolezza?Ma c'era una voce, in quel buio, che la spingeva a proseguire: le grida di quella donna con i capelli bianchi e fini come una tela di ragno che puntava un dito contro il cielo.<La vedete? Eccola, è lassù! Una stella in fiamme, una cometa, presagio di imminenti sventure! Presto su di noi si abbatterà una piaga terribile, come anni or sono! Implorate pietà! Mettetevi in salvo, finché potete!>Erano passati diversi mesi da quando l'aveva vista per strada, circondata da curiosi che alzavano gli occhi impauriti e si facevano il segno della croce. Che follia, aveva pensato Katie quel giorno, solo gli stolti potrebbero credere a simili superstizioni, suo padre riderebbe di gusto. Chi, al giorno d'oggi, può ancora prestar fede ai segni celesti? Sono ormai remoti i tempi in cui si interpretavano le viscere degli animali o il volo degli uccelli.
COVER A CONFRONTO
Quest'oggi è complicato scegliere quale, fra le due copertine, sia la migliore. Adoro quella italiana, ma anche quella tedesca ha un suo perché. Entrambe sono misteriose, ed è la nebbia ad essere la padrona della scena. Quella di Das Haus in der Nebelgasse, titolo originale dell'opera, è più nitida. I colori sono più vividi, benché la foschia e l'ombra di questo edificio gotico diano all'insieme un tocco di inquietudine. La donna scelta - con questo grande cappello e sicuramente più in primo piano - non mi dice molto. Nell'insieme, comunque, la reputo una gran bella copertina. La scelta della Giunti è stata, a parer mio, più intelligente. Una cover del genere la vedrei anche come locandina di un film thriller-psicologico o di un thriller-horror. Questa ragazza che fugge, con questo abito chiaro molto più suggestivo e di immaginario novecentesco. I colori del verde e del giallagnolo che variano, resi offuscati della foschia che, a differenza dell'altra, è presente ovunque. Non lo so. Personalmente preferisco quella della Giunti, nulla togliendo tuttavia a quella detesca. Anche il nostro titolo, scritto con questo rosso cattura di più l'attenzione. Quindi, brava Giunti! Per un soffio, il confronto direi che se lo porta a casa la nostra casa editrice.
CALENDARIO BLOGTOUR
E con questo è tutto! Fatemi sapere cosa ne pensate della tappa, e non dimenticatevi di andare a recuperare anche tutte le altre. E non perdete quella conclusiva di domani ;) Io vi mando un bacione, e vi ricordo di iscrivervi al blog - se esso vi piace e non lo avete già fatto.
Alla prossima,
Alla prossima,
Feeling Reading
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