Buongiorno a tutti, readers! Un'altra settimana sta per finire. Il weekend è alle porte e io voglio sapere quali saranno i vostri progetti per il fine settimana. Io l'altro ieri ho già fatto qualche acquisto di Natale alla Lidl... Niente di trascendentale, solo le lucine che vanno a batteria per decorare la mia stanza e diverse candele profumate e qualche 'schifezza' dolciaria. Non si può resistere quando il Lidl mette 'ste cose, dai. Cooomunque, tornando a noi... Vi presento la seconda tappa del blogtour de La lettrice che, ammetto, non era in programma. L'organizzatrice mi ha chiesto se ero disponibile e ho accettato di ospitarla per non far saltare o slittare tutto, perciò eccoci qui. Il romanzo mi era stato inviato dalla Newton, quindi quando ho accettato di partecipare lo avevo già letto. E' un libro particolare. Sicuramente accattivamente, ma indubbiamente particolare. Ma ora non mi perdo oltre in chiacchiere e vi lascio alla mia tappa: storie di pirati! Curiosi? Io lo spero...
IL ROMANZO
Titolo: La lettrice
Autore: Traci Chee
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo: € 9,90
Data d'uscita: 10 novembre 2016
Una terra dove i libri sono banditi
Una ragazza che non smette di lottare
Sefia sa cosa significa dover sopravvivere. Dopo che il padre è stato brutalmente ucciso, è fuggita con la misteriosa zia Nin, che le ha insegnato a cacciare, seguire le impronte e rubare. Ma quando Nin viene rapita, Sefia rimane completamente sola. L’unico indizio che può aiutarla a ritrovare Nin è uno strano oggetto rettangolare che il padre ha gelosamente custodito fino al giorno della sua morte. Un manufatto mai visto prima, di cui nessuno le aveva mai parlato, perché nel mondo in cui è nata e cresciuta la lettura è un’attività proibita. Con l’aiuto di questo libro e di un ragazzo che nasconde oscuri segreti, Sefia cercherà di salvare la zia Nin e scoprire che cosa sia realmente accaduto il giorno in cui suo padre è stato ucciso. Con un meraviglioso alternarsi di storie di pirati, duelli di cappa e spada e assassini spietati, La lettrice è un’avventura raccontata in modo magistrale da uno straordinario nuovo talento.
LA TAPPA: STORIE DI PIRATI
Le storie di pirati sono raccontate fin dai tempi antichi. E benché gli anni passino, il fascino che si cela attorno a questa figura non pare affievolirsi. Ma perché i pirati conquistano sempre più lettori, grandi e piccoli, con le loro avventurose storie? In questa tappa andremo a snocciolare insieme il folklore e le leggende che li attorniano.
La pirateria è l'attività illegale di quei marinai, denominati pirati, che, abbandonando per scelta o per costrizione la precedente vita sui mercantili, abbordano, depredano o affondano le altre navi in alto mare, nei porti, sui fiumi e nelle insenature. Nell'immaginario collettivo, nato principalmente dalla fantasia di scrittori e registi, un pirato viene indentificato da simboli precisi: un pappagallo, un uncino, una gamba di legno, una sciabola d'abbordaggio, una feluca, una Jolly Roger, un ghigno maniacale, degli orecchini, una barba e un occhio bendato. Entrando maggiormente nel mito di queste figure, non si può non citare Barbanera. E' lui il pirata più celebre di tutti i sette mari. Intorno alla sua figura sono sorte diverse leggende, tanto che ancora oggi è difficile ricostruire la vera storia del pirata britannico Edward Teach. Fatto sta che con il passare dei decenni Blackbeard è diventato l’immagine del pirata per eccellenza.
Ma non è il solo. Diverse storie vegono racconte, e molti nomi - chi più conosciuti e chi meno - accompagnano questi racconti di avventura e di fantasmi. Ricordiamo fra questi il pirata Francis Drake. Molte le leggende che circolano sul conto di El Draque, come quella che lo vuole in California nel XVI secolo. Si racconta poi che, sul letto di morte, il grande corsaro chiese ai suoi uomini di riportare a Plymouth un tamburo: se qualcuno lo avesse battuto in un momento di pericolo per l’Inghilterra, lui sarebbe tornato per difendere il suo Paese. Il tamburo di Drake si trova ancora oggi a Plymouth e secondo alcuni testimoni si sarebbe messo a rullare da solo quando Napoleone fu portato nella città come prigioniero. Una seconda volta, nel 1914, poco prima dello scoppio della Guerra Mondiale. Nel 1994 alcuni ricercatori chiesero finanziamenti per riportare in superficie la bara di Francis Drake, che da secoli si trova nel mare dei Caraibi, a quaranta metri di profondità. Ed è proprio sulle storie di spettri che si fonda, almeno inizialmente, la serie che ha portato Johnny Depp ad essere ricordato come l'affascinante e temibile Jack Sparrow, il capitano (pirata) della Perla Nera. Che ricalca un po' la leggenda dell'Olandese Volante, che narra di quest''imbarcazione intenta a procedere diritta verso le sabbie di Strandfontein per poi, proprio quando sembrava che sarebbe andata ad incagliarsi su delle rocce, si dissolse nell'aria (si tratta di uno dei più famosi avvistamenti della nave fantasma capitanata da Hendrick Van der Decken, personaggio di dubbia fama al servizio di una compagnia commerciale, che salpò da Amsterdam nel 1680 e fece vela verso la colonia di Batavia, ma non giunse mai a destinazione). Oltre all'Olandese Volante girano ancora oggi voci sugli spettri dei pirati che fanno la guardia al tesoro dell'Isola della Quercia, nella Nuova Scozia. Da duecento anni i ricercatori tentano con ogni mezzo di scoprire il segreto del nascondiglio, progettato in modo che, non appena gli scavi arrivino a una certa profondità, l'acqua del mare - scorrendo attraverso dei canali comunicanti - allaghi tutto. Gli abitanti dell'isola, di tanto in tanto, vedono comparire in prossimità del pozzo delle strane luci, che svaniscono non appena qualcuno si avvicina. Il fantasma del capitano Kidd è invece stato visto più volte a Wapping Old Stairs, nelle vicinanze del luogo dove venne impiccato nel 1701. Durante il primo strattone la corda si era spezzata ed era stato necessario ripetere l'esecuzione. Il suo cadavere era rimasto appeso alla forca come monito il tempo necessario perché fosse ‘purificato’ da tre maree. Il mare è pieno di queste leggende, e le storie sui pirati vanno a nozze con questa impronta soprannaturale.
Non posso concludere non parlandovi del pirata per eccelenza. Forse il primo che tutti noi abbiamo conosciuto addirittura prima di Barbanera, in quanto era il corsaro rivale di Peter Pan e governante delle acque dell'Isola che non c'è. Eh, già, sto parlando proprio di lui: Hook, Capitan Uncino. Devo ammettere che il mio amore per Hook è sboccialo guardando il telefilm Once Upon A Time, poiché all'inizio, di affascinante, questo tizio non sembrava avere granché. Ve lo ricordate in Peter Pan, terrorizzato da un coccodrillo? A me faceva ridere, più che altro, che penso fosse lo scopo dell'ideatore della favolta del bambino che non voleva crescere. Tuttavia, la figura di questo pirata è presente in tantissime storie. Ricordo quella scritta da Pierdomenico Baccalario, dove si chiama in realtà James Fly, figlio illegittimo di Giorgio IV, re d'Inghilterra. Una storia di vendetta e drammaticità, questa, che si conclude con l'incontro con James Barrie, a cui racconta la sua storia, alla quale assisterà in veste di commedia teatrale prima di morire. Resto comunque della convinzione che l'Uncino più bello (in tutti i sensi, non solo fisici) sia Killian Jones. Comparso nella seconda stagione tra i personaggi principali della serie televisiva statunitense OUAT, viene presentato come alleato di Cora: Regina di Cuori e madre della strega di Biancaneve. Il suo scopo è vendicarsi di Tremotino che gli ha tagliato la mano per impossessarsi di un fagiolo magico dopo aver ucciso la sua amata Milah, nonché moglie di Tremotino (e qui sembra un po' Beautiful non posso darvi torto). Ciò che più amo di questa moderna versione di Hook è il percorso di redenzione che, per amore, mette in atto. Passando a tutti gli effetti da cattivo e crudele pirata ad eroe.
La pirateria è l'attività illegale di quei marinai, denominati pirati, che, abbandonando per scelta o per costrizione la precedente vita sui mercantili, abbordano, depredano o affondano le altre navi in alto mare, nei porti, sui fiumi e nelle insenature. Nell'immaginario collettivo, nato principalmente dalla fantasia di scrittori e registi, un pirato viene indentificato da simboli precisi: un pappagallo, un uncino, una gamba di legno, una sciabola d'abbordaggio, una feluca, una Jolly Roger, un ghigno maniacale, degli orecchini, una barba e un occhio bendato. Entrando maggiormente nel mito di queste figure, non si può non citare Barbanera. E' lui il pirata più celebre di tutti i sette mari. Intorno alla sua figura sono sorte diverse leggende, tanto che ancora oggi è difficile ricostruire la vera storia del pirata britannico Edward Teach. Fatto sta che con il passare dei decenni Blackbeard è diventato l’immagine del pirata per eccellenza.
Ma non è il solo. Diverse storie vegono racconte, e molti nomi - chi più conosciuti e chi meno - accompagnano questi racconti di avventura e di fantasmi. Ricordiamo fra questi il pirata Francis Drake. Molte le leggende che circolano sul conto di El Draque, come quella che lo vuole in California nel XVI secolo. Si racconta poi che, sul letto di morte, il grande corsaro chiese ai suoi uomini di riportare a Plymouth un tamburo: se qualcuno lo avesse battuto in un momento di pericolo per l’Inghilterra, lui sarebbe tornato per difendere il suo Paese. Il tamburo di Drake si trova ancora oggi a Plymouth e secondo alcuni testimoni si sarebbe messo a rullare da solo quando Napoleone fu portato nella città come prigioniero. Una seconda volta, nel 1914, poco prima dello scoppio della Guerra Mondiale. Nel 1994 alcuni ricercatori chiesero finanziamenti per riportare in superficie la bara di Francis Drake, che da secoli si trova nel mare dei Caraibi, a quaranta metri di profondità. Ed è proprio sulle storie di spettri che si fonda, almeno inizialmente, la serie che ha portato Johnny Depp ad essere ricordato come l'affascinante e temibile Jack Sparrow, il capitano (pirata) della Perla Nera. Che ricalca un po' la leggenda dell'Olandese Volante, che narra di quest''imbarcazione intenta a procedere diritta verso le sabbie di Strandfontein per poi, proprio quando sembrava che sarebbe andata ad incagliarsi su delle rocce, si dissolse nell'aria (si tratta di uno dei più famosi avvistamenti della nave fantasma capitanata da Hendrick Van der Decken, personaggio di dubbia fama al servizio di una compagnia commerciale, che salpò da Amsterdam nel 1680 e fece vela verso la colonia di Batavia, ma non giunse mai a destinazione). Oltre all'Olandese Volante girano ancora oggi voci sugli spettri dei pirati che fanno la guardia al tesoro dell'Isola della Quercia, nella Nuova Scozia. Da duecento anni i ricercatori tentano con ogni mezzo di scoprire il segreto del nascondiglio, progettato in modo che, non appena gli scavi arrivino a una certa profondità, l'acqua del mare - scorrendo attraverso dei canali comunicanti - allaghi tutto. Gli abitanti dell'isola, di tanto in tanto, vedono comparire in prossimità del pozzo delle strane luci, che svaniscono non appena qualcuno si avvicina. Il fantasma del capitano Kidd è invece stato visto più volte a Wapping Old Stairs, nelle vicinanze del luogo dove venne impiccato nel 1701. Durante il primo strattone la corda si era spezzata ed era stato necessario ripetere l'esecuzione. Il suo cadavere era rimasto appeso alla forca come monito il tempo necessario perché fosse ‘purificato’ da tre maree. Il mare è pieno di queste leggende, e le storie sui pirati vanno a nozze con questa impronta soprannaturale.
Non posso concludere non parlandovi del pirata per eccelenza. Forse il primo che tutti noi abbiamo conosciuto addirittura prima di Barbanera, in quanto era il corsaro rivale di Peter Pan e governante delle acque dell'Isola che non c'è. Eh, già, sto parlando proprio di lui: Hook, Capitan Uncino. Devo ammettere che il mio amore per Hook è sboccialo guardando il telefilm Once Upon A Time, poiché all'inizio, di affascinante, questo tizio non sembrava avere granché. Ve lo ricordate in Peter Pan, terrorizzato da un coccodrillo? A me faceva ridere, più che altro, che penso fosse lo scopo dell'ideatore della favolta del bambino che non voleva crescere. Tuttavia, la figura di questo pirata è presente in tantissime storie. Ricordo quella scritta da Pierdomenico Baccalario, dove si chiama in realtà James Fly, figlio illegittimo di Giorgio IV, re d'Inghilterra. Una storia di vendetta e drammaticità, questa, che si conclude con l'incontro con James Barrie, a cui racconta la sua storia, alla quale assisterà in veste di commedia teatrale prima di morire. Resto comunque della convinzione che l'Uncino più bello (in tutti i sensi, non solo fisici) sia Killian Jones. Comparso nella seconda stagione tra i personaggi principali della serie televisiva statunitense OUAT, viene presentato come alleato di Cora: Regina di Cuori e madre della strega di Biancaneve. Il suo scopo è vendicarsi di Tremotino che gli ha tagliato la mano per impossessarsi di un fagiolo magico dopo aver ucciso la sua amata Milah, nonché moglie di Tremotino (e qui sembra un po' Beautiful non posso darvi torto). Ciò che più amo di questa moderna versione di Hook è il percorso di redenzione che, per amore, mette in atto. Passando a tutti gli effetti da cattivo e crudele pirata ad eroe.
CALENDARIO BLOGTOUR
E con questo è tutto anche per oggi. Se vi va, fatemi sapere con un commento cosa ne pensate della mia tappa, delle leggende sui pirtati e quale, fra questi citati (e non solo) è il vostro pirata preferito e perché. Io vi mando un grosso bacio e vi ricordo di iscrivervi al blog per essere sempre aggiornati sui nuovi post ;) Buon weekend a tutti!
Alla prossima,
Feeling Reading
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