venerdì 6 settembre 2019

Review Party & Bonus Track: "Absence. Il gioco dei quattro" di Chiara Panzuti

Buongiorno a tutti, readers! Come state? Qui il tempo sembra averci lasciato un po' di respiro, e scrivere le recensioni o, generalmente, lavorare al blog con questo clima è molto più piacevole *.* Oggi, come avrete già capito dal titolo, vi parlerò del primo volume della serie Absence della scrittrice italiana Chiara Panzuti. Devo ammettere che sono pentita di non aver letto prima questo romanzo, benché fosse nel mio Kindle da diverso tempo. Ma, come si suol dire, meglio tardi che mai! Attualmente ho in lettura già il secondo volume, perché dovevo assolutamente scoprire come proseguiva la storia di Faith, Jared e gli altri xD Ma vi parlerò anche di quello nelle prossime settimane, non temete. Per questo voglio ringraziare Miriam del blog The Paper Purrr (sul quale trovate la sua recensione ad Absence) che mi ha offerto di partecipare a questo Review Party... chissà quanto altro tempo avrei fatto passare prima di leggere questi romanzi, altrimenti! Ma adesso bando alle ciance, di seguito i dettagli del libro e la mia recensione ❤



Titolo: Absence. Il gioco dei quattro
Autore: Chiara Panzuti
Editore: Fazi
Pagine: 335
Prezzo: € 15,00
Data d'uscita: 01.06.2017
Viviamo anche attraverso i ricordi degli altriLo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l'ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all'altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre? La sua vita si trasforma in un incubo quando, all'improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c'è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso, dove l'unico indizio che conta è nascosto all'interno di un biglietto: 0°13'07''S78°30'35''W, le coordinate per tornare a vedere. Insieme a Jared, Scott e Christabel - come lei scomparsi dal mondo - la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo. Primo volume della trilogia di Absence, Il gioco dei quattro porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono. Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci? Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità? Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi. Una storia per essere visti. E per tornare a vedere.
VOTO:


RECENSIONE
Era da parecchio tempo che custodivo l'ebook di Absence. Il gioco dei quattro nel  mio Kindle, preso diverso tempo fa perché la trama mi aveva incuriosita fin dall'uscita. Poi non so cosa sia successo, forse gli impegni o magari i troppi acquisti libreschi, ma il titolo è finito in sordina e non l'ho più neanche aperto. Accettare di partecipare a questo Review Party mi ha dato la spinta giusta, quell'input che mi serviva per decidermi davvero ad iniziare questa storia, a conoscere i suoi protagonisti e anche la sua scrittrice. E mi sono strapentita di non averlo fatto prima! Ma, come sempre, procediamo per gradi.
Absence è inizialmente ambientato a Londra, e per prima facciamo la conoscenza di Faith, che ci accompagnerà gradualmente per tutta la storia con il suo punto di vista. Faith è un'adolescente di sedici anni che si è appena trasferita con la madre, la quale si trova al settimo mese di gravidanza. Fin da subito capiamo che c'è qualcosa che non va in Faith, che la sua vita non è rose e fiori, che suo padre è lontano e che non apprezza particolarmente l'idea del trasferimento. Un po' perché la mamma è in dolce attesa e Faith è molto apprensiva. Conosciamo subito dopo Jared, diciannovenne alle prese con i casini del fratello minore. Anche per loro la vita non è facile: una nuova famiglia adottiva e la paura di andare in riformatorio. E poi ci sono i punti di vista di Christabel e Scott. Ammetto che il personaggio di Scott è quello che mi ha fatto più ridacchiare per l'intera lettura: un diciassettenne che cerca di fare il playboy senza troppo successo, ma che crede molto nelle sue potenzialità. Christabel al contrario ho fatto fatica ad inquadrarla attraverso gli occhi di Faith, ma il suo capitolo iniziale l'ho molto apprezzato. In verità ho davvero tanto apprezzato l'impostazione iniziale di tutto il romanzo, con questi diversi pov. in successione, a mo' di prologo, per farci conoscere un po' tutti i quattro protagonisti attraverso i loro occhi e le loro parole, per poi raccontare il resto con una sola voce narrante.
Ma torniamo a noi.
Cosa unisce, direte voi, questi quattro ragazzi che apparentemente sembrano non avere niente in comune? Una svolta totalmente incredibile e inaspettata delle loro vite: l'invisibilità. E no, non sto parlando di un'invisibilità filosofica, quanto più di un'invisibilità vera e tangibile. Di punto in bianco, difatti, mentre sono alle prese con la loro vita, i loro pensieri e i loro problemi, spariscono. Diventano invisibili. Tutte le loro cose, gli effetti personali, i loro ricordi nella mente delle persone, scompaio nel nulla, come ingoiati dall'oscurità. Nessuno riesce più a vederli, ricordarli, sentirli... È come se nessuno di loro fosse mai esistito davvero. Nessuno tranne uno. Faith nota un uomo, fra la folla della città, vestito totalmente di nero e con in mano una scatola di latta. E quest'uomo la fissa, la sta guardando. È sicuramente un personaggio criptico, e lo sarà per tanto tempo, ma grazie al contenuto della scatola Faith capisce di non essere impazzita. Non sta sognando, nessuno di loro sta dormendo, è tutto vero. E per tornare ad esistere l'unico modo che hanno a disposizione è quello di risolvere l'indovinello che si trova nella scatola.
Della trama non dirò più nulla, perché credo di aver detto già abbastanza xD e poi che senso avrebbe raccontarvi come finisce? Vi voglio dire però che Absence è una storia che consiglio di leggere, non solo per il messaggio che si cela dietro al simbolismo del gioco dell'invisibilità, più che azzeccato secondo me, soprattutto contestualizzato in una società come la nostra, ma anche perché è impreziosita da personaggi forti e ben caratterizzati e da una trama che prende una piaga inaspettata.
Lo ammetto, ero fortemente convinta che questo fosse un libro fantasy... che la tela tessuta dalla Panzuti avesse risvolti soprannaturali, invece più mi avvicinavo ai capitoli finali e più capivo di aver preso una cantonata gigantesca. Ovviamente non vi dirò perché xD I personaggi mi sono piaciuti tantissimo, in particolar modo Faith e Jared. Spiriti affini ma diversi, uniti ancora prima di questo pazzo gioco da un'unica uguaglianza: il sentirsi invisibili anche quando non lo erano ancora. Faith è una ragazzina qualunque, la classica sedicenne che puoi incontrare sull'autobus, vedere attraversare le strisce pedonali mentre sei in macchina, o rientrare a casa la sera perché è la figlia della tua vicina. Jared è il classico cattivo ragazzo che non ama particolarmente i rapporti sociali, e che spesso mette da parte la sua reputazione per proteggere suo fratello minore. Il classico tipo che si guarderebbe dall'alto in basso e che, probabilmente, chiunque cercherebbe di evitare se lo incontrassimo per strada. Eppure sono due forze della natura. Faith, giorno dopo giorno, lotta con le unghie e con i denti per ritrovare se stessa, la sua identità e la sua esistenza. Perché Faith sa di esistere, e si sveglia ogni mattina solo perché deve andare in fondo a questa storia, perché vuole rivedere sua madre e la sua famiglia, vuole essere vista di nuovo. E Jared le sta accanto, perché insieme a Christabel e Scott, sono diventati una stramba famiglia, e nulla può ostacolare la loro temerarietà e la loro volontà di ritornare ad essere persona reali e concrete. Corporee.
Di questo romanzo ho amato in particolare modo il messaggio della scrittrice. Tutti ci sentiamo invisibili, in un modo o nell'altro, ma non è fuggendo dai problemi o cambiando noi stessi che risolviamo il problema. Dobbiamo crescere e maturare, capire chi siamo e chi vogliamo diventare. Dobbiamo comprendere che per quanto sia importante essere accettati dalle altre persone, la cosa davvero importante è essere ricordati e amati per quelli che siamo. Che a volte bisogna cambiare aria e compagnia, che vedere non significa guardare, sentire non vuol dire ascoltare, che credere non implica avere fiducia. Absence è un po' un insegnamento di vita, ed è proprio per questo che secondo me dovreste leggerlo tutti.


E questo è tutto anche per oggi. Ma ditemi... voi conoscevate questo libro? Lo avete letto, oppure come me lo avete comprato e sta ancora aspettando da qualche parte? Come sempre, se il post vi è stato utile, lasciatemi un commento qui sotto! E fatemi sapere se siete d'accordo con me o meno, qualora aveste già letto il primo capitolo di questa serie. Io vi mando un bacione!
Alla prossima,
Feeling Reading

2 commenti:

  1. Ero già molto incuriosita da questo libro prima di leggere la tua recensione - difatti ho già il libro sul Kindle - ma ora sono interessatissima. Sarà una mia prossima lettura!

    RispondiElimina
  2. Bella recensione e mi ispira molto il libro.

    RispondiElimina