Buongiorno a tutti, readers! Come state? Io spero tutti bene, soprattutto per questo autunno un po' fuori dagli schemi (esattamente com'è stato tutto questo lungo e angosciante 2020... solo io non vedo l'ora che finisca? xD) Come vi avevo accennato qualche post scorso, ottobre e novembre saranno mesi ricchi di eventi — anche se meno di quel che pensavo/pensavamo — ma le uscite di questo ultimo periodo sono e sono state tutte moooolto interessanti, perciò troverete anche e soprattutto da parte mia recensioni (nuove e anche un po' più vecchiotte) anteprima e segnalazioni, e cercherò di rispolverare qualche rubrica per parlarvi di alcuni romanzi già usciti che, purtroppo, a causa di impegni personali non sono riuscita a portare sul blog. Insomma, sarà un autunno carico (spero) quindi stay tuned! E adesso veniamo all'argomento principale di oggi. Voglio presentarvi la mia tappa, l'ultima, del blogtour di Thunderhead, secondo volume della Trilogia della Falce di Neal Shusterman uscito per Mondadori il 13 ottobre ❤
Come capirete dal titolo, è un'intervista "alle Iene" xD quindi doppia, e metterà a confronto due di voi, due lettori che hanno già letto il romanzo ma che hanno pareri diversi. Ringrazio quindi Tiziana del blog The Mad Otter e Alessandra del blog RaggyWords per essersi prestate :) E adesso bando alle ciance! Un po' di recap sul romanzo e subito di seguito l'intervista alle due ragazze ❤
IHIL ROMANZOIH
Autore: Neal Shusterman
Editore: Mondadori
Pagine: 396
Prezzo: € 20,00
Data d'uscita: 13.10.2020
In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci. Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti. Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente. Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento. Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?
1. Prima di tutto vi ringrazio per aver accettato di partecipare a questa intervista doppia! E direi di iniziare dal principio: se avete letto Thunderhead è perché il primo volume, Falce, via ha convinte a proseguire la serie. Cosa ne pensate del primo libro?
Tiziana: Ciao, grazie mille per avermi reso partecipe di questa iniziativa! In Falce ho riscontrato una valida lettura, che mi ha colpito tanto da ritenerlo uno dei migliori libri letti nella prima metà dell'anno. Non sono nuova alle opere di Shusterman, ma in questo caso specifico ho apprezzato il messaggio di fondo da lui lanciato, legato al significato di una vita che potenzialmente può durare più del dovuto, dato il sistema che ti permette di tornare indietro e ricominciare. Al contempo, questo si lega al rapporto con la morte, che da un lato è stata sconfitta biologicamente ma dall'altro pende sempre minacciosa, come una Spada di Damocle, prendendo forma nelle figure dei mietitori. L'ho trovato brillante e di grande impatto etico. Ovviamente ho amato alla follia tutto il sistema legato alla Compagnia delle Falci, originale e inquietante al tempo stesso.
Alessandra: Falce ha sicuramente del potenziale. È una buona idea, ma ha un grande problema di fondo (e un buco di trama): che senso ha siano le Falci a scegliere chi muore quando potrebbe farlo il Thunderhead, evitando alla Compagnia così tanti problemi? Se si fa finta di niente, però, l’idea di fondo è interessante e lo scrittore è stato in grado di combinare uno stile molto scorrevole con degli spunti per riflettere sul rapporto tra vita, morte e progresso. Diciamo che era convincente proprio perché si sperava i suoi difetti venissero eliminati con i seguiti e l’apparato morale e filosofico li compensava ampiamente.
2. In Thunderhead le cose sono notevolmente cambiate, e il finale di Falce lo lasciava presagire... Cosa ne pensate della piega che ha preso la storia?
T.: Non ha deluso le aspettative, diciamo che già avevo previsto come la storia si sarebbe evoluta, almeno nella parte iniziale del libro di Thunderhead. Ci ho preso e ho segretamente sghignazzato! Poi dopo i primi capitoli introduttivi la storia ha preso una direzione inaspettata e mi sono lasciata travolgere.
A.: È sicuramente una piega interessante, ma il vero problema è che Thunderhead non sana i problemi del primo libro. Il buco di trama non è stato risolto e i personaggi talvolta si comportano senza una particolare logica. Di per se però l’idea che la morte possa essere vista in maniera diversa all’interno della Compagnia, come dono e compito divino o come gravoso dovere, è molto interessante e la rivalità che si crea tra la “Vecchia Guardia” e il “Nuovo Ordine” è il mezzo perfetto per un gran finale di serie con il botto! Purtroppo talvolta i cattivi sono tali senza particolare motivo e questo mina un po’ la solidità della trama.
3. Tre aggettivi per descrive Thunderhead.
T.: Sorprendente, adrenalinico, coinvolgente.
A.: Ambizioso (forse troppo), frenetico (colpi di scena a gogo), ahimè un po’ scontato (ci sono degli espedienti che dovrebbero essere colpi di scena, ma sono ampiamente già visti, anche nella stessa serie).
4. I protagonisti indiscussi del romanzo restano Citra, Rowan e il Thunderhead. Qual è il vostro pensiero su di loro?
T.: Mi permetto di fare una distinzione, tra i primi due e il terzo, perché il Thunderhead è sicuramente sopra a tutti ma non lo metterei a paragone con gli altri due. Speravo davvero di poter conoscere maggiormente questa entità così tanto criptica e particolare, ho seguito con passione i suoi pensieri e la sua versione della storia stessa. Risulta una figura affascinante, sia per l'inquietudine che trasmette che per l'evidente responsabilità sulle proprie spalle, che pesa e si fa sentire tra le righe. In Falce ho adorato di certo Rowan, perché tra i due protagonisti è quello che ha un'evoluzione più drastica e amo i personaggi che hanno dei cambiamenti di questo tipo. In Thunderhead, incredibilmente, mi sono sentita più vicina a Citra, che fino a prima della lettura sinceramente sopportavo poco. Qui, con mia grande sorpresa, è riuscita a entrarmi dentro e a trasmettermi sia le sue emozioni sia quel senso di insicurezza martellante che rode lei così come me stessa. Nonostante un destino meno avverso di Rowan, Citra si è persa nelle insicurezze che caratterizzano il suo ruolo di Falce ed è interessante seguire i suoi tormenti e il modo in cui tenta di affrontarli e superarli.
A.: Purtroppo loro sono uno dei punti deboli della trama. È difficile immedesimarsi nelle due Falci e talvolta capire le ragioni dietro le loro azioni. Citra e Rowan sono poco espressivi, quasi macchiette e in generale piuttosto dimenticabili. Nulla a che vedere con il Thunderhead, però, che é la IA più petulante e incoerente che si sia mai vista, un AIDAN che non ci ha creduto abbastanza, se siete familiari con Illuminae.
5. Secondo voi la trama è migliore o peggiore del primo volume? Insomma... è un seguito ben riuscito?
T.: Il secondo volume di una trilogia ha sempre l'ingrato compito di fare da ponte tra la parte introduttiva e il finale di una storia. Thunderhead, a mio parere, se la cava molto bene nel suo ruolo, perché non solo spalanca le porte verso l'epilogo ma permette tra le sue pagine ulteriori sviluppi dell'ambientazione e dei personaggi descritti. Penso che sia migliore di Falce perché, nel complesso, mi ha preso in contropiede sotto diversi punti di vista.
A.: Essendo un libro di mezzo è sempre difficile sia migliore del primo e dell’ultimo e purtroppo è così anche in questo caso. Thunderhead fa ricorso a espedienti già visti proprio nel primo libro e questo non gli fa sicuramente onore e introduce pochi elementi innovativi senza sanare i difetti del suo predecessore. È dunque un buon seguito, ma avrebbe potuto essere decisamente migliore.
6. Un pregio e un difetto di Thunderhead.
T.: Thunderhead ha il pregio di arricchire il mondo creato da Neal Shusterman con nuovi sorprendenti elementi. Ha però il difetto che diversi passaggi sembrano serviti solo per allungare il brodo.
A.: Un pregio è sicuramente la scorrevolezza dello stile di Shusterman e l’introduzione del personaggio di Greyson, unico personaggio coerente con sè stesso e di cui si possono comprendere le azioni. Un difetto – forse il principale - è la figura del Thunderhead, poco credibile e convincente, quando avrebbe dovuto essere la struttura portante della storia. Il Thunderhead è una IA che prova emozioni che non potrebbe provare, che fa ragionamenti troppo umani per una macchina, che avrebbe potuto offrire così tanto e che è davvero un peccato sia stata rovinata così. Speriamo nel terzo.
7. Consiglio o sconsiglio di leggere Thunderhead perché...
T.: Consiglio Thunderhead a tutti coloro che hanno amato Falce ma temono in uno scivolone in seconda battuta. Per tutti gli altri, consiglio in generale questa trilogia perché l'autore tratta tematiche particolari come il rapporto con la morte, parlando a un pubblico vasto, sia giovane che adulto, attraverso una storia che intrattiene e fa scaturire riflessioni in tal senso.
A.: Lo consiglio se avete amato il primo e per la riflessione che offre sul ruolo necessario della morte e sulla imperfezione della tecnologia, superiore all’uomo in ogni aspetto, ma limitata perché al servizio di quest’ultimo. Lo sconsiglio se volete un world-building convincente in ogni suo aspetto e dei personaggi a cui affezionarsi, perché ahimè non è questo il caso.
Io ringrazio nuovamente le due ragazze per aver voluto condividere con noi i loro punti di vista su questo romanzo. Qui di seguito vi lascio il calendario per recuperare le altre tappe del blogtour, qualora ve lo foste perso (cattivi, non si fa >.< andate subito a recuperare tuuuutte le tappe!) e dopo ci sarà un piccolo commento personale su ciò che penso io su Thunderhead. Ovviamente la recensione completa arriverà — devo anche pubblicare ancora quella di Falce, lo so, sono una persona orribile... — ma per il momento spero di farvi capire la mia opinione su questo libro e, in generale, su entrambi i primi volumi della trilogia, in attesa che esca il terzo.
Cosa ne penso di Thunderhead? È sicuramente strano parlarvi di un secondo volume senza avervi prima detto ciò che penso del primo romanzo della serie, perciò ho pensato di unire le due cose e sfruttare questa occasione per lasciarvi un quadro generale di entrambi i volumi. Ma, come ho già detto poco più su, le recensioni più dettagliate di entrambi i libri arriveranno sul blog.
Penso che l'idea di Shusterman sia grandiosa. Quando lessi per la prima volta la trama di Falce, del tutto a caso, prima ancora che la Mondadori inviasse il solito comunicato stampa, ricordo bene che pensai: "cavolo, questo romanzo deve essere mio!" Non avevo minimamente preso in considerazione l'idea che potesse essere una serie (benché ci fosse scritto a caratteri cubitali sulla copertina, ma okay...) ma credo che la scelta di realizzare una trilogia sia stata giusta e ben pensata. Il mondo ideato da Shusterman è un mondo apparentemente idilliaco, quasi utopico, in cui tutti i problemi della gente sono semplicemente spariti nel nulla. Non si soffre più per la fame, per le malattie... perfino l'idea della morte si è trasformata in qualcosa di strano, un controllo demografico per evitare che l'immortalità diventi un problema. Tutto grazie al Thunderhead, questa ultra sofisticata intelligenza artificiale che sembra sapere tutto. Di base, quindi, la storia risulta davvero affascinante. Esattamente come risulta affascinante l'idea che questa AI, dotato di una propria coscienza, abbia preso la decisione di affidare a qualcun altro il compito di spigolare (o più brutalmente ammazzare) le persone "di troppo". E questo compito spetta alla Compagnia della Falce, questa sottospecie di setta gerarchica di persone incappucciate che, appunto, seguendo una gerarchia hanno il permesso di porre fine alla vita degli esseri umani. E indossano proprio un mantello e brandiscono una falce! E come tutte le sette ogni tot. di tempo reclutano altre persone: queste sono gli apprendisti, e ovviamente gli apprendisti di questa serie saranno Citra e Rowan. Su di loro, Shusterman ha fatto secondo me un bel lavoro. Non ha creato dei protagonisti perfetti, tutto il contrario, specialmente Citra... che ammetto avermi delusa molto alla fine del primo libro. Ho infatti apprezzato più Rowan, ed è sempre lui che ho preferito anche in Thunderhead. La loro decisione di diventare Mister Lucifero e Madame Anastasia mi ha colpito infatti per ragioni diverse: ho trovato in Rowan una coerenza che non ho notato in Citra. Non sto dicendo che il personaggio femminile non mi sia piaciuto affatto, ma... non so. Fatto sta che la nostra cara Citra e la sua Spigolatura creeranno un sacco di problemi in Thunderhead, che ho apprezzato molto di più per lo strascico adrenalinico e avventuriero che trasmette rispetto a Falce. Cosa abbastanza normale, comunque. Se Falce dà la sensazione di accompagnarti in questo nuovo e strano mondo, Thunderhead ti catapulta all'interno delle vicende in fretta, senza più il tempo di prendere fiato. È un po' come se dicesse: "okay, adesso sai tutto, è ora che ti addentri in questa Compagnia da sola... e preparati, perché il bello arriva solo adesso."
E con questo è davvero tutto per oggi.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa intervista doppia, soprattutto se tutti i nostri pareri (tre in un colpo solo tra l'altro xD) vi sono stati utili e vi hanno convinto o meno di leggere o continuare la trilogia. Io adesso vi mando un bacione, e ci rileggiamo presto ❤
Alla prossima,
Feeling Reading
→ Samantha
Cavolo, sono sempre la pecora nera ahahahah. Ad ogni modo mi ritrovo con il tuo parere e anche io credo che Falce fosse più un'introduzione propedeutica a Thunderhead (e ai suoi mille colpi di scena).
RispondiEliminaHahahahahahahahah mi sono divertita un sacco a leggere le risposte della mia controparte!!! Grazie ancora! :D
RispondiEliminaInteressante il libro e bellissima intervista!
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