venerdì 19 febbraio 2016

Recensione: "Lieve come un respiro" di Jennifer L. Armentrout

Buona sera a tutti, readers! Non so se ve lo avevo già detto, ma mi è tornata la fissa delle candele. Specialmente per quelle di design e profumate. Sono certa che, se siete amatori come me, conoscerete le Yankee Candle o le JewelCandle, e scoprire che c'è un negozio delle prime nella città di mio zio - proprio vicino a casa sua - mi ha fatto riscoprire l'amore per queste candele inglesi. Non le avevo mai comprate, benché fossi sempre più che interessata, in parte perché non potendole annusare  dovevo affidarmi alla sorte, in parte perché ai tempi del mio periodo-fissa-candele non acquistavo online. Vi farò vedere i miei acquisti, appena possibile u.u Ma torniamo a noi... Oggi vi parlo dell'ultimo romanzo della saga The Dark Elements di Jennifer L. Armentrout. Lieve come un respiro, edito HarperCollins Italia, chiude il cerchio della storia di Layla, Roth, Zayne e tutti gli altri. E per me è il migliore della serie... Pronti a sapere nel dettaglio cosa ne penso?

Titolo: Lieve come un respiro
Autore: Jennifer L. Armentrout
Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 380
Prezzo: € 14,90
Data d'uscita: 9 febbraio 2016

Ogni decisione porta con sé delle conseguenze, è un fatto. Ma le scelte che si trova ad affrontare la diciassettenne Layla sono più difficili del normale. Luce o tenebra? Il sexy e pericoloso Principe degli Inferi Roth, oppure Zayne, lo splendido Guardiano che lei non avrebbe mai sperato di poter avere? A quale parte del proprio cuore dare ascolto? Layla, poi, ha un altro problema: è stato liberato un Lilin, un demone tra i più terribili, che sta portando devastazione nella vita di tutti quelli che la circondano, compreso il suo migliore amico Sam. Per risparmiargli una fine di gran lunga peggiore della morte, lei deve scendere a patti col nemico, mentre tenta di salvare la città, e tutta la sua specie, dalla distruzione. Divisa tra due mondi e due amori, Layla non ha certezze, nemmeno quella di sopravvivere, soprattutto quando un antico accordo torna a incombere su tutti loro. Ma a volte, quando sembra che la verità non esista, è il momento di dare ascolto al proprio cuore, schierarsi e combattere fino all'ultimo respiro.
VOTO:


RECENSIONE
Cercherò di scrivere una recensione meno spoiler possibile. E la cosa si preannuncia ardua, visto che questo romanzo è un colpo di scena dietro l’altro, un mucchio di avvenimenti che si conseguono senza lasciare il lettore respirare nemmeno un minuto. Tuttavia, se non avete letto il secondo libro, evitate di continuare questa lettura! Perché non penso di poter promettere discrezione anche sui libri precedenti. Se invece le anticipazioni non vi fanno paura – beati voi! – godetevi questa recensione ;)
Lieve come un respiro si apre nel perfetto istante in cui Freddo come la pietra finisce. Layla, Roth e Zayne sono con Stacey a casa sua, e con loro c’è anche Sam. Sam che non è più Sam, perché il Lilin, nato dal rituale che ha chiuso le vicende di Caldo come il fuoco, ha prosciugato la sua anima e ha preso le sue sembianze. Ed ecco spiegati tutti gli avvenimenti accaduti nella scuola, durante il secondo romanzo. Il Lilin non succhiava via completamente l'anima alle persone, se la prendeva comoda, sia per far impazzire Layla, sia per un malato gioco sadico personale. Ma ora si è mostrato e vuole che Layla, sua sorella, si schieri dalla sua parte. Che lo aiuti a liberare loro madre, Lilith. Ovviamente, Layla non ha alcuna intenzione di aiutare quell’essere. Ed ecco che scoppia subito il primo scontro. Zayne si trasforma, Roth si trasforma e… anche Layla si trasforma, ma è diversa. Talmente diversa che il Lilin se la dà a gambe - letteralmente – e Zayne e Roth la fissano a bocca aperta – anche qui, letteralmente. Non vi descriverò la nuova forma di Layla, ve la dovete gustare. Ma non si fa in tempo a capire cosa le è successo che a casa di Stacey arrivano gli Alfa. E qui Roth sguinzaglia Tamburino. Ora, io sono morta dalle risate quando è uscito fuori questo mini-drago, tanto che Layla sbatte le palpebre incredula e Zayne lo prende bellamente per i fondelli. Ma quando Tamburino ci mostra quello che sa fare, beh… Chiedo scusa per aver riso, signor dragone! L’intero romanzo si fonda sulla ricerca del Lilin, sul capire come annientarlo e, soprattutto, sulla voglia di Layla di trovare e liberare l’anima del suo migliore amico. Perché se c’è anche una remota possibilità che essa esista ancora, da qualche parte all’inferno, lei deve trovarla. Sam meritava molto altro, non la fine che gli è toccata. Ma in tutto questo casino ci saranno non pochi colpi di scena. Verità ancora nascoste nel passato di Layla, rinunce e sacrifici per salvare il mondo dall’Apocalisse e, infine, scelte. Perché sì, è arrivato il momento di Layla per scegliere. Perché, per quanto sia legata ad entrambi, c’è solo un ragazzo che ama in un modo tale da non volere più rinunciare nemmeno ad un secondo da poter passare insieme. Non vi svelerò chi è la scelta di Layla, ma posso dirvi che avviene davvero in fretta… Forse non mi ha fatto impazzire il fatto che fosse Cayman a spingere Layla a prendere quella decisione, ma posso capirla. Il mondo stava crollando, non era il momento di ascoltare il cuore. Ma continuare a tenere sul filo Zayne e Roth era anche crudele, ecco perché Layla prende la sua decisione. E ringrazio la Armentrout, perché ci ha dato modo di goderci un po’ la coppia.
Come ho già detto, penso che questo sia il migliore romanzo della serie. Avevo adorato Caldo come il fuoco e detestato Freddo come la pietra, ma in Lieve come il respiro ho rivisto tutte le cose che mi erano piaciute nel primo libro e anche di più. Partiamo dai personaggi. Ritroviamo in questo capitolo finale la Layla coraggiosa, la ragazza combattiva che, pur scoprendo tante cose sul suo passato e sulla sua famiglia, non si lascia scoraggiare. Al contrario, stringe i denti e arriva alla fine della giornata, pronta a svegliarsi la mattina dopo per lottare ancora. Zayne torna ad incarnare il bel Guardiano che mi piaceva. Certo, con un pezzetto di anima in meno è sicuramente più strafottente, ironico e iracondo, ma ci sta. Perde quel sentore da brutta-copia-di-Roth che aveva assunto, chissà per quale motivo, nel secondo libro, e torna ad essere il ragazzo che tutte vorremmo. E poi c’è Roth. In questo ultimo romanzo, il Principe degli Inferi vince, per quel che mi riguarda, il premio come miglior personaggio della serie. Amo Roth, davvero. È un mix perfetto di passione e fuoco, buon cuore e altruismo, senza abbandonare l’aura demoniaca che lo attornia. È un demone, dopotutto, è nella sua natura essere sfrontato e incurante del periodo, egoista e poco incline a comportarsi bene. E questo non lo cambia nemmeno l’amore che sappiamo bene prova per Layla. Roth in questo ultimo capitolo dovrà sacrificare una parte di se stesso per amore, e ammetto che il suo sacrificio ha spezzato il mio cuore. In realtà, la sacrifica alla fine di Freddo come la pietra se ricordate… Layla stava morendo e, per salvarla, le streghe chiedono qualcosa in cambio per l’intruglio che le danno da bere. Ecco, visto che in questo libro non si riesce a respirare nemmeno per cinque minuti, fra una cosa e l’altra arriverà la congrega a riscattare. L’ambientazione è sempre favolosa, e adoro il modo di scrivere della Armentrout: dettagliato, senza sfociare nel prolisso, introspettivo al punto giusto, ricco di azione e ironico. Il suo stile di scrittura è sempre pulito e scorrevole. E il puzzle soprannaturale è fantastico. Non posso dirvi di più, ma ogni tassello trova il suo posto, anche se… ammetto che, a mente fredda, alcune cose mi interesserebbe analizzarle meglio. Diciamo che, volendo, la nostra Jenny avrebbe ancora qualche asso da giocarsi, se volesse scrivere un secondo ciclo basato sulle avventure di Layla e compagnia bella. E io incrocio le dita.
In conclusione, ho trovato questo romanzo veramente incredibile. C’è azione – tanta! –, colpi di scena, amore, amicizia… Un finale perfetto per una saga che, nel bene e nel male, si è presa un pezzetto del mio cuore. Libro straconsigliato e serie straconsigliata
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Sono troppo dispiaciuta che questa saga sia finita. Per quanto abbia amato Obsidian e i suoi personaggi, ho trovato qualcosa in Roth e in tutti gli altri per cui mi sono affezionata di più. Ma tutto ha una fine, e sono felice di come questo romanzo abbia messo un punto a questa strepitosa serie. Voi cosa ne pensate? Avete letto questo saga? Voglio i vostri pareri, soprattutto su questo ultimo libro! Commentate e ditemi la vostra ;)
Alla prossima,
Feeling Reading

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