lunedì 30 novembre 2020

Review Party: "Alice, Dorothy, Wendy" di Lewis Carroll, Lyman Frank Baum e James Matthew Barrie

Buongiorno a tutti, readers! E buon lunedì mattina. Oggi è l'ultimo giorno di novembre, e questo strano Natale 2020 si avvicina sempre di più. Come state? Che progetti avete per questo periodo? E, soprattutto, come siete messi con i regali? xD Io direi più che bene! Ho praticamente finito, o quasi... ma gioco facile, poiché il mio negozio è proprio un negozio di articoli da regalo. Mi rifaccio viva, questa mattina, con un'altra iniziativa legata alla raccolta dei racconti di Lewis Carroll, Lyman Frank Baum e James Matthew Barrie, rispettivamente autori di Alice nel Paese delle MeraviglieIl Mago di Oz e Peter Pan. Avrei voluto pubblicare altro fra questi due eventi, come ad esempio la recensione de Le diecimila porte di January, anteprima di romanzi che ho messo in wishlist e sicuramente altro, ma con la zona rossa e l'attività mezza bloccata far finta che sia tutto okay, detto onestamente, non è facile. E aprire Blogger non è facile come un tempo. Ma oggi è il mio turno per recensirvi questo romanzo, perciò eccomi qui ❤


Questa recensione non sarà uguale alle altre, perché come avrete capito dal banner oggi vi parlerò più nello specifico della storia di Alice nel Paese delle Meraviglie. Cercherò, tuttavia, di dirvi cosa ne penso senza raccontarvi la storia, poiché tutti la conosciamo xD ma tenterò di darvi un parere generale su tutto il libro ❤

iIL ROMANZOi


Titolo: Alice, Dorothy, Wendy
Autore: Lewis Carroll, Lyman Frank Baum e James Matthew Barrie
Editore: Mondadori
Pagine: 540
Prezzo: € 25,00
Data d'uscita: 17.11.2020
Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l'amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l'occasione per rileggere i tre romanzi - "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie", "Peter Pan" e "Il Mago di Oz" -, cogliendone la grande modernità.

RECENSIONE 
 ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE i

Tutti conoscono o hanno sentito parlare di Alice e del Paese delle Meraviglie. C'è chi ha letto il romanzo di Lewis Carroll, chi ha letto uno (o tutti) dei moltissimi retelling che questa storia ha ispirato o, ancora, chi ha visto il film Disney e altri film liberamente ispirati a questa folle storia. Il mondo di Alice, il Paese delle Meraviglie, è un mondo sotterraneo fatto semplicemente di paradossi, assurdità e situazioni senza senso. E qui Alice vive avventure al limite della follia, fra calcoli matematici, filastrocche, indovinelli, poemi, canzoni e discorsi che, diciamocelo, non avranno mai davvero un filo logico. Leggere Alice nel Paese delle Meraviglie è un po' come cercare una spiegazione che forse non c'è, ma è una storia sicuramente ricca di simbolismo. Ed è questo che mi ha sempre affascinata.
Il significato che si nasconde fra le pagine del romanzo di Lewis Carroll è molto profondo e, a pensarla bene, neanche tanto nascosto. Definire Alice nel Paese delle Meraviglie un romanzo di formazione sembrerebbe assurdo, eppure dietro a tutte le sue follie è proprio ciò che è. Si potrebbe pensare che il viaggio di Alice non sia infatti nient'altro che la lotta costante che i bambini affrontano passando dall'età dell'infanzia all'adolescenza, e dall'adolescenza all'età adulta. Lo scontro che tutti noi abbiamo dentro, quando ci domandiamo se  possiamo ancora sognare, da adulti, o dobbiamo solo pensare razionalmente. Parallelamente a questo, possiamo notare la battaglia interiore che affronta Alice, ovvero l'imparare a conoscere se stessa. Tutti i personaggi, costantemente, chiedono alla ragazzina se sa chi è lei davvero, e questo mette in luce un conflitto interiore: imparare a conoscere noi stessi è il primo passo per crescere, d'altronde.
Come avrete notato leggendo la mia tappa, poi, molti aspetti del romanzo sono distanti dalle sue innumerevoli trasposizioni, e penso che chi ha letto o visto solo quello che ha voluto/potuto mostrare la Disney dovrebbe recuperare questo classico. Vi riporta all'età della fanciullezza, vi farà ridere e riflettere, e vi terrà sicuramente incollati alle pagine. Non voglio dare un voto, tuttavia, a questa storia. Penso che ad un classico, qualunque esso sia, sia un po' sbagliato... Intendiamoci, non sto dicendo che i classici devono piacere a tutti perché sono stati scritti decenni fa, ma credo che elargire voti non sia la strada più giusta. I nostri giudizi sono influenzati dal nostro modo di vivere oggi, dai diritti che abbiamo raggiunti negli altri, dalla mentalità cambiata col tempo... pertanto, ci sono piccoli dettagli che non riusciremmo mai realmente a capire, e questo non è colpa degli autori, ma dell'epoca in cui essi sono esistiti. Sarebbe un po' come criticare una cultura diversa dalla nostra, non credete?
In conclusione, io vi consiglio questo romanzo per svariate ragioni. All'interno non troverete solo una storia, bensì tre (anzi cinque, se pensiamo al prequel di Peter Pan e al sequel di Alice), sono romanzi che non potete non avere in librerie e, ultima ma non per ultima, l'edizione della Mondadori è magnifica! Questa edizione è un piccolo gioiello curato in ogni parte, e penso che questo mix di ingredienti renda questo libro impossibile da lasciarsi scappare.

E con questo è tutto.
Fatemi sapere se la mia recensione, anche se un po' diversa dal solito, vi è stata utile, e commentate qui sotto dicendomi cosa ne pensate voi di questo racconto! E poiché nel libro ci sono tre protagoniste e tre romanzi diversi, ditemi qual è il vostro preferito e perché xD Adesso vi saluto. Vi mando un bacione ❤
Alla prossima,
Feeling Reading
→ Samantha

sabato 21 novembre 2020

Quinta Tappa Blogtour: "Alice, Dorothy & Wendy" di Lewis Carroll, Lyman Frank Baum e James Matthew Barrie | Confronto con i classici Disney

Buongiorno a tutti, readers! Come state? Torno con un'altra iniziativa, questa volta legata ad un romanzo un po' diverso dagli altri... sto parlando della raccolta dei racconti di Lewis Carroll, Lyman Frank Baum e James Matthew Barrie, rispettivamente autori di Alice nel Paese delle Meraviglie, Il Mago di Oz e Peter Pan. Ho letto il romanzo, anzi i romanzi, e mi sono risentita bambina. Un po' perché, leggendo di Alice, Dorothy e Wendy, ho rivisti i film Disney che, di questo periodo, guardavo sempre con curiosità e interesse, riuscendo a strapparmi un sorriso tenendomi incollata allo schermo della tv per tutto il tempo; un po' perché, devo ammetterlo, non ho mai letto i romanzi originali da cui sono tratte le favole di Walt Disney. È stato per me un bel tuffo nel passato e una graditissima aggiunta al mio bagaglio classico letterario.


Come vi ho accennato nella intro, quando ero piccola ho visto e rivisto tutti i film Disney tratti dalle favole di Alice, Il Mago di Oz e Peter Pan. Fra tutti, il mio preferito era in assoluto il fantastico mondo di Peter xD l'Isola non c'è, i pirati... Trilly e la concreta possibilità di VOLARE! Insomma, un sogno per ogni bambino. Tuttavia, come ci hanno insegnato altre favole Disney, un po' romanzate rispetto alle originali, anche questi tre titoli presentano delle differenze fra le due versioni. E io stamattina sono qui per parlarvi proprio di questo ❤

iIL ROMANZOi


Titolo: Alice, Dorothy, Wendy
Autore: Lewis Carroll, Lyman Frank Baum e James Matthew Barrie
Editore: Mondadori
Pagine: 540
Prezzo: € 25,00
Data d'uscita: 17.11.2020
Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l'amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l'occasione per rileggere i tre romanzi - "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie", "Peter Pan" e "Il Mago di Oz" -, cogliendone la grande modernità.

iCONFRONTO CON I CLASSICI DISNEYi

Tutti conoscono i film Disney di Alice nel Paese nelle Meraviglie e Peter Pan, un po' meno (forse) quello che racconta le avventure del Mago di Oz (ma alla fine di questa tappa lo conoscerete tutti xD). Ma andiamo per gradi.
Alice nel Paese delle Meraviglie
 è un film d'animazione del 1951 diretto da Clyde Geronimi, Hamilton Luske e Wilfred Jackson, prodotto dalla Walt Disney e basato principalmente sul libro di Lewis Carroll: Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Ha tuttavia alcuni elementi aggiuntivi presi dal sequel dello stesso autore, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò. Fra i tre titoli di cui andremo a snocciolare le differenze, questo è sicuramente quello maggiormente criticato dal pubblico, e riscoperto e apprezzato solo più tardi. Il film mostra infatti numerose differenze con la storia originale di Lewis Carroll, e questo provocò parecchie critiche da parte del pubblico inglese che vedeva in quella trasposizione un insulto alla loro cultura classica. Le differenze fra le due opere si notavo fin da subito. Sebbene entrambe le storie si aprono con la sorella di Alice che legge un libro, nell'originale non abbiamo idea di cosa ella stesse leggendo, sappiamo solo che Alice si chiede come possa esistere un libro senza immagini... Nella trasposizione disneyana, al contrario, ci viene subito detto che la sorella della protagonista è intenta a leggere a voce alta un libro di storia di Guglielmo I d'Inghilterra. Diverso è anche l'ordine in cui Alice incontra gli abitanti del Paese delle Meraviglie. Nel romanzo di Lewis, il primo personaggio che Alice incontra è il Brucaliffo, mentre nel film della Disney conosciamo personaggi che, in verità, sono protagonisti del sequel: Capitan Libeccio, i gemelli Pinco Panco e Panco Pinco, e facciamo la conoscenza abbastanza in fretta de La Serratura, che nell'originale non è nemmeno un essere vivente. E questo mi lascia un po' perplessa, considerato che la Disney decise di tagliare diversi e importanti personaggi per problematiche legate ai tempi di produzioni, ma sfruttò personaggi che appaiono solamente nel secondo romanzo... Fra gli sfortunati possiamo citare  la Falsa Tartaruga, il Grifone e la Duchessa Brutta. Quest’ultima personaggio centrale del libro di Carroll, considerato anche il fatto che lo Stregatto è il suo gatto. Anche lo scopo di Alice, pensandoci bene, è diverso. Se nel film Disney la protagonista è spinta solo dalla volontà di acchiappare il Bianconiglio, nel romanzo questa volontà è molto forte all'inizio della storia, che poi cambia completamente. Il suo reale desiderio diventa infatti quello di raggiungere il giardino meraviglioso che intravede oltre la porta. Personaggio sicuramente chiave nel film è la Regina di Cuore, ma molti altri sono stati dimenticati: come il Re di Cuori o tutti i Re e le Regine di Quadri, Fiori e Picche. Perfino il Cavaliere Bianco, personaggio di grande importanza nel romanzo, non viene nemmeno citato nel film Disney.
Insomma, le differenze sono tante e, a parer mio, rendono le due opere storie apparentemente simili ma profondamente diverse.
Per quanto riguarda Il Meraviglioso Mago di Oz, il confronto con le opere Disney si fa sicuramente più complicato. The Wonderful Wizard of Oz è il celebre romanzo per ragazzi di Lyman Frank Baum, pubblicato per la prima volta da George M. Hill Company nel 1900. Nel Fantastico Mondo di Oz è invece il film del 1985, seguito non ufficiale del celebre film Il Mago di Oz (prodotto dalla MGM nel 1939). Questo sequel fu prodotto dalla Walt Disney Pictures senza la collaborazione della MGM e della Warner Bros. Non fu infatti necessario chiedere nessun permesso, poiché nel 1985 tutti i libri su cui il film è basato erano ormai dominio pubblico. Una forte somma fu pagata, tuttavia, per usare le scarpette rosse, il cui design è ancora proprietà della Time Warner. La sceneggiatura si basa però sul secondo e terzo romanzo di Baum: Il Meraviglioso Paese di Oz e Ozma Regina di Oz, entrambi seguiti de Il Meraviglioso Mago di Oz. Il film della Disney si apre infatti diversi mesi dopo il ritorno di Dorothy a casa, sotto l'incredulità dei suoi due zii che, non credendo alle parole relative alla meravigliosa avventura affrontata dalla nipote, iniziano a valutare per lei una cura psichiatrica. E Dorothy stava infatti per essere sottoposta ad elettroterapia, se non fosse stato per un improvviso blackout. Viene quindi salvata da una ragazza bionda e, dopo aver nuotato per lungo tempo, si risveglia ad Oz. I personaggi che vengono utilizzati sono pressoché gli stessi di Baum: la gallina Billina, l'Uomo di Latta e il Leone Dorato, lo Spaventapasseri, ma vengono inseriti anche nuovi volti che non vengono citati del primo romanzo. Confrontare le due opere, capirete da voi, è impossibile. La Disney ha preso in mano le redini di un'avventura iniziata da qualcun altro e, per questo, sarebbe più utile mettere a confronto il libro di Baum con il film del 1939 prodotto dalla MGM. In questa pellicola, molte sono le differenze fra storia e sceneggiatura, e voglio citarvi quelle che secondo me sono le più importanti: nel romanzo di Baum, il vero nome del Mago viene svelato, mentre nel film resta segreto; quando Dorothy incontra per la prima volta il Leone, l'Uomo di Latta e lo Spaventapasseri, nel film sono la rappresentazione dei suoi amici, dettaglio che nel romanzo non viene utilizzato. La storia de Il Meraviglioso Mago di Oz è sicuramente più cruenta nel romanzo scritto da Baum, lo si evince subito dai combattimenti e dal fatto che quando Dorothy versa l'acqua addosso alla Malvagia Strega dell'Ovest, questo viene fatto passare come incidente quando, al contrario, nella storia originale era più che intenzionale.
E parliamo per ultimo, ma non per importanza, di Peter Pan. Due sono i racconti di Barrie inseriti in questo volume: Peter Pan nei Giardini di Kensington e Peter Pan e Wendy. Questo secondo titolo è sicuramente più conosciuto e quello a cui si è ispirata la Disney per la realizzazione del celebre Le Avventure di Peter Pan.
Peter Pan in Kensington Gardens
è un romanzo di Barrie del 1906. Il libro raccoglie i capitoli de L'Uccellino Bianco nei quali Barrie accenna solamente alla figura di Peter Pan. Il Peter Pan di questi libri è un neonato di appena sette giorni, mentre quello delle successive opere è un ragazzino preadolescente, ed è il Peter che tutti abbiamo imparato a conoscere e a sognare. Viene qui raccontato l'arrivo di Peter ai Giardini e di come egli abbia imparato a volare e, sicuramente più importante, leggiamo di una visita che Peter fa a sua madre. La osserva dalla finestra e vede che la donna ha avuto un altro figlio con cui è stato rimpiazzato, ed è proprio per questo che Peter decide di non tornare più nel mondo degli adulti. Peter Pan e Wendy, al contrario, è l'opera più celebre di J. M. Barrie, uscita in forma di piece teatrale nel 1904 e poi di romanzo nel 1911. Entrambe le versioni raccontano la storia di Peter Pan, un ragazzino fatato che sa volare, e le sue avventure sull'Isola che non c'è insieme a Wendy e ai suoi fratellini Gianni e Michele, i Bambini Sperduti e la fatina Campanellino, la principessa Giglio Tigrato e, come non citarlo, il pirata Capitan Uncino. La storia di Peter Pan ha avuto da sempre un immenso successo, riuscendo ad aggiudicarsi anche tantissime trasposizioni. Tra le più note c'è, per l'appunto, il film della Disney Le Avventure di Peter Pan. Si può dire una classica disneyanata, poiché la storia scritta da Barrie è sicuramente più adulta, matura e cruenta. Quello che ha sostanzialmente fatto la Disney è stato prendere la storia esattamente com'è, o quasi, e renderla un semplice gioco fra bambini. Sull'Isola che non c'è, infatti, tutto è un gioco, e proprio come quando si gioca nulla succede davvero. Nella trasposizione disneyana, Peter è un bambino capriccioso e immaturo che non vuole crescere, ma è buono e compassionevole, tiene molto ai Bambini Sperduti, a Trilli e alla sua amica (o amata) Wendy. Si diverte ad attaccar briga con tutti e non perde occasione di andare a stuzzicare Capitan Uncino che, a parte abbaiare tanto, non riesce mai né a catturarlo né tantomeno ad ucciderlo. Il romanzo è diverso sotto moltissimi aspetti: Peter non è solo un ragazzino capriccioso che non vuole crescere, detta legge a destra e a sinistra e decide chi vive e chi muore in base al suo umore. Non tiene così tanto ai Bambini Sperduti, al contrario, quando lottano contro gli Indiani o i Pirati non si tratta mai di giochi, i Bambini vengono spesso feriti e uccisi, perché la guerra è guerra. La comicità e l'incapacità di Uncino si perdono completamente nel romanzo, poiché il Capitano è un vero e proprio cattivo e, come tale, è crudele e feroce. Appena Wendy arriva sull'Isola, Campanellino la colpisce al cuore volendola uccidere, poiché gelosa di Peter, ed è per questo che beve del veleno al suo posto per salvarlo da una trappola di Uncino. Insomma, proprio come per tantissime favole Disney, non è sempre tutto rose e fiori.

E anche per oggi è tutto.
Fatemi sapere se eravate a conoscenza di questi differenze, se avete letto le storie originali e quale delle tre preferite. Io adesso vi saluto! Aspetto i vostri commenti e vi ricordo di non perdervi le prossime tappe
Alla prossima,
Feeling Reading
→ Samantha

venerdì 6 novembre 2020

Review Party: "Ragazzi della Tempesta" di Elle Cosimano

Buongiorno a tutti, readers! Come state? È un venerdì abbastanza particolare, e devo ammettere che mi fa un po' strano pubblicare una recensione oggi, quando l'Italia è diventata ufficialmente un tris di colori. Io come ben sapete mi trovo in Lombardia, perciò sono nuovamente tornata in zona rossa e di conseguenza in lockdown. Probabilmente mentre voi starete leggendo questo post, io sarò dal mio commercialista per capire se posso tenere il mio negozio di art. regalo/bioprofumeria aperto o meno xD Ammetto di essere un po' stufa di questo 2020, di questa pandemia, di questo virus... e forse è un po' il mio umore, e un mese di ottobre da dimenticare, ad avermi fatto essere un po' (tanto) petulante sul romanzo di cui sto per parlarvi. Non lo so. Ma andiamo per gradi...


Come avrete capito dal titolo del post e dal banner qui sopra, oggi sono qui per darvi la mia opinione su Ragazzi della Tempesta di Elle Cosimano. Un'opinione che, contro ogni pronostico, è un po' deludente. Ma vi spiegherò bene perché nella recensione vera e propria. Prima vi lascio come al solito tutti i dettagli sul romanzo, e noi ci leggiamo poco sotto ❤

Titolo: Ragazzi della Tempesta
Autore: Elle Cosimano
Editore: Rizzoli
Pagine: 544
Prezzo: € 17,00
Data d'uscita: 20.10.2020
In una gelida notte d'inverno, Jack Sommers è chiamato a scegliere tra vivere per sempre, secondo le antiche leggi magiche di Gaia, o morire. Jack sceglie di vivere e in cambio da quel momento in poi sarà un Inverno. Come le altre Stagioni, ogni anno Jack deve dare la caccia e uccidere chi viene prima di lui. Le leggi di Gaia sono chiare: l'Inverno uccide l'Autunno, l'Autunno uccide l'Estate, l'Estate uccide la Primavera, la Primavera uccide l'Inverno. Questo significa che Jack uccide Amber. Amber uccide Julio. Julio uccide Fleur. E Fleur uccide Jack. Sono tutti addestrati a cacciare e uccidere, e tutti a turno muoiono. Ma quando Jack e Fleur - Inverno e Primavera - sono attratti l'uno dall'altra contro ogni buon senso e regola della natura, la legge spietata che governa le loro vite eterne a un tratto diventa qualcosa di personale e di doloroso. Fleur verrà bandita per sempre, se insieme non troveranno il modo per fermare il ciclo naturale delle cose. Quando le quattro Stagioni si coalizzano, mettendo a rischio la loro immortalità in cambio di amore e libero arbitrio, la loro fuga attraverso il Paese li condurrà in un luogo in cui saranno costretti a difendersi contro un creatore che vuole annientarli.

VOTO: