giovedì 4 febbraio 2021

Recensione: "La Torre di Nerone" di Rick Riordan

Buon pomeriggio a tutti, readers! Come state? Spero che il vostro 2021 sia iniziato nel migliore dei modi e colgo l'occasione per farvi i miei più sinceri auguri nonostante siamo già al 4 febbraio. So di essere stata parecchio assente negli ultimi mesi e vorrei scusarmi con voi e con la casa editrice, che ringrazio infinitamente per avermi fornito una copia del romanzo di cui sto per parlarvi, per questo ritardo. Purtroppo il 4 dicembre ho subito un lutto in famiglia e se torno solo ora è perché ho ripreso in mano tutte le mie passioni solo negli ultimi giorni. Oggi sono qui per parlavi dell'ultimo romanzo di un autore che mi sta molto a cuore, ovvero Rick Riordan. Per chi non lo sapesse, zio Rick è il mio mito indiscusso da undici anni a questa parte e leggere un suo romanzo è sempre un grandissimo piacere. Ma bando alle ciance, ho un po' di cose da dire su "La torre di Nerone", capitolo conclusivo de "Le Sfide di Apollo". Fortunatamente grazie ad un tweet postato sul suo account ufficiale, sappiamo che le "Camp Half-Blood Chronicles" non finiscono qui e non posso che esserne estremamente felice (per più di un motivo, come leggerete tra poco). Come sempre vi lascio tutte le info del romanzo e vi ricordo che questa è un'opinione puramente personale. Buona lettura. ❤

Titolo: La torre di Nerone
Serie: Le Sfide di Apollo #5
Autore: Rick Riordan
Editore: Mondadori
Pagine: 396
Prezzo: € 9,99 ebook & € 18,00 cartaceo
Data di uscita: 24.11.2020
La terribile battaglia del Campo Giove è stata vinta, e grazie all'aiuto dei semidei Apollo è sopravvissuto a Tarquinio e al suo esercito di non morti, e ha sconfitto gli imperatori Commodo e Caligola. La guerra però non è ancora finita, e per il dio del sole, intrappolato nella forma mortale del patetico adolescente Lester Papadopoulos, è tempo di affrontare l'ultima sfida. Seguendo la sibillina profezia dell'arpia Ella, Apollo ritornerà a Manhattan, dove tutto ha avuto inizio, e con l'inseparabile amica Meg si addentrerà nella torre di Nerone, il più crudele degli imperatori, per ucciderlo e sventare l'apocalisse che intende scatenare. Ma una minaccia ben peggiore è in agguato: Pitone, il suo acerrimo nemico, tiene sotto controllo l'Oracolo di Delfi e sarà presto così potente da plasmare e avvelenare il futuro dell'intera umanità. Diviso tra il desiderio di tornare sull'Olimpo e la volontà di difendere chi ama, Apollo dovrà scegliere per cosa lottare, anche a costo di perdere per sempre la sua immortalità.


VOTO:
★★★★½

RECENSIONE
Fino a qualche mese fa ero convinta che una volta girata l'ultima pagina si sarebbe conclusa un'Era. So che può sembrare strano, ma ogni volta che mi guardo indietro e penso a quante cose sono cambiate in tutti questi anni, provo un mix di emozioni unico che non so descrivere e non posso evitare di pensare che lui è rimasto al mio fianco. Sempre. Rick Riordan è stato una delle mie poche certezze, uno dei pochi porti sicuri a cui poter fare sempre ritorno, la roccia a cui aggrapparmi quando il resto del mondo crollava. E se sono qui a parlarvi con il cuore in mano solo ora non è solo per il lutto che mi ha colpita, distrutta, annientata, rubandomi la gioia di fare tutto ciò che mi appassionava, ma è anche per paura di non essere all'altezza. Perché so bene che non sarò mai in grado di esprimere a parole ciò che zio Rick rappresenta per me, ciò che ha rappresentato nel corso degli anni e ciò che rappresenterà in quelli a venire, anche quando deciderà di posare carta e penna.
Il Campo Mezzosangue è diventato la mia casa nel momento esatto in cui "ci ho messo piede" per la prima volta e lo sarà per sempre. Proprio per questo è stato bello tornare, rivedere ancora una volta i personaggi che ho imparato ad amare con tutta me stessa, chi più chi meno. Tuttavia ci sono state un paio di cose che non ho apprezzato al 100% e sono abbastanza onesta da ammettere a me stessa che, se questa fosse stata davvero la fine, una parte di me sarebbe rimasta profondamente delusa. Oh, non mi riferisco ad Apollo, tranquilli, perché è stato meraviglioso e non potevo chiedere di meglio da e per lui. 
La sua crescita è la cosa più bella dell'intera pentalogia: passa dall'essere (e quindi giustamente ragionare) come un dio, al rendersi conto di quanto sia preziosa e unica la vita. Non solo quella umana, ma la vita in generale. Credo che non potesse rendermi più orgogliosa di così e devo fare i miei complimenti a zio Rick per essere riuscito a rendere così umano un personaggio all'inizio così profondamente egoista ed egocentrico come lui. La crescita è lenta, ma proprio per questo ricca di significato. Molti personaggi lo hanno accompagnato durante questo meraviglioso e decisamente travagliato viaggio e ogni passo lo ha portato a diventare la persona che è ora. Proprio in virtù di ciò ho trovato decisamente azzeccata la scelta di fargli compiere parte di quest'ultima sfida da solo, facendolo camminare sulle sue gambe. In caso contrario ogni curva lasciata alle spalle, ogni ostacolo superato, ogni vetta conquistata... avrebbero tutte perso di significato. Il vero protagonista in fin dei conti è lui, nonostante abbia spesso avuto bisogno di una mano (okay, magari anche più di una) ed era giunto il momento di dimostrare a tutti chi è il dio Apollo. Un dio che ha imparato il significato delle parole amicizia, famiglia, amore, resilienza, sacrificio e responsabilità. E forse sì, chi dice che senza Meg non avrebbe mai imparato tutto questo ha ragione, ma mi piace pensare che alla fine ce l'avrebbe fatta lo stesso in un modo o nell'altro. E non lo dico solo perché per la maggior parte dei romanzi ho mal sopportato Meg, ma perché Apollo è tra i pochi dei dell'Olimpo Riordaniani che avrebbe potuto compiere un cambiamento simile a prescindere dalla persona che aveva accanto. Il fatto che abbia imparato qualcosa da tutti coloro con cui è entrato in contatto lo dimostra. Ognuno di loro ha lasciato un segno indelebile nella sua anima immortale, rendendolo ciò che infine troviamo nelle ultime pagine: uno splendido personaggio.
Come dite? Lo sto elogiando troppo? Suvvia, ormai lo conoscete e sapete benissimo che di cavolate ne ha combinate un sacco e ne "La torre di Nerone" le cose non sono certo cambiate. L'inconfondibile ironia presente nella maggior parte dei romanzi dell'autore non manca mai e mi ha aiutata molto sia durante gli ultimi giorni di ricovero, sia durante i primi giorni del lutto. Non dimenticherò mai le risate nonostante le lacrime agli occhi poco più di 24h dopo la telefonata che ha cambiato tutto. Questo è per me zio Rick e gli sarò per sempre grata.
Okay, okay, vi parlo anche di Meg.
Ma mi tocca per forza? Che volete che vi dica? La devo elogiare perché anche lei è cresciuta molto da quando l'abbiamo conosciuta? Uff, e va bene. Sì, avete ragione, ve lo concedo. È davvero cambiata e non è più la bimbetta irritante de "L'oracolo nascosto" ma non è che deve piacermi per forza, eh. Le concedo i suoi meriti ma niente di più. [...] E va bene! Senza di lei alcune cose sarebbero andate diversamente, nel bene e nel male, almeno per quanto riguarda Nerone (non fatemi ripetere quel che penso sul primo romanzo, su). Ma sulla questione cattivi ci arrivo tra poco. Che dicevo? Ah, sì. Meg. Allora, sapete che sono sempre sincera e, per quanto non mi faccia impazzire come personaggio, ammetto che la serie senza di lei sarebbe stata diversa. Più bella XD Scheeeerzo. Forse. Serviva qualcuno che sapesse tenere in riga Apollo e lei lo ha fatto. In maniera spesso irritante, certo, ma è il risultato che conta. Sì, sto cercando di autoconvincermene. In quest'ultimo romanzo è stata pure meno irritante del solito, chi l'avrebbe mai detto? Mi è piaciuto constatare quanto si sia affezionata a quell'imbranato di Lester, ma soprattutto mi è piaciuto vederla finalmente reagire contro Nerone. Non è più sua succube e in fin dei conti si è salvata da sola e questo fa un'enorme differenza. Almeno per me, perché in caso contrario avrei già finito di parlare di lei alla seconda riga. Onestamente non so cosa pensi il fandom di lei e nemmeno m'interessa. Questa è la mia opinione e se non è riuscita a convincermi al 100% in cinque romanzi, non cambierò di certo idea adesso. La consapevolezza di essere un po' dura nei suoi confronti non basta a rendermela simpatica. Mi spiace Meg, niente da fare nonostante le attenuanti. Soprattutto perché l'idea del Triumvirato nel profondo continua a lasciarmi... un po' perplessa. Abbiamo avuto i Titani prima e i Giganti poi e se da un lato mettere degli umani al livello di mostri simili mi "affascina", perché questo è ciò che possiamo diventare, dei mostri, dall'altro lato mi fa comunque storcere il naso perché stiamo parlando di tre umani che sono riusciti a fregare dodici dèi dell'Olimpo. Eppure sono stati proprio tre umani a creare il caos, a causare così tanto dolore e così tante morti e credo che questa sia una delle tante lezioni che l'autore ha voluto trasmettere: siamo i primi nemici di noi stessi e siamo le creature più pericolose del nostro mondo. Nelle serie precedenti i protagonisti non avevano mai subito così tante perdite e apprezzo che zio Rick abbia preso decisioni un po' rischiose, discostandosi leggermente dal passato, portandomi a considerare questi ultimi romanzi più maturi sotto certi punti di vista. Avrei semplicemente preferito che Pitone avesse più spazio come cattivo, perché in fondo è lui il cattivo mitologico di quest'ultima avventura.
Il finale da un lato mi è piaciuto perché ripeto, Apollo è eccezionale, ma dall'altro mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca e sono più che felice di sapere che ci sarà almeno un altro romanzo, stavolta con protagonista Nico e, di conseguenza, anche Will. Amo quei due. ❤
Tirando le somme non posso far altro che inchinarmi nuovamente di fronte al mio mito indiscusso. Avrei voluto qualcosina in più da quest'ultimo romanzo, ma il mio rispetto e il mio amore nei suoi confronti rimangono immutati nonostante un paio di cose non mi abbiano soddisfatta appieno.
Concludo semplicemente dicendo: questo non è un addio, è solo un arrivederci.

Bene readers, come sempre vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Rinnovo le mie scuse per la lunga assenza e per questa recensione piuttosto tardiva, ma anche stavolta sincera e ponderata. Ora vi saluto e vi auguro una buona giornata. Un bacio. ❤
Alla prossima,
Feeling Reading
→ Bontix

2 commenti:

  1. Devo ancora leggerlo ma la saga di Apollo è stata veramente carina e divertente. Mi è piaciuto l'evolversi del rapporto tra Apollo e Meg. Sono triste per questo quasi addio ma curiosa per i nuovi progetti di Riordan, sicuramente saranno interessanti.
    Il libro su Nico ci voleva assolutamente :) :)
    Buone letture!

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    1. Sono d'accordo, sarà davvero interessante e in effetti sono molto curiosa di leggerlo. Spero esca entro la metà del 2022. :)
      Grazie, buone letture anche a te.

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