lunedì 15 febbraio 2016

Recensione in anteprima: "La notte che ho dipinto il cielo" di Estelle Laure

Buona sera a tutti, readers! E buon inizio settimana. E' un po' tardi per augurarvi un buon lunedì, essendo già in dirittura di arrivo, ma non ho potuto collegarmi prima xD Prima di lasciarvi alla recensione in anteprima di un romanzo che mi ha letteralmente rapito il cuore, voglio dirvi che ho quasi concluso la lettura di Lieve come un respiro. Mi mancano un centinaio di pagine e penso che Jenny si sia superata. Penso proprio che ve ne parlerò entro la fine della settimana in una recensione a caldo!
E adesso basta parlare. Vi lascia leggere il mio parere su La notte che ho dipinto il cielo, edito da DeAgostini. Lo potete trovare in libreria da domani ;)

Titolo: La notte che ho dipinto il cielo
Autore: Estelle Laure
Editore: DeAgostini
Pagine: 300
Prezzo: € 14,90
Data d'uscita: 16 febbraio 2016

Per Lucille, diciassette anni e una passione per l’arte, l’amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo, Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n’è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrennie sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l’una dall’altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l’amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un’altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti.
O forse sì?
L’unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi..
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VOTO:
½

RECENSIONE
Aspettavo l’uscita di questo romanzo da quando, a novembre, la casa editrice me ne parlò – come ad altri blogger – in via confidenziale. E quando ho potuto finalmente leggerlo, non ci vedevo più dalla gioia. La trama penso che rappresenti già benissimo questo romanzo, ma la storia in sé è indescrivibile.
La notte che ho dipinto il cielo racconta di Lucille. La ragazza frequenta l’ultimo anno di liceo ma, invece di perdersi nella spensieratezza della sua giovane età, Lucille è costretta a crescere in fretta – forse più in fretta di quanto non abbia già fatto. La madre è andata via di casa, e a quanto pare la vacanza che doveva servirle per ritornare quella che era si è prolungata più del previsto. Lucille è così costretta a farsi carico della casa, della spesa, delle bollette e, soprattutto, di Wrenny. Sua sorella minore. Non possono rivolgersi agli assistenti sociale perché, in quel caso, Lucille sa benissimo che le porterebbero via l’unico membro rimasto della sua famiglia. Ecco perché devono fare tutto in gran segreto. Ecco perché nessuno deve sapere che loro madre non c’è. A parte Even, la migliore amica di sempre, e Digby, il gemello di Even e la cotta di Lucille. Peccato che il ragazzo sia felicemente impegnato, che ami alla follia la sua ragazza e che con essa stia perfino progettando di trasferirsi, una volta cominciato il college. Una realtà che per Lucille appare molto lontana. Come può pensare al suo futuro, ora, quando deve badare a Wrenny? Quando non ha un lavoro che le permetta di fare la spesa. Quando l’unica cosa che loro madre abbia mandato è una banconota da cento dollari, segno che non ha alcuna intenzione di tornare a casa. Lucille non può pensare al college o al suo amore impossibile per Digby, perché – nonostante la sua giovane età – ha problemi ben più grandi.


NON ANDARTENE DOCILE IN QUELLA NOTTE BUONA.
INFURIATI. INFURIATI CONTRO IL MORIRE DELLA LUCE.

La frase di Dylan Thomas è il collante per l’intero romanzo. Even la ripete spesso e penso che calzi a pennello con la trama. Io la conoscevo già, sia perché il film Interstellar si basa completamente su questo verso, sia perché l’avevo già letta in giro. E l’adoro. Ritrovarla in questo testo mi ha fatto sorridere. Non so se sapete la storia di questa poesia, ma in poche parole l’autore la scrisse per il padre che, purtroppo, stava morendo di cancro. E con quelle parole voleva incitare l’uomo a lottare. Ed è un po’ quello che fa la nostra Lucille. Lei lotta. Lei è una combattente. Benché la vita la stia mettendo a dura prova, lei non si lascia piegare. Vuole a tutti i costi proteggere sua sorella, il loro piccolo nucleo famigliare, il loro futuro. E dopo ciò che è successo col padre, dopo tutto quello che le persone in città dicono, a causa di quello spiacevole episodio, lei continua a camminare a testa alta. Perché Wrenny è più importante di qualsiasi altra cosa. Trova perfino un lavoro e, grazie ai dolcissimi Even e Digby, riesce a sostenere tutta la tensione generata dalla spiacevole situazione. Non posso e non voglio dire che Lucille non sia una persona fragile, che questa situazione non le pesi, che spesso non si perda in ‘sciocchi’ pensieri adolescenziali, ma quello che mi è piaciuto di questa giovanissima protagonista è il modo in cui continua a lottare. E ho amato veramente tantissimo Even, la migliore amica. Penso che il rapporto fra le due sia qualcosa di magnifico. Ci sono sempre state l’una per l’altra e, benché un certo episodio le allontana, benché  personalmente non abbia subito capito determinati comportamenti di entrambe, le ho sempre sentite molto vicine. Anche durante il periodo in cui erano lontane, non c’è stato un minuto in cui Lucille non abbia pensato a Even, e sono sicura che lo stesso valesse per lei. Per quanto riguarda il suo gemello, ho apprezzato molto anche il personaggio di Digby. Tuttavia, in lui ho avvertito qualche ritrosia. Non posso dirvi cosa di preciso, perché vi spoilerei troppo, ma credo che se Digby fosse stato più deciso, più sicuro di ciò che voleva davvero, tutti ne avremmo tratto maggiore beneficio. È anche vero che la vita reale non è facile, ecco perché nonostante i suoi difetti ho davvero apprezzato la realisticità di questo personaggio maschile. A dirla tutta, ho apprezzato la realisticità di tutti i personaggi. Perché tutti loro, in qualche modo, più o meno grave, sbagliano. Ma riescono comunque a trovare la via giusta per rimediare. Oltre ai ragazzi, in questo romanzo è molto importante la figura genitoriale. Lo so che può sembrare un controsenso, visto che la madre abbandona le figlie e il padre è chissà dove, capirete leggendo, ma ho avvertito la loro presenza in modo maggiore rispetto a tutti gli altri romanzi che ho letto in vita mia. In fin dei conti, i pensieri di Lucille corrono sempre a sua madre e suo padre, e i genitori di Even – specialmente la madre – fanno la loro ‘porca figura’ in questo romanzo.
Insomma, la Laure ha fatto un lavoro fantastico con questo libro.
Lo stile dell’autrice è pura poesia, per quel che mi riguarda. Ho amato il modo in cui le parole mi hanno letteralmente risucchiata nella storia. Provavo quello che provava Lucile, vedevo quello che vedeva lei, sentivo ciò che sentiva. Un romanzo parecchio descrittivo e introspettivo, esattamente il tipo di stile che amo quando leggo un libro. Le atmosfere sono state multiple. Drammatiche, dolci, ricche di tensione e preoccupazione. E non sono mancati i colpi di scena, come gli ‘angeli’ misteriosi che davano una mano a Lucille e a Wrenny senza mai palesarsi davvero. Almeno fino ad un certo punto.
A questo punto, se la domanda che mi state silenziosamente facendo è: «Perché solo quattro stelle e mezzo, visto che il romanzo ti è piaciuto così tanto?», vi risponderò che il mezzo voto se l’è giocato a causa del finale. Non cercavo l’happy ending o il drammone, però volevo un finale. Il modo in cui la Laure ha concluso il romanzo non mi ha fatto impazzire, sembra averlo tagliato sul più bello. Tante domande restano sospese e, visto che si tratta di un autoconclusivo, avrei voluto leggere una panoramica finale più ricca. Ma questo è solo un mio sentore personale, che non incide granché sull’apprezzamento che ho per questo libro. Perciò, il mio consiglio è questo: compratelo. Leggetelo. È uno di quei libri che vale la pena avere in libreria
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Il romanzo esce domani, e io ringrazio di cuore la DeAgostini per avermelo mandato in anteprima. Come ho scritto nella recensione, è sicuramente uno di quei libri che vorrei nella mia collezione cartacea, perché merita veramente tanto.
Fatemi sapere cosa ne pensate della recensione. Ditemi se vi ha convinti, se domani andrete ad acquistarlo :) Insomma, fatemi sapere se le mie parole vi sono state utili.
Alla prossima,
Feeling Reading

1 commento:

  1. Tutti ne parlano bene.. Lo voglio prendere cartaceo perche mi ispira veramente tantissimo **

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