martedì 14 gennaio 2020

Recensione: "Cinder" di Marissa Meyer


Buongiorno a tutti, readers! Come state? La mia settimana poteva iniziare decisamente meglio, ma va be', accontentiamoci. XD Ho deciso di inaugurare il 2020 con la recensione di un libro letto e amato nel 2019, soprattutto perché in realtà sono tremendamente in ritardo con la sua pubblicazione. XD Probabilmente per alcuni di voi non sarà una sorpresa visto che sto parlando di Cinder, il primo capitolo delle Cronache Lunari di Marissa Meyer. Uno dei buoni propositi di quest'anno è sicuramente quello di portarvi più recensioni e più contenuti che spero possiate trovare interessanti, cercando di portare un po' più di varietà. Di conseguenza le recensioni degli altri libri della serie arriveranno, ma intervallate da altre rubriche. E visto che di cose da dire su questo primo romanzo della quadrilogia ce ne sono tante, direi che è meglio se la smetto di perdermi in chiacchiere. Buona lettura. 

Titolo: Cinder
Serie: Cronache Lunari #1
Autore: Marissa Meyer
Editore: Mondadori
Pagine: 395

Prezzo: € 17,00 ed. cartacea e € 4,99 ebook
Data di uscita: 13.03.2012
Cinder è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come meccanico al mercato settimanale di Nuova Pechino o quanto cerchi di adeguarsi alle regole. Proprio per questo lo sguardo attento del Principe Kai, il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder, Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore. Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio oscuro passato.

VOTO:

RECENSIONE
Essendo questo un libro uscito nel 2012 non posso far altro che dire mea culpa: avrei dovuto leggere questa meraviglia anni fa. La trama è molto originale pur essendo il retelling di Cenerentola. La storia infatti ha pochissimi punti in comune con la favola Disneyana e, quei pochi presenti, sono stati comunque abilmente reinterpretati dall'autrice. Questo ha reso la lettura più avvincente e interessante, perché spesso la Meyer è riuscita a sorprendermi con escamotage inaspettati. La mancanza dei classici cliché e dell'insta-love sono stati la ciliegina sulla torta, per quanto mi riguarda. Nonostante la rivelazione finale sia abbastanza facile da intuire nel corso della lettura, sono le implicazioni che rappresenta a rimettere tutto in discussione. Il world building è semplicemente eccezionale nella sua semplicità. Essendo un distopico sci-fi tutto quello che viene raccontato sembra molto lontano dalla nostra realtà e, allo stesso tempo, tremendamente attuale. Nell'anno 126 della Terza Era i cyborg non solo esistono, ma sono sostanzialmente divisi in due tipi: quelli interamente composti da impianti cibernetici, ovvero i classici robot come li intendiamo noi, tipo Iko. Poi ci sono le persone. Persone che sono state sottoposte a degli interventi chirurgici di vario tipo, come per esempio l'amputazione di una gamba e la sua sostituzione con impianti metallici, fino ad arrivare ad interventi salvavita, come nel caso nella nostra Cinder. Purtroppo però i cyborg vengono considerati degli scarti della società e per le persone non c'è differenza tra le due tipologie. Questa è sostanzialmente una delle due forme di razzismo raccontate dalla Meyer e riesce a farlo in modo magistrale, perché è impossibile non provare rabbia per il modo in cui viene trattata la nostra protagonista, la cui unica colpa è quella di essere ancora viva. Come se non bastasse, l'esistenza di una malattia virale come la letumosi sta letteralmente decimando la popolazione terrestre. Infatti al momento nessuno è stato ancora in grado di trovare una cura per la peste blu, nonostante gli sforzi a livello mondiale nel settore della ricerca. In tutto questo non bisogna dimenticare i rapporti tra la Terra e la Luna, che sono sempre più tesi. Non ci si rende subito conto di cosa la Regina Lunare sia effettivamente in grado di fare finché l'autrice non ce lo sbatte in faccia. personaggi sono caratterialmente ben strutturati e ognuno di loro è perfettamente riconoscibile. La storia è raccontata attraverso pov multipli in terza persona, nonostante quello della nostra eroina sia di gran lunga il più frequente. Linh Cinder è così tenera nel suo essere un outsider. Ha sedici anni e tutto ciò che vuole è essere finalmente libera. All'inizio non è una badass, la sua crescita è graduale ma costante. Man mano che le cose si fanno più complicate e pericolose la vediamo prendere  sempre più consapevolezza di sé, di cosa sarebbe disposta a fare per proteggere le persone che ama. Il suo non è un ruolo facile: in quanto cyborg le persone si aspettano che lei getti via la propria vita per salvare le persone "vere", dimenticando che anche lei è viva, prova sentimenti ed emozioni come tutti noi. La sua voglia di libertà, di vivere la vita come una ragazza normale, libera di non doversi vergognare dei suoi arti metallici mi hanno fatta innamorare di lei, perché in realtà è più forte di quanto non creda. Vale molto di più di quanto le persone non siano disposte ad ammettere. Iko è un cyborg fatto interamente di metallo e circuiti, eppure è impossibile non affezionarsi a lei. Adri, la matrigna di Cinder, dice che il suo chip della personalità è difettoso, ma solo perché per lei è impensabile che un cyborg sia in grado di pensare con la sua "testa". Invece Iko ne è perfettamente in grado e, nonostante non sia ancora in grado di provare emozioni vere e proprie, è comunque in grado di fare tante altre cose che i normali cyborg non sono in grado di fare. Insomma, è una vera forza della natura. Il Principe Kaito è così dolce e gentile e premuroso e ho ancora gli occhi a cuoricino per il modo in cui tratta Cinder. Prova fin da subito una certa attrazione nei suoi confronti, ma non lo considero affatto un insta-love, in quanto quello che prova non è amore, ma semplice attrazione adolescenziale nei confronti di una ragazza che non cade ai suoi piedi come tutte le altre. Purtroppo per lui si ritrova a diventare Imperatore del Commonwealth Orientale fin troppo presto e non sa bene come gestire tutta la situazione. Per sua fortuna può contare su Konn Torin che, oltre a consigliarlo, gli fa un po' anche da padre. Adoro Torin, però confesso che in un paio di occasioni avrei voluto prenderlo a sberle. Capisco che abbia agito in buona fede, ma alla fangirl che c'è in me non importava. Scherzi a parte, probabilmente senza il suo aiuto Kai non sarebbe stato in grado di affrontare Levana, perché è ancora giovane e inesperto e, per quanto stia imparando in fretta cosa significa portare un peso del genere sulle spalle e tutto ciò che questo comporta, Levana è semplicemente troppo forte. Il Dr. Dmitri Erland merita una menzione speciale. Stelle, quante risate mi sono fatta leggendo i botta e risposta tra lui e Cinder. Una scena in particolare mi ha spezzato il cuore e mi ha fatto provare una tristezza infinita nei suoi confronti. Levana Blackburn è la Regina della Luna, ma sarebbe più appropriato chiamarla Regina delle Stronze. Non ha scrupoli e non ha morale. Lei è LA cattiva per eccellenza. Non si ferma davanti a niente e a nessuno, tutto ciò che vuole è il potere ed è disposta a tutto pur di ottenerlo. Per lei la vita, umana o lunare che sia, non conta assolutamente nulla. Da un lato sono affascinata dal suo carisma, dalla sua intelligenza e dalla sua spietatezza, dall'altro semplicemente la odio. Lo stile della Meyer è semplice, fresco e pulito. Non si perde in lunghe descrizioni e non ci sono punti morti. La lettura è leggera e le pagine scorrono che è una bellezza. Pur essendo intuibili alcune rivelazioni, è il modo in cui le varie storie s'intrecciano le une alle altre il vero punto di forza del romanzo.
In conclusione ho amato questo libro ed essendo una di quelle persone che non ama particolarmente i retelling delle favole be', direi che posso ritenermi più che soddisfatta. La Meyer è riuscita a rendere unica la storia, così come unici sono i suoi protagonisti.

E questo è tutto, io vi ringrazio per aver avuto la pazienza di arrivare fin qui. Allora, qualcuno di voi conosce questa splendida saga? Se sì, mi piacerebbe molto parlarne nei commenti. Ora vi saluto, un bacio! 
Alla prossima,
Feeling Reading
→ Bontix

2 commenti:

  1. Quanto sono contenta che ti sia piaciuta! Non posso che consigliarti di perseguire con la serie; migliora ad ogni libro 😍
    I personaggi creati dalla Meyer poi sono qualcosa di fantastico, ogni pagina che si passa in loro compagnia crea un legame così forte da farli rimanere nei pensieri anche una volta terminata la lettura!

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    1. Grazie per il consiglio, in realtà ho già iniziato Winter. Sto amando tutto di questi personaggi, a cui mi sono affezionata come non mai. ❤

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