sabato 18 luglio 2020

Sesta tappa blogtour: "La Casa di Terra e Sangue" di Sarah J. Maas | La psicologia del lutto

Buongiorno e buon sabato a tutti, readers! Come state? Siete pronti per il weekend? Io onestamente sono prontissima, soprattutto perché sono un po' stanca, lo devo ammettere. Come vi ha anticipato Sammie un paio di settimane fa, oggi siamo qui per l'ultima tappa del blogtour che abbiamo organizzato sulla nuova uscita di Sarah J. Maas, ovvero "La Casa di Terra e Sangue", primo volume della trilogia di "Crescent City", uscito per Mondadori il 14 Luglio. La mia tappa in particolare riguarderà la psicologia del lutto, prendendo in esame le cinque fasi rapportate anche al personaggio di Bryce, senza fare spoiler ovviamente. Alla fine della tappa troverete anche un piccolo BPP (Breve Pensiero Personale), perché io ho i BPP al posto dei BFF. Battuta squallida, lo so. XD
Ma tornando a noi, come sempre prima di partire vi lascio di seguito tutte le info del romanzo. Buona lettura. ❤



Titolo: La Casa di Terra e Sangue
Serie: Crescent City #1
Autore: Sarah J. Maas
Editore: Mondadori
Pagine: 708
Prezzo: € 19,90
Data d'uscita: 14.07.2020
Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d'arte e di notte passa da una festa all'altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l'imputato è finalmente dietro le sbarre ma i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all'unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l'assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà. Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero. Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell'amore sono i temi principali de "La Casa di Terra e Sangue", il primo romanzo di questa serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola romanticismo e suspense.
 LA PSICOLOGIA DEL LUTTO 

Come ben sappiamo, il lutto è il sentimento di dolore intenso causato dalla perdita di una persona cara. L'elaborazione del lutto avviene in cinque fasi e, come viene detto anche nella sinossi, la nostra Bryce ad inizio romanzo dovrà fare i conti con la perdita di qualcuno a lei davvero molto vicino. Trovo che la Maas sia stata piuttosto attenta a queste varie fasi in quanto, nonostante sia una questione puramente soggettiva, in genere ci vogliono dai 6 ai 12 mesi di tempo per elaborare il lutto, fino ad arrivare a un massimo di 24 mesi nei casi in cui la persona che viene a mancare è una figura primaria, ovvero genitori, figli o partner. Esiste inoltre anche il cosiddetto "lutto traumatico", ovvero quando il decesso della persona cara avviene in maniera improvvisa ed imprevista, e quello di Bryce è a tutti gli effetti un lutto traumatico. Per quanto non credo che i due anni scelti dall'autrice siano collegati ai 24 mesi sopracitati, trovo che sia comunque un lasso di tempo accettabile visto il trauma subito dalla protagonista. Andando in ordine le cinque fasi sono:
  • Negazione/rifiuto: il rifiuto di accettare la realtà dei fatti è la parte più difficile. Lo shock impedisce al cervello di elaborare e accettare la perdita, portando il soggetto in uno stato di negazione. Bryce ovviamente vive questa prima fase all'inizio del romanzo, in quanto inizialmente non riesce a credere a quel che è successo, a ciò che le viene "sbattuto in faccia" con ferocia. Questa fase dura qualche settimana, dove passa le giornate sotto la stretta sorveglianza dei genitori preoccupati, in quanto la giovane vive in uno stato di apatia in cui cerca di venire a patti con la perdita. 
  • Rabbia: questa è una fase davvero molto delicata perché rappresenta un momento critico che può essere rappresentato o dal momento di massima richiesta di aiuto, o da un altro momento di rifiuto e della chiusura in se stessi. Questa è la fase più "lunga" di Bryce, in quanto è presente per gran parte del romanzo, nonostante sia a tutti gli effetti già alle fasi successive.
  • Contrattazione/patteggiamento: in questa fase il soggetto riprende il controllo della propria vita, cercando di riparare il riparabile. Bryce si trova in questa fase quando la ritroviamo due anni dopo, all'inizio della seconda parte del romanzo. La vediamo vivere in una sorta di tranquilla routine dove le sue giornate sono scandite solo dalle ore lavorative, in quanto si è in un certo senso isolata dalla famiglia e dagli amici. Nonostante dovrebbe aver già superato la fase della rabbia, come dicevo prima, in realtà questa continuerà ad accompagnarla, dandole allo stesso tempo la determinazione necessaria per proseguire nell'indagine. 
  • Depressione: è uno stato d'animo/disturbo dell'umore caratterizzato principalmente da bassa autostima e da una perdita di interesse e/o piacere delle attività che normalmente si trovano piacevoli. È a tutti gli effetti una malattia invalidante che coinvolge sia la sfera affettiva che cognitiva, incidendo negativamente su ogni aspetto della vita quotidiana. Sappiamo che questa fase viene vissuta dalla nostra protagonista solo tramite dei flashback e alcune conversazioni, perché di fatto non la vediamo mai realmente depressa, se non ad inizio romanzo durante la fase della negazione. Com'è facile intuire, all'interno del romanzo la fase di depressione avviene prima di quella della contrattazione.
  • Accettazione: durante quest'ultima fase possono essere presenti dei momenti di rabbia e depressione, anche se di intensità molto minore. Nonostante ci siano momenti all'interno del romanzo in cui Bryce abbia effettivamente vissuto la fase di accettazione, si può dire che accetti davvero la perdita solo alla fine del romanzo, quando decide finalmente di chiudere un capitolo importante della sua vita, ricominciando di fatto a vivere sul serio e non più come una specie di automa.
Ovviamente ci sarebbero tantissime altre cose da dire a riguardo, ma sarebbero troppo spoilerose e non posso proprio rischiare. Ripeto, non so se la Maas abbia effettivamente fatto delle ricerche in merito, ma mi ritengo abbastanza soddisfatta di come abbia gestito il personaggio di Bryce e tutta la parte relativa all'accettazione della perdita.

 BREVE PENSIERO PERSONALE 

Avendo già concluso la lettura del romanzo posso dirvi che mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi. Questo perché quando mesi fa Sarah J. Maas ha annunciato la sua uscita al posto dello spin-off sui Nessian, ammetto di aver storto un po' il naso. Non ero interessata a leggere una nuova serie, volevo tornare a Prythian. Eppure eccomi qua.
Il world building è stato sicuramente la cosa che ho apprezzato sopra ogni altra cosa, in quanto per un mio gusto personale trovare così tante creature diverse mi ha entusiasmata parecchio. Sono una persona che apprezza i miscugli, per così dire, perché penso che una cultura/mitologia/folklore non escluda l'altra. Inizialmente sono rimasta un attimo spaesata dalla quantità di informazioni che si trovano nei primi capitoli, ma la confusione è stata relativamente breve. Un'altra cosa che ho apprezzato è stata la nota thriller presente, cosa del tutto nuova nei romanzi della Maas (che sono una mia guilty pleasure, lo ammetto). Sono rimasta parecchio coinvolta dalle indagini, tant'è che ho continuato ad ipotizzare e teorizzare sulle varie motivazioni per praticamente quasi tutta la lettura. Ovviamente da brava pirla non avevo minimamente capito chi stava dietro a tutto, soprattutto perché mi sono concentrata talmente tanto su un personaggio da non prestare attenzione agli altri.
Ci sono chiaramente rimandi ad entrambe le serie precedenti dell'autrice, ma la cosa non mi ha affatto disturbata, anzi, alcuni collegamenti li ho anche apprezzati. Alcuni mi hanno spezzato il cuore (uno in particolare), ma va be', se con la Maas non soffro almeno un po' non sarebbe la stessa cosa. I personaggi tutto sommato mi sono piaciuti, anche se sono sicura che mi affezionerò di più una volta letto anche il secondo romanzo.
In conclusione direi di essere rimasta molto soddisfatta della lettura, soprattutto perché come primo romanzo ha davvero molte potenzialità, molte di più rispetto ai primi romanzi delle due serie precedenti, portandomi a considerare quest'ultimo come il più maturo che abbia scritto al momento.

Ovviamente, la recensione vera e propria arriverà sul blog. Le poche righe che avete appena letto sono solo un mio pensiero a caldo sulla storia, ma ho molto da dire su questo libro e, com'è giusto che sia, tutte le mie riflessioni arriveranno in una recensione. Non so dirvi quando con esattezza, ma tenete d'occhio il blog e il mio profilo Instagram xD
Prima di salutarvi, vi lascio di seguito il calendario del blogtour! Benché questa fosse l'ultima tappa, se foste interessati a recuperare tutta l'iniziativa potrete farlo andando a cercare i vari blog che hanno partecipato ❤


E adesso siamo giunti davvero alla conclusione di questo blogtour!
Spero che abbiate trovato tutto interessante, noi ci abbiamo provato. Perciò diteci, che ne pensate? Vi abbiamo convinti? Siete intenzionati a leggere il nuovo romanzo firmato Sarah J. Maas? Fatemi sapere nei commenti, se vi va. Ora vi saluto e vi auguro un buon weekend. Un bacio. ❤
Alla prossima,
Feeling Reading
→ Bontix

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