mercoledì 24 febbraio 2021

Recensione: "La Corte di Fiamme e Argento" di Sarah J. Maas

Buongiorno a tutti, readers! Come state? Ormai anche febbraio è giunto al termine e mi chiedo quando, esattamente, sia successo. Mi sembra di aver vissuto in una specie di bolla fuori dal tempo. Come sapete il 4 dicembre ho perso mio nonno a causa del Covid, mentre ieri ho dovuto dire addio alla mia cagnolona di 12 anni. Sono emotivamente a pezzi e dannatamente terrorizzata da ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi. Wake me up when September ends cantavano i Green Day nel lontano 2004 e, mai come in questo momento, vorrei seguire il "consiglio" di Billie Joe Armstrong. Ma se oggi sono qui non è certo per dirvi questo, anche se ci tenevo a farvi sapere che la mia latitanza qui sul blog non è stata per un puro capriccio passeggero. Lunedì è iniziato il review party organizzato dalla sottoscritta per l'uscita italiana de "La corte di fiamme e argento" di Sarah J. Maas, edito da Mondadori che, come sempre, ringrazio per avermi permesso di leggere il romanzo in anteprima. Ci tenevo particolarmente e tenermi impegnata mi ha aiutata davvero molto, quindi grazie con tutto il cuore.

Sia che abbiate già letto le mie sclero-recensioni precedenti, sia che siate nuovi da queste parti, oggi vi basti semplicemente sapere che non sono mai stata una fan di Nesta Archeron. Anzi, tutto il contrario. Ma zia Sarah è la mia guilty pleasure per eccellenza e non ho saputo resistere al suo richiamo. Buona lettura. ❤

Titolo: La corte di fiamme e argento
Serie: A Court of Thorns and Roses #4
Autore: Sarah J. Maas
Editore: Mondadori
Pagine: 720
Prezzo: € 22,00 in cartaceo e € 11,99 in ebook
Data di uscita: 23.02.2021
Nesta Archeron non è quel che si dice un tipo facile: fiera del suo carattere spigoloso, è particolarmente facile alla rabbia e poco incline al perdono. E da quando è stata costretta a entrare nel Calderone ed è diventata una Fae contro la sua volontà, ha cercato in ogni modo di allontanarsi dalla sorella e dalla corte della Notte per trovare un posto per sé all'interno dello strano mondo in cui è costretta a vivere. Quel che è peggio è che non sembra essere ancora riuscita a superare l'orrore della guerra con Hybern. Di certo non ha dimenticato tutto ciò che ha perso per colpa sua.  A rendere ancora più irritante la sua situazione, poi, ci pensa Cassian, apparentemente dotato di una naturale predisposizione a farle perdere il controllo. Ogni occasione è buona per stuzzicarla e provocarla, rendendo però allo stesso tempo evidente la natura del focoso legame che, loro malgrado, li unisce.  Nel frattempo, le quattro infide regine, che durante l'ultima guerra si erano rifugiate sul Continente, hanno siglato una nuova e pericolosa alleanza, una grave minaccia alla pace stabilita tra i regni. E la chiave per arrestare le loro mire potrebbe risiedere nella capacità di Cassian e Nesta di affrontare una volta per tutte il loro passato.  Sullo sfondo di un mondo marchiato dalla guerra e afflitto dall'incertezza, i due Fae tenteranno di venire a patti con i loro personali mostri, con la certezza di trovare, l'uno nell'altra, quel qualcuno che li accetta così come sono e che li può aiutare a lenire tutte le ferite.

VOTO:
★★★★★

RECENSIONE
Ammetto di essermi inizialmente approcciata alla lettura con il timore di non riuscire a sopportare Nesta e, di conseguenza, avevo paura di rimanere parecchio delusa. Un po' com'era successo con "La corte di rose e spine", primo romanzo di quella che, nel corso dell'ultimo anno, è diventata la mia serie preferita tra quelle scritte da Sarah J. Maas. Be', sono felicissima di poter urlare a gran voce quanto invece abbia apprezzato "La corte di fiamme e argento" (qualcuno mi spiega perché non hanno mantenuto il significato originale del titolo, per favore?) e quanto il mio amore per la "A Court of Thorns and Roses Series" aumenti sempre di più romanzo dopo romanzo.
La storia è ambientata più o meno un anno e mezzo dopo la fine de "La corte di ali e rovina" e i nostri eroi devono fare i conti con tutte le conseguenze che la guerra contro Hybern ha comportato, portando avanti alcune delle varie storylines che erano rimaste irrisolte. 
Le 711 pagine non mi sono pesate affatto e le ho letteralmente divorate, arrivando alla fine senza nemmeno rendermene conto. Come sempre gli ultimi capitoli sono i più movimentati e ci sono stati determinati plot twist che non mi aspettavo, uno su tutti però mi ha dato un senso di déjà vu. Ora più che mai sono curiosa di scoprire cos'abbia in mente Sarah per il futuro della serie. Ovviamente non sono mancati momenti di pura goduria (ogni riferimento a Tamlidiota NON è puramente casuale) e, se alcune teorie che avevo in mente hanno trovato conferma, altre invece sono rimaste lì, in sospeso. Insomma, ho bisogno del seguito prima di subito o sento che impazzirò nell'attesa, soprattutto perché penso di sapere dove la Maas andrà a parare con Rhys. E giusto perché non mi stuferò mai di ripeterlo, il world building rimane la cosa che amo di più di questa serie. Mi sono innamorata di Prythian in un modo così viscerale che non sono minimamente in grado di spiegare a parole ciò che provo ogni singola volta che ne sento anche solo parlare.
Nesta Archeron è un personaggio molto sfaccettato e trovo che sia davvero difficile rimanerle del tutto indifferenti: o la si ama, o la si odia. Questo almeno finché la vediamo con gli occhi di Feyre. Anche se sfido chiunque abbia sempre professato amore incondizionato nei suoi confronti, a comportarsi altrettanto bene se una persona simile facesse parte della propria vita. Io no, lo dico senza problemi. L'ho sempre trovata estremamente egoista e ingrata, spesso e volentieri si è comportata da vera stro**a con chiunque non fosse Elain, quindi sì, lo ripeto, se fossi stata in Feyre l'avrei mandata a quel paese anni addietro. Ed è proprio per questo che ho apprezzato davvero molto il percorso di crescita e, in un certo senso, di redenzione che compie in queste pagine. O meglio, più che di redenzione il suo è un percorso di perdono. Perdono nei confronti soprattutto di se stessa, più che di chi le sta intorno. Nessuno le aveva veramente voltato le spalle come pensava e fortunatamente pian piano se ne rende conto da sola. Il sostegno incondizionato di Cassian è fondamentale e, se prima pensavo di amarlo, posso affermare che in realtà quella era solo una pallida imitazione di ciò che provo ora nei suoi confronti. Proprio per questo motivo mi è un po' dispiaciuto vederlo messo un po' da parte per dare ancora più spazio alla protagonista femminile. Se da un lato Nesta è stata praticamente sviscerata, dall'altro l'approfondimento sul personaggio di Cassian è rimasto molto superficiale.
E proprio perché stiamo parlando di un romanzo di SJM non posso non toccare questo argomento: se tanti si sono scandalizzati per il famoso capitolo 55  de "La corte di nebbia e furia" (che c'è di così scandaloso vorrei sapere io) be'... rido al solo pensiero perché i Feysand in confronto sono due santi. Non solo il linguaggio è più volgare, perché i Nessian sono così, ma sono proprio le scene spicy ad essere (un po') più spinte. Niente di scandaloso, eh, ci tengo a specificarlo. Per certi versi si può dire che ACOSF sia molto simile proprio ad ACOMAF, perché il percorso di crescita e di presa di coscienza di Nesta ricorda un po' quello della sorella minore, anche se è comunque diverso come diverse sono le sorelle Archeron. Sia chiaro che non le perdono il modo in cui si è comportata in passato, tuttavia ad un certo punto tra queste pagine ho imparato a rispettarla. Inoltre specifico anche che ho amato Rhys in ogni singola comparsa perché, pecora nera mode: on, mi sarei comportata esattamente come lui. Senza contare che Rhys è sempre lo stesso, si comporta in questo modo fin dai tempi di ACOTAR, l'unica differenza è che stavolta lo vediamo con gli occhi di Nesta, una persona che l'ha sempre odiato. Insomma, lo amavo prima e lo amo tuttora, sarebbe ipocrita da parte mia fingere il contrario. Motivo per cui non capisco certe cose che ho letto sul web su di lui da gente che prima lo idolatrava.
Tutte le apparizioni di Azriel sono state oro e ho amato ogni singola scena in cui è stato presente, soprattutto quelle in cui prende in giro Cass. Non sto più nella pelle all'idea che prima o poi leggeremo il suo romanzo perché ne ho bisogno. Tra l'altro se durante la lettura avevo un sospetto su chi potrebbe essere la fortunata, leggendo il capitolo bonus dal suo pov il sospetto si è rafforzato ulteriormenteCi terrei comunque a specificare che la mia ship con Az sono io, ma va be', passiamo oltre. Probabilmente sono tra le poche persone a questo mondo a non shippare Az con Elain quindi, a ben vedere, sono felice della new entry. Spero solo che la storia venga sviluppata al meglio perché il mio amato Shadowsinger merita qualcuno che sappia amarlo e rispettarlo, ma allo stesso tempo che possa anche tenergli testa.
Il resto dell'Inner Circle stavolta è stato davvero poco presente rispetto ai romanzi precedenti, ma nonostante questo mi sono goduta ogni singola scena, ogni conversazione, ogni risata, ogni battutina e ogni più piccolo gesto d'amore.
Rhys & Feyre, Amren & Varian, Kallias & Viviane avranno sempre un posto speciale nel mio cuore, a prescindere da tutto. Inoltre devo dare atto ad Elain di essersi finalmente fatta apprezzare dalla sottoscritta. C'è una rivelazione che la riguarda che mi ha lasciata di stucco perché non me l'aspettavo proprio e, ad essere onesta, mi ha lasciata un po' perplessa perché non mi sembra molto coerente con il suo personaggio. In ogni caso finalmente la mezzana delle sorelle Archeron ha tirato fuori gli attributi e lasciatemelo dire: era ora! Sinceramente non so cos'abbia intenzione di fare zia Sarah con lei, ma in ogni caso ho una ship piuttosto particolare in testa. Se ve lo state chiedendo no, non è Lucien, lui lo shippo un sacco con Vassa da quel famoso sorrisino post battaglia finale contro Hybern.
Continuando a parlare di personaggi dai capelli rossi non posso non nominare lui: Eris Vanserra. M'intriga fin dai tempi di ACOWAR perché ho sempre avuto il sospetto che non sia lo stro**o che tutti pensano. Ovviamente la Maas ha dovuto dosare le sue apparizioni col contagocce, dannazione a lei!, facendomi partire in quarta con le teorie su di lui. In sostanza questo doveva essere il romanzo dei Nessian, ma si è ben presto trasformato nel libro delle speculazioni sull'erede della Corte d'Autunno. Sul serio, non sto scherzando. Una volta girata l'ultima pagina solo il 35% (dalla regia mi fanno notare che sarebbe più corretto dire il 30%) del mio cervello stava elaborando tutte le informazioni apprese sul probabile futuro della serie, con annesse teorie sulle possibili formazioni delle coppie, il restante 65% (70%) era completamente concentrato su Eris. Se solo sapeste cosa mi frulla in questa testolina bacata che mi ritrovo... Spero solo che la Maas gli dia giustizia e allo stesso tempo mi dia una risposta il prima possibile perché, vi giuro, sto impazzendo da settimane. Il mio attuale sogno irrealizzabile è una novella con il suo pov. E dico novella solo perché non posso chiedere di più.
Prima di concludere la recensione devo nuovamente fare un appunto sulla traduzione: c'è stato un miglioramento rispetto a quelle dei tre romanzi precedenti e di "Crescent City", ma è ben lontana dall'essere perfetta. Niente raggiungerà mai i livelli dei "capelli color sabbia" di Rhys e Hunt, eppure il "croccante venticello" al posto di "venticello frizzante" o il fatto che Spring Court viene tradotto come "Corte d'Estate" quando si parla delle origini di Gwyn non mi sembrano esattamente errori di poco conto. Ad un certo punto sbagliano a scrivere il nome di Jurian, o ancora quando ad un certo punto si riferiscono alla Tessitrice come se fosse ancora viva per colpa di un tempo verbale sbagliato e credetemi, vista la fine idiota che fa in ACOWAR, lì per lì ho pensato davvero che si fosse salvata e sono dovuta andare a controllare. A questo punto la traduzione "Forziere della Paura" per "Dread Trove" mi sembra quasi il problema minore. Senza contare i vari articoli sbagliati in riferimento ai due protagonisti, specialmente Cassian... insomma, messi insieme tutti questi errori iniziano a diventare irritanti. Specialmente se significa dare informazioni errate.

In conclusione posso affermare di essere molto soddisfatta di questo quarto romanzo. Non so se è stata solo una mia impressione o se è davvero così, ma ho trovato che lo stile della Maas sia migliorato un po'. Certo, l'editor alla Bloomsbury resta una figura mitologica, eppure non c'è stato un singolo capitolo che abbia trovato noioso. Alcuni sono sicuramente superflui, ma si leggono comunque molto velocemente e non intralciano più di tanto la narrazione. Ma ad essere onesta, una volta girata l'ultima pagina non ho provato la stessa nostalgia che ho provato alla fine di ACOWAR, la stessa sensazione di vuoto, perché se l'anno scorso pensavo che si fosse conclusa un'Era, oggi più che mai so che non è così. E questo è merito di Sarah J. Maas, che mi ha fatto amare questa serie in maniera quasi viscerale e con questo romanzo ha spazzato via le mie paure, dimostrandomi che non sono i Feysand, ma è Prythian, il motivo per cui questo amore persiste.

Bene readers, come sempre vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Prima di lasciarvi vorrei segnalare a tutte le persone interessate l'esistenza di una parte di recensione nascosta super spoilerosa contenente tutte le mie teorie sul romanzo e sul futuro della serie. Da persona che non apprezzava Nesta, almeno prima di questo romanzo, spero di avervi convinti a darle una chance. Probabilmente quando anche questa serie finirà dovrete venire a raccogliere i pezzi del mio cuoricino, ma per ora mi limito a salutarvi con la consapevolezza che ci vorranno minimo altri due anni prima che questo accada. Come sempre vi auguro una buona giornata. Un bacio. ❤
Alla prossima,

Feeling Reading
→ Bontix

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