Salve a tutti, readers. Torno con una nuova recensione, anche se non sarà molto positiva, questa volta. Premetto che era la prima volta che leggevo qualcosa di Sarah Dessen e, sebbene sappia che sono in molti ad amare i suoi romanzi, forse io ho beccato l'unico che non mi ha fatto impazzire. Considerando poi che, comunque, questo mio giudizio non propriamente positivo va a "criticare" lo stile e non lo trama, penso che io e la Dressen non andremmo mai d'accordo xD
Titolo: Ascolta il tuo cuore
Autore: Sarah DessenEditore: Newton Compton
Prezzo: € 9,90
Pagine: 384ISBN: 978-8854174313
DISPONIBILE ANCHE IN EBOOKNel giro di una sola estate la vita di Annabel è completamente cambiata: da quando è stata scoperta a una festa con il fidanzato di Sophie, la sua migliore amica, tutti la evitano. L’anno scolastico inizia per lei nel peggiore dei modi. E la situazione a casa non contribuisce affatto ad aiutarla: la sua famiglia un tempo solida, sembra essere adesso priva di equilibrio e instabile. Che cosa è successo tra Whitney e Kirsten, le sue sorelle maggiori? Perché tra di loro c’è un palpabile risentimento e dei silenzi glaciali? E perché nessuno ha il coraggio di parlare dell’anoressia di Whitney o della depressione della madre?
Annabel trova conforto in una strana amicizia con il ragazzo più solitario della scuola, Owen. Anche lui è arrabbiato col mondo, ma ha imparato a controllare i suoi sentimenti e cerca di insegnare ad Annabel a fare lo stesso. Forse, con il suo aiuto, troverà il coraggio di affrontare quel che le è davvero successo alla festa, quando nella sua vita tutto è improvvisamente crollato...
VOTO:
RECENSIONE.
La trama di questo romanzo mi aveva incuriosita, così quando la Newton me lo ha fatto recapitare a casa ero molto elettrizzata all'idea di leggerlo. Arrivatomi con Sei il mio sole anche di notte, di cui ho già pubblicato la recensione, ho dato la precedenza a quest'ultimo, e ammetto che non so dire se il motivo per cui Ascolta il tuo cuore mi è risultato poco piacevole o meno sia questo. Ho amato il lbro della Harmon, e avrei voluto amare anche quello della Dessen, ma purtroppo non è andata così. Tuttavia, le tre stelline (stiracchiate) sono più che altro dovute allo stile dell'autrice e alla narrazione in sé, piuttosto che alla storia che aveva un buon potenziale.
Il libro racconta la storia di Annabel e della sua famiglia. Una famiglia abbastanza particolare, sempre immersa nello sfarzo. Malgrado l'apparenza, però, sotto tutto quel luccichio si nascondono problemi grossi quanto i grattaceli di New York. Whitney, la sorella di mezzo, soffre di anoressia (anche se a volte mi è sembrato che si trattasse più di bulimia, ma okay) e la madre è da tempo immersa nella depressione, da cui trova pace solo attraverso le sue figlie. In particolar modo, da quando parte la storia, in Annabel e nella sua carriera di modella e indossatrice. Ma Annabel si sente soffocare. Da quando, ad una festa, la sua vita è andata a rotoli, ha perso la sua migliore amica e a scuola è diventata un'ermarginata, l'ultima cosa a cui pensa - o a cui vorrebbe pensare - è un lavoro che non la gratifica più. Ma dirlo a sua madre, dopo il dramma che stanno passando con Whintey, sarebbe come condannarla alla sua malattia. Pertanto, decide di tenersi tutto dentro. Almeno finché non conosce Owen, un ragazzo strano che frequenta la sua scuola e che tutti evitano, perché considerato pericoloso. Owen sta sempre sulle sue e l'unica cosa che gli interessa è la musica. E sarà proprio la musica a legare lui e Annabel, cambiando la vita di quest'ultima.
Detta così, il romanzo sembra un gran bel romanzo. Cosa che in fin dei conti è davvero. Ma lo stile della Dressen proprio non mi è piaciuto. Invece di usare il presente, tanto per dirne una, ha usato il passato prossimo. E questo mi ha davvero mandata in confusione, non riuscendo a capire quando la storia si svolgeva e quando, al contrario, la protagonista pensava al passato. Altro dettaglio che mi ha infastidito. La narrazione era troppo confusionaria. Non mi dispiacciono i flashback, anzi, ma qui era un groviglio assurdo senza né capo né coda. Penso che se la struttura del romanzo fosse stata pensata diversamente, questa storia avrebbe potuto avere il suo dovuto spessore. Non ho avvertito nella storia la superficialità degli argomenti trattati, ma al tempo stesso non ho nemmeno letto troppi approfondimenti sui tempi utilizzati. Il significato che vuole lasciare si capisce: accontentare gli altri, avere paura di dire quello che si pensa e non fare quello che si vuole fare nella vita causa problemi e malesseri. E la famiglia di Annabel ne è la prova. Al contrario, agire senza freni potrebbe causare altri generi di guai. E in questo è Owen la prova. Personaggi che a grandi linee non erano affatto male, sebbene abbia apprezzato più lui di lei. Non mi sono immedesimata molto in Annabel e anche le parti più toccanti non mi hanno lasciato altro che un buon insegnamento. Le descrizioni erano essenziali, non prolisse. E questo è anche un bene per chi non ama troppi fronzoli. Penso, alla fine, che sia l'unica cosa che mi sia piaciuta dello stile dell'autrice.
In conclusione, se la scrittura della Dessen vi piace, non vi dico di non leggerlo. La storia merita, anche se resto dell'idea che non sia stata sfruttata al meglio. Se cercate un YA un po' diverso, ma senza eccessive pretese, questo libro fa per voi. Se siete invece pignoli e amate portare avanti letture più impegnative, vi consiglio di cercare altro.
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So che in pochi hanno letto questo libro, più che altro perché era stato già precedentemente pubblicato dalla Mondadori con un altro titolo. Pertanto mi rimetto a chi lo ha letto: cosa ne pensate? Lo stile della Dessen è sempre così, o in questo romanzo c'è stata un'eccezione? Fatemelo sapere, mi raccomando.
Alla prossima,
Alla prossima,
Feeling Reading
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