sabato 4 aprile 2015

Recensione: "Sei il mio sole anche di notte" di Amy Harmon

Salve a tutti, readers! Domani è Pasqua e, anche se è un pochino tardi ed è sabato sera, vi volevo fare i miei auguri. Considerando che dubito di pubblicare qualcosa fra domani e lunedì. Pertanto, direi che ci risentiremo martedì. E per salutarvi ho deciso di parlarvi di un romanzo che mi ha toccato il cuore, che mi ha fatto ridere e piangere, alzare gli occhi al cielo e parlare da sola con i protagonisti mentre leggevo. Sto parlando di Sei il mio sole anche di notte di Amy Harmon, romanzo rivelazione del 2015 per il momento. Un romanzo che ha toccato le corde del mio cuore.
Titolo: Sei il mio sole anche di notte
Autore: Amy Harmon
Editore: Newton Compton
Prezzo: € 9,90
Pagine: 352
ISBN: 978-8854174306
DISPONIBILE ANCHE IN EBOOK

Ambrose Young è bellissimo, alto, muscoloso, con lunghi capelli che gli arrivano alle spalle e uno sguardo che brucia di desiderio. Ma è davvero troppo per una come Fern Taylor. Lui è perfetto, il classico protagonista di quei romanzi d’amore che Fern ha sempre adorato leggere. E lei sa bene di non poter essere all’altezza di un ragazzo del genere… Ma la vita a volte prende pieghe inattese. Partito per la guerra dalla piccola cittadina di provincia in cui i due giovani sono cresciuti, Ambrose tornerà trasformato dalla sua esperienza in prima linea: è sfigurato nei lineamenti e profondamente ferito nell’anima. Fern riuscirà ad amarlo anche se non è più bello come prima? Sarà in grado di conquistarlo? Saprà curarlo e ridargli la fiducia in sé? Versione moderna de La bella e la bestia, il nuovo romanzo di Amy Harmon – dopo il grande successo di I cento colori del blu – ci dimostra che in ognuno di noi convivono una parte mostruosa e una meravigliosa creatura e che solo l’amore può essere capace di farle andare d’accordo.
VOTO:


RECENSIONE.
Quando trovai il romanzo nelle nuove uscite della Newton Compton, qualcosa dentro di me cominciò a scalpitare. Sin da piccola adoro la fiaba de La bella e la bestia e quando un romanzo, seppur banale, tocca le linee sottili che tengono in bilico la differenza tra bellezza e apparenza, mi sento spinta a leggerlo. Ma devo riconoscere che questo romanzo di banale non ha nulla, anzi. Amy Harmon ha saputo trattare temi forti, importanti, con una realisticità che mi ha stretto il cuore.
Sei il mio sole anche di notte si apre con un prologo deciso. Qualcuno legge del viaggio intrapreso dall'eroe Ercole e dalle fatiche che il semidio intraprende e, in un certo senso, il romanzo si basa parecchio sul culto dell'eoroe introdotto da questa leggendaria figura mitologica. E poi incontriamo Fern Taylor, una ragazzina reputata e che si reputa bruttina, all'ultimo anno di liceo che si prende amorevolmente cura di suo cugino Bailey, quest'ultimo affetto dalla distrofia muscolare di Ducherre fin dalla nascita. Se Fern resta chiusa nel suo mondo, leggendo e scrivendo storie d'amore, vivendo la vita attraverso gli occhi dei protagonisti dei lbri o dei suoi manoscritti, Bailey è un lottatore: nonostante la sua malattia, è un guerriero. Non ha paura di ammettere di essere innamorato di Rita, amica sua e di Fern, nonoché ragazza bellissima, ma con un carattere molto dolce. Non ha paura della vita, malgrado le sue costrizioni, e non ha paura della morte che, prima o poi, verrà a portarlo via. Fern è innamorata di Ambrose Young, un suo compagno di scuola, il più bello e perfetto di tutto, nonoché grande lottatore. Ma Ambrose, malgrado il suo buon carattere, non ha mai notato Fern, almeno finché un brutto disguido non fa intrecciare davvero le loro strade. Ma la vita di Ambrose, all'apparenza fantastica, è un caos. Sempre sotto i riflettori, sempre grosse aspettative da far valere... E quando l'11 Settembre getta l'America in una tragedia che non si potrà mai dimenticare, Ambrose prende una decisione importante: vuole arruolarsi nell'esercito e servire la patria in Iraq. Ma le cose non vanno sempre come ci si aspetta e quella decisione influenzerà per il resto dei suoi giorni la sua vita, lasciandolo sfigurato e con cuore e anima a pezzi. Perché non è solo un brutto muso quello che Ambrose dovrà portare finché vivrà, ma anche un tremendo senso di colpa. Come dice un personaggio nel libro, in guerra i fortunati sono quelli che non tornano.
Non vado oltre con la trama, anche perché non saprei cosa scrivere. Questo romanzo è un romanzo che deve essere letto per essere capito e amato. E' uno di quei libri che non servono solo per passare il tempo, ma soprattutto ad insegnare qualcosa e a lasciare un segno. I temi che tratta la Harmon non sono semplici e non sono sempre felici. Io ho pianto come una bambina, con tanto di fazzoletto alla mano; ho riso e alzato gli occhi al cielo, ho parlato con i protagonisti come se fossero miei amici. Lo stile dell'autrice e la scelta di utilizzare flashback e la terza persona rendono la lettura scorrevole, facendoci assistere ad ogni più piccolo evento a trecentosessanta gradi. Cosa che ho davvero apprezzato. Solitamente, una storia raccontata in terza persona, quindi col punto di vista esterno, non fa emozionare come quando vedi attraverso gli occhi di chi vive la storia (almeno non sempre; almeno per quanto mi riguarda), ma qui non serve. La Harmon non ha bisogno di parlare attraverso la voce dei protagonisti, perché riesce ad emozionare benissimo anche così. Cinque stelle per questo romanzo sono poche, perché ne meritererebbe cento se non addirittura mille. E se ho deciso di scrivere la recensione a caldo è perché non avrei trovato ugualmente le parole per descrivere questo romanzo. Per descrivere cosa ha significato per me leggerlo, cosa mi ha lasciato e insegnato. La vita è preziosa, sempre. Bisogna essere coraggiosi, e si può diventare eroi in qualsiasi modo. Non bisogna semplicemente aspettare che qualcosa ci cada in braccio, bisogna lottare per quello che vogliamo. La bellezza è solo apparenza, poiché svanisce con gli anni; è ciò che hai dentro che dimostra davvero chi sei. La morte, per quanto orrenda, è parte della vita, così come il dolore. E quando perdiamo qualcuno non dobbiamo cancellarlo perché, come dice la stessa Fern, se non avessimo provato amore non soffriremmo così tanto. E il dolore, per quanto lacerante, è il sentore che nonostante la vita dava avanti non dimentichiamo chi c'è stato, chi abbiamo avuto accanto e chi abbiamo amato.
Insomma, leggete questo romanzo. Regalatelo a chi vi sta a cuore. RIleggetelo, custoditelo con cura e cogliete il suo insegnamento.
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Non so cos'altro aggiungere, perciò lascio la parola a voi. A chi lo ha letto, soprattutto, e a chi è intenzionato a farlo.
Vi auguro ancora buona Pasqua, seppur in anticipo.
Alla prossima,
Feeling Reading

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