venerdì 30 marzo 2018

Recensione: "Begin Again" di Mona Kasten

Buongiorno a tutti, readers! Pasqua sta per arrivare, ma secondo il meteo l'attesa sarà piuttosto piovosa... Io non ho comunque grandi programmi: passerò due giorni (spero) in totale relax, a casa con la famiglia. E mangerò tanto cioccolato xD È d'obbligo, quando apri l'uovo di Pasqua... o le uova, per i più fortunati. Io ho passato queste settimane a cercare l'uovo della Galak, ma niente, e pensare che il cioccolato bianco non mi fa  nemmeno impazzire. Anzi, io amo alla follia quello fondente *-* Però, non so come mai, il cioccolato bianco della Galak mi piace assai. Sono strana, lo so ù.ù' ma ditemi che non sono la sola! C'è qualcuno che apprezza in modo particolare il cioccolato bianco di questa marca? Ma bando alle ciance! E scusate per le mie solite intro sconclusionate xD Torno sul blog con la recensione di un romanzo che mi ha piacevolmente sorpresa. Ho fatto l'errore di credere che sarebbe stata una lettura leggera (e lo è, se pensiamo agli standard di romanzi di questo genere scritti dalla Armentrout, per esempio), un po' "fregata" dalla trama non esattamente originale, ma a lettura avviata mi sarei data della stupida per aver giudicato il romanzo dalla copertina — o dalla trama, nel mio caso. Ma adesso smetto davvero di parlare, di seguito trovate non solo le informazioni sul romanzo ma anche, e soprattutto, il mio pensiero sul libro :)

Titolo: Begin Again
Autore: Mona Kasten
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 456
Prezzo: € 14,90
Data d'uscita: 06.03.2018
Nuovo nome, nuovo taglio di capelli, nuova città. Così Allie Harper, diciannove anni, è pronta a scrivere la sua storia, a un migliaio di chilometri di distanza dal suo passato, all'università di Woodshill, dove si è iscritta a Letteratura. Ma c'è ancora un tassello mancante per rendere davvero perfetto questo nuovo inizio: un alloggio. La ricerca si sta rivelando più difficile del previsto e Allie ha smesso di contare i tentativi andati male. Finché, all'ultimo appuntamento in agenda, finalmente arriva lei: la casa perfetta. Pulita, luminosa e accogliente.  Peccato per la compagnia: con i suoi tatuaggi e l'aria strafottente, Kaden White è l'ultima persona con cui Allie vorrebbe condividere un appartamento. E Kaden, dal canto suo, non vuole affatto una coinquilina, che lo tramortisca con tutte le sue chiacchiere da donna. Purtroppo per loro, però, le circostanze non lasciano altra scelta. Non resta quindi che arrendersi e stabilire immediatamente le tre regole fondamentali per la convivenza perfetta: niente sentimentalismi, nessun'interferenza nei fatti altrui e, soprattutto, nessun contatto fisico. Ma le regole sono fatte per essere infrante...
VOTO:


RECENSIONE
Uscito per Sperling & Kupfer ad inizio mese, voglio ringraziare di cuore la casa editrice per avermi omaggiata del cartaceo fin da subito. La copertina mi aveva colpita immediatamente, l'immagine usata più che altro, e quindi mi ero catapultata a leggere la trama quando trovai la cartella stampa nella mia casella email. A primo impatto ho pensato: «Idea carina, una storia leggera, dai», ma quando ho avuto il libro fra le mani e ne ho cominciata davvero la lettura mi sono ricreduta in pochi capitoli. La storia di Kaden e Allie riscopre un po' il vecchio modo di scrivere: quando non erano le scene di sesso ad essere importanti, ma l'introspezione dei personaggi e il loro passato. La volontà di entrambi di conoscersi, di capire realmente l'altro, scoprendosi pian piano. Ed è bastato questo a farmi innamorare perdutamente di questa scrittrice, del suo romanzo e dei suoi protagonisti. Ma andiamo per gradi.
Protagonista femminile e voce narrante dell'intero romanzo è Allie Harper. In fuga da una vita non le appartiene più, che la fa sentire costantemente in gabbia, decide di lasciare Denver per sempre e trasferirsi a Woodshill, dove ha intenzione di proseguire i suoi studi universitari. I problemi che Allie trova da subito sembrano sicuramente inferiori rispetto a quelli che si è lasciata dietro, ma sono ugualmente fastidiosi: non trova un appartamento, benché le abbia provate tutte, e se non riuscirà a trovare un alloggio prima dell'inizio delle lezioni, frequentare l'università sarà difficile. Ma è l'idea di fallire e tornare a casa che la spaventa più di ogni altra cosa. Ora si fa chiamare Allie e sfoggia un nuovo taglio di capelli, ha abbandonato totalmente l'identità di prima, e chiedere aiuto ai suoi genitori, attingendo perfino al conto di famiglia per risolvere il problema-alloggio, non le piace per niente. Chi era prima non esiste più, ora vuole contare soltanto sulle sue forse e risorse. È per questo che, quando conosce online Mr. White, uno studente in cerca di un coinquilino, crede che la fortuna finalmente stia girando dalla sua parte. Peccato che Kaden White non sia alla ricerca di una ragazza con cui condividere l'appartamento, tutto il contrario. Uno dei requisiti che sta cercando è proprio che la persona che subaffitterà la stanza sia di sesso maschile. Kaden si presenta come un ragazzo burbero, poco incline ai compromessi, che non ci mette troppo a cacciare in malomodo la nuova arrivata solo perché donna. Non starò qui a spiegarmi il motivo per cui, alla fine, come si evince anche dalla trama, Allie diventerà l'effettiva coinquilina di Kaden (anche se lo si scopre subito), ma dirò che ci sono delle regole. Ognuno deve farsi i fatti propri e non commentare la vita dell'altro, i piagnistei non sono ammessi e, regola più importante, fra i due non ci sarà mai nessun contatto fisico, men che meno un coinvolgimento sentimentale. Allie accetta senza battere ciglio: benché Kaden sia un ragazzo sicuramente attraente, non ha alcuna intenzione di infilarsi in una situazione così complicata. I problemi che si porta dietro sono tanti e pesanti, e la sua idea è quella di ricominciare a vivere... di percorrere una strada che le piace, che ha scelto di sua spontanea volontà. Ma è difficile rispettare determinati paletti, perché, si sa, quando il destino ci mette lo zampino, sono i sentimenti e le circostanze a decidere per noi.
Come ho già detto all'inizio, ho apprezzato davvero tanto questo romanzo. Allie e Kaden si avvicinano lentamente, davvero lentamente, e il modo in cui lo fanno è secondo me naturale. È normale. Condividono un appartamento, alla fin fine, e sebbene non ci sia la voglia (percome iniziale) di aiutare l'altro ed entrare nel suo privato, la convivenza fa nascere una bella amicizia. Fra i due c'è comunque attrazione. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di studenti universitari, ma ho adorato il fatto che la Kasten abbia voluto lasciare da parte il coinvolgimento fisico — che comunque c'è, ma è moooolto soft e non lo vedrete tanto presto (per fortuna). Kaden e Allie sono incuriositi l'uno dall'altra, voglio capire perché ci sono queste barriere invisibili fra di loro, cosa c'è nel passato dell'altro che lo tormenta così tanto. La conoscenza fra loro, graduale, attenta, pulita ecco, è la parte migliore di tutto il libro. Mi è davvero piaciuto leggere di una coppia che, finalmente, aspetta un po' prima di rotolarsi nelle lenzuola. Non è il contatto fisico l'essenziale, non sono i baci, la voglio dell'altro... è proprio il volersi capire, il voler scoprire chi è la persona che condividerà con noi il resto degli anni accademici. E so che forse, dicendolo così, sembra normale, ma vi assicuro che sono anni che non trovavo tanta naturalezza. In un universo dove le scene spinte, benché sicuramente apprezzate da molti lettori, sono la colonna portante della trama, dover aspettare una marea di capitoli per un solo bacio mi ha fatto amare un botto la Kasten e la sua storia.
Non starò qui a dirvi, ovviamene, cosa tormenta Allie o Kaden. Vi dico solo che il passato di Allie è abbastanza scontato, anche se non del tutto (io lo credevo più drastico, ecco), è stata la storia di Kaden a lasciarmi a bocca aperta. Per tutto il romanzo vengono lasciati qua e là degli indizi, e avevo capito qual era il perno di questo suo tormento fin da subito, ma non mi aspettavo quello che poi viene fuori. Soprattutto perché la Kasten fa entrare un personaggio chiave prima di svelare i veri retroscena al lettore, e questo mi ha fatta confondere un po'. Non è una cosa negativa, comunque, almeno per come la vedo io, tutto il contrario. Ovviamente ci sono anche dei personaggi secondari, che saranno i protagonisti del secondo volume, e ammetto che li ho amati tutti: Spencer e Dawn in primis. Scott mi ha fatto morire dalle risate, mentre Monica e Ethan hanno rappresentato i migliori amici che una persona vorrebbe. Ho adorato tantissimo la madre di Kaden e ho detestato i genitori di Allie, ma per scoprire il motivo dovrete leggere il romanzo. Perché, allora, ho dato solo quattro stelline a questo meraviglioso libro? Alcune scelte narrative finali mi hanno fatto storcere il naso. So bene che, per far andare avanti un romanzo, servono degli escamotage, ma li ho trovati un po' esasperanti alla fine. Gli altarini, se così vogliamo chiamarli, erano ormai venuti allo scoperto, non ho capito quindi perché ripetere alcuni atteggiamenti, rendendoli anche un po' esagerati. Ho amato Allie e Kaden, in modo particolare il secondo, per il suo carattere a tratti burbero e spiritoso, per il suo modo di prendere in giro la ragazza confortandola realmente quando aveva un problema. Allie e Kaden erano il pilastro l'uno dell'altra, erano il salvagente per tenersi a galla nei momenti difficili. Secondo me, per allungare un po' la storia, che se finiva un po' prima sarebbe stata più lineare, la Kasten ha ripescato alcune problematiche già ampiamente superate nei capitoli addietro, accrescendo forse troppo la situazione. E questa cosa non mi è piaciuta più di tanto. Un altro motivo è che il romanzo mi è piaciuto talmente tanto da non rendermi conto che alcune cose, in particolare di Allie, sembravano la copia di un romanzo uscito anni fa e che io personalmente adoro all'inverosimile. Non so come mai durante la lettura non l'ho notato, forse perché ero così contenta di leggere un romanzo "vecchio stile" che lo avrei amato anche se il grande segreto di Allie o Kaden fosse stato quello di aver sbattuto il mignolo contro la vasca da bagno, ma confrontandomi con una collega blogger mi sono resa conto che aveva ragione. E questo particolare, seppur minimo, mi ha un po' ammosciata... Ovviamente, non rinnego il mio amore per questo libro, ma avrei preferito non notare questa somiglianza. Non ridirò comunque il titolo né l'autore dell'altro romanzo, perché non voglio condizionare la vostra lettura.
In conclusione, non posso far altro che consigliarvi vivamente la lettura di Begin Again. È un romanzo che mi ha fatto battere il cuore, che mi ha fatto ridere e che è riuscito a lasciarmi a bocca aperta. Leggetelo, perché vi assicuro che ne vale la pena.
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Fatemi sapere se la mia recensione vi è stata utile. Personalmente, sono contentissima di averlo letto, e ora sono in trepidante attesa del secondo volume *-* che uscirà a metà aprile. Detto questo, se avete letto il romanzo fatemi sapere cosa ne pensate voi, e se avevate intenzioni di leggerlo fatemi sapere se il mio parere vi ha convinti o meno. Io vi  saluto e vi mando un bacione!
Alla prossima,
Feeling Reading

2 commenti:

  1. Forse prima o poi darò una chance a questo libro perché adoro follemente i libri alla "vecchia maniera", ma per il momento è un grosso no.
    Sono comunque contenta che a parte alcune cose ti sia piaciuto!

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    1. Una possibilità gliela devi dare, secondo me, magari quando sei nel momento giusto, però... e quando ti è passato lo sca**o per la somiglianza di alcune cose.

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