giovedì 23 luglio 2015

Intervista a Marta Morotti, autrice de "Le due metà del mondo"

Buona sera, readers! Come sempre si muore di caldo, da queste parti, e se non bastasse questo il postino continua a non passare da queste parti, il mio iPhone sta dando di matto e il computer lo segue a ruota... Che sia colpa del caldo? Lo spero proprio. E spero anche che i miei libri si decidano ad arrivare, che i miei carissimi amici (telefono e pc) tornino in loro e, soprattutto, che questo asfissiante caldo levi un po' le tende! Non so voi, ma a me ha particolarmente rotto i cosiddetti... Ma bando alle ciance. Sono qui stasera per pubblicare l'intervista fatta a Marta Morotti, autrice de Le due metà del mondo, romanzo uscito il 14 Luglio per Harlequin Mondadori.

Maria ha diciannove anni, vive a Torino e ha appena finito gli esami di maturità. Vorrebbe fare la psicologa ma è destinata invece, alla fine dell'estate, ad entrare in fabbrica, come suo padre. Maria si è costruita un mondo tutto suo, curato in ogni minimo particolare, un mondo che le garantisce un'apparente sicurezza, che di fatto non possiede. Una parte della sua vita è come chiusa in una scatola e ciò che le serve veramente è una chiave che le permetta di aprire quella scatola e di far uscire ciò che la sua mente e il suo cuore rifiutano di accettare. Arriva un momento infatti, in cui, costretta a lasciare l'ambiente protetto in cui è cresciuta, comincia a sentirsi attratta da un'esistenza fatta di cose normali, concrete, che le offre la possibilità di sciogliere le catene alle quali ormai è abituata da troppo tempo. Ma come lasciarsi andare a una nuova vita e smettere di combattere? L'ombra di un fratello ingombrante e di un padre assente continuano a trattenerla in una prigione in apparenza dorata, fino a quando, inaspettatamente Maria dovrà fare i conti con sentimenti nuovi che cambieranno la sua vita per sempre.


L ' A U T R I C E

Nata e cresciuta in provincia di Varese, 29 anni, dopo la laurea in Storia del Cinema e la specializzazione in Letteratura Italiana, ha iniziato il vagabondaggio nel mondo del lavoro tra stage in redazioni sportive, collaborazioni con diversi giornali e lavori part-time. L'amore per i libri le ha insegnato a guardare il mondo come un collage scomposto di storie diverse e possibili. La madre le ha trasmesso la passione per la lettura, mentre da sola ho scoperto quella per la scrittura.
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I N T E R V I S T A

Ciao Marta, grazie per essere qui con me e i miei readers, quest’oggi. Spero ti troverai bene nel mio piccolo angolino :) Ma non mi perdo in altri convenevoli e inizio con l’intervista!


#1. La prima domanda è un po’ di rito, ma te la pongo comunque: chi è Marta Morotti?

Sono una persona normalissima, con una grande ambizione. Non ho enormi pretese dalla vita se non quella di poter vivere, un giorno, dei miei libri e di creare una bella famiglia, sull’esempio di quella in cui sono cresciuta io. Preferisco la montagna al mare, anche d’estate e mi piace fare lunghe passeggiate in mezzo alla natura. Non sopporto bene i ritmi della città, per questo, dopo 8 anni divisi tra Milano e Torino, sono tornata a vivere in provincia di Varese, dove sono nata e cresciuta. Il rumore, la confusione, la frenesia, non fanno per me. Sono una sognatrice e come tutti i sognatori amo il silenzio, la quiete. I libri sono la ragione di tutto. Leggere e scrivere sono le due cose che mi danno più soddisfazione in assoluto...
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#2. Cosa ti piace maggiormente della scrittura? Perché hai deciso di intraprendere questa strada? 
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La scrittura mi dà la possibilità di vivere più vite, di essere chi voglio quando voglio. Scrivere è immergersi in qualcun altro, pensare come il personaggio. Questo mi fa sentire libera. E intraprendere questa strada non è stata una decisione, ma una necessità. Sentivo e sento il bisogno di scrivere. Come si sente il bisogno di farsi una doccia per togliersi di dosso il peso di una giornata, lo sporco della città, la tensione. Ecco, scrivere per me è questo, è depurarmi.

#3. La Harlequin Mondadori ha pubblicato il tuo romanzo, Le due metà del mondo. Come ti trovi con questa casa editrice?
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Mi trovo molto bene. La Harlequin Mondadori è composta da persone serie e competenti che mi stanno seguendo benissimo. Mi sento coccolata e capita.

#4. Quando hai concluso il romanzo, credevi – o speravi – che una grande casa editrice come la HM ti avrebbe presa fra i suoi autori?

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Ci speravo, come tutti credo, ma non pensavo che sarebbe davvero successo. Ne sono stata molto, molto felice.

#5. Com’è nata l’idea per Le due metà del mondo?

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Era da un po’ che indagavo il tema madre e figlio “diverso”. Mi interessava il tipo dirapporto che si crea in una situazione come questa. Poi, però, nel momento della scrittura ho deciso di sostituire la figura della madre con quella sorella e di intrecciare diversi tipi di relazioni famigliari.

#6. Per i personaggi ti sei ispirata a qualcuno, oppure sono semplicemente frutto della tua immaginazione? E quanto c’è di Marta in loro, soprattutto in Maria, la protagonista?

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Sono totalmente frutto della mia fantasia. Io e Maria non abbiamo nulla in comune, in realtà, se non un’insicurezza di fondo che alla sua età ho provato anche io.

#7. Riassumi in tre parole il tuo romanzo.

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Mi chiedono spesso di farlo e ogni volta rispondo la stessa cosa: per me è impossibile riassumere il lavoro di anni in tre parole. Un libro è fatto di migliaia di parole, riassumerlo in solo tre, soprattutto per chi l’ha scritto, è davvero difficile. Lascio il compito ai lettori.

#8. Cosa si deve aspettare dalla lettura una persona che decide di acquistare il tuo libro?

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Ci si deve aspettare un romanzo che approfondisce i sentimenti, anche in maniera dura, a tratti. Un romanzo che non banalizza il concetto di amore, ma che tratta questo argomento da prospettive diverse (quella di una sorella per un fratello, quella di una madre per i propri figli, quella di due amici).

#9. Se potessi, cosa cambieresti della storia? C’è qualcosa di cui ti penti – indipendentemente dal fatto che sia stato inserito o meno – a cui tu e il tuo editor non avete pensato in tempo?

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Non cambierei nulla e non mi pento di nulla. Per me questa storia è come una creatura che ho generato io stessa, può avere mille difetti, ma le voglio bene così com’è. Non ho scritto questo libro pensando al fatto che dovessi venderlo e, quindi non l’ho sovraccaricandolo di strutture commerciali. Ho scritto questo libro perché lo sentivo nel profondo. Se sarà amato, bene, se no pazienza, ne scriverò un altro che magari lo sarà di più. La editor con cui ho lavorato l’ha capito e gli interventi sul testo sono stati davvero minimi.

#10. In un’era in cui gli autoconclusivi sono delle vere rarità, mi pare di capire che Le due metà del mondo rientri nell’eccezione. È così o avrà un seguito?

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No, non avrà un seguito. E’ una storia che si esaurisce in se stessa. Se scrivessi ancora di Maria e la sua famiglia rischierei di risultare ridondante e stucchevole. E probabilmente mi annoierei molto.

Io ti ringrazio di nuovo per il tempo che mi hai dedicato e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo! Spero di leggere il tuo romanzo al puù presto, poiché ha una trama che mi incuriosisce moltissimo.

Grazie mille dell’intervista e a presto!
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Io ringrazio ancora l'Harlequin che mi ha dato l'ooportunità di contattare l'autrice e, ovviamente, Marta per aver accettato la mia intervista. Spero di poter leggere il romanzo al più presto e di lasciarvi anche il mio parere! E come sempre, readers, fatevi sotto con i commenti ;)
Alla prossima,
Feeling Reading

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