giovedì 11 febbraio 2016

Recensione: "Invisibile" di David Levithan Andrea Cremer

Buona sera a tutti, readers! Sono stanca morta, ma avendo finito questo romanzo e dovendo scrivere ancora un paio di recensioni mi sono imposta di pubblicare almeno questa. Il libro di cui vi parlerò questa sera è Invisibile, scritto da David Levithan e Andrea Cremer e pubblicato dalla Newton Compton. Poiché non so ancora bene cosa scriverò di sotto, mi tengo i commenti per me e vi lascio alla recensione ;)



Titolo: Invisibile
Autore: David Levithan Andrea Cremer
Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo: € 9,90
Data d'uscita: 14 gennaio 2016

Stephen è abituato a non essere notato. È nato così. Invisibile. A causa di una maledizione. Elizabeth ha desiderato spesso di essere invisibile. Se la gente non ti vede, nessuno può ferirti. Quando i due si incontrano però, qualcosa cambia per sempre nelle loro vite. Stephen si accorge con stupore che Elizabeth riesce a vederlo, e la ragazza si rende conto che desidera essere vista da Stephen, che non ha paura di mostrarsi a lui. Cosa sta succedendo? Da dove ha origine la maledizione che pesa sulla famiglia di Stephen? All’improvviso i ragazzi si ritrovano catapultati in un mondo segreto popolato da maghi e stregoni, di fronte a una scelta difficile, che mette in gioco il loro amore e le loro vite.
VOTO:
½

RECENSIONE
Quando ho letto la trama di questo romanzo, i miei occhi sono schizzati fuori dalle orbite trasformandosi in giganti cuoricini pulsanti. Non posso dire che il libro, al contrario, mi abbia delusa, ma nemmeno di essere rimasta totalmente soddisfatta.
Il romanzo di apre con Stephen. Il ragazzo ha solo sedici anni, non ha i genitori e, soprattutto, è invisibile. E non per modo di dire. Stephen non ha idea di che faccia abbia, è nato così, invisibile, a causa di una maledizione di cui non sa assolutamente nulla. Sua madre è morta da un anno, lasciandolo solo in quello che era il loro appartamento, e suo padre non ha retto. È rimasto con moglie e figlio finché c’è riuscito, poi ha pensato bene di rifarsi una vita altrove. Una nuova famiglia, con moglie e figlie visibili. Stephen non sa bene cosa pensare di suo padre, perché si interroga spesso su cosa farebbe lui se la vita gli chiedesse di affrontare un dubbio del genere. Ed è ancora molto legato al ricordo di sua madre, una donna che è stata per lui tutto: una madre, un’amica, una confidente. Ma la sua vita cambia quando nel palazzo in cui abita arriva Elizabeth. Insieme alla sua famiglia, composta da fratello e madre, Josie (perché lei non ama il suo nome, preferisce che la gente utilizzi il secondo) si è trasferita a New York dopo un tremendo incidente che a quanto pare ha travolto in pieno il fratello. Ed è in corridoio, mentre sta portando dentro scatoloni su scatoloni, che Liz e Stephen si incontrano. Lui sta aspettando pazientemente che lei entri, prima di aprire la porta di casa sua… Insomma, sarebbe strano sentire il rumore di una chiave che gira e una porta che si apre, quando lì non c’è nessuno. Ecco perché il ragazzo aspetta pazientemente che la ragazza finisca di raccogliere le sue cose. Peccato che non avesse calcolato l’occhiataccia che Elizabeth gli lancia, poiché se ne sta lì impalato a fissarla senza alzare un dito per aiutarla. A quanto pare, la nuova arrivata è la prima e unica persona in grado di vederlo.
L’idea di base – il ragazzo invisibile, la maledizione, l’intreccio magico – l’ho trovata affascinante e anche molto originale. Non ho mai letto di un protagonista invisibile, perciò in questo gli autori sono stati molto bravi. E anche la creazione del mondo magico non mi è dispiaciuta, anche se un po’ mi ha ricordato Shadowhunters. Non posso dirvi perché, ma lo capirete quando leggerete. Ma tranquilli, niente demoni questa volta a New York! Solo un mondo, una realtà, non visibile a tutti. Stephen ci è dentro fino al collo, ovviamente, e anche Elizabeth. Ma lei non lo sa. Ammetto che non riuscivo a capire perché questa ragazza riuscisse a vederlo, anche se sospettavo che ci fosse un motivo altrimenti non avrebbe avuto molto senso. Non vi dico di più, solo che il mondo in cui vi porteranno Liz e Stephen è un mondo magico. Davvero magico. Il personaggio che ho apprezzato di più è stato sicuramente Stephen, e subito dopo si colloca Laurie – il fratello della protagonista. Entrambi devono lottare per trovare il proprio posto nel mondo, anche se per ragioni diverse. Elizabeth non mi ha fatto impazzire. All’inizio mi piaceva, ma da metà in poi, o forse prima, diventata un’altra persona. Una persona che non mi è piaciuta molto. E non mi è andata giù una frase: «Questa faccenda non riguarda più solo te», detta a Stephen. Mah. Secondo me sì. Okay, tu hai scoperto chi sei e tutto, ma l’intero romanzo ruota intorno al tuo desiderio di rendere il ragazzo che ami visibile. Tutta la storia è radicata nel passato di Stephen, in quello di sua madre… Scendiamo un attimo dal piedistallo? Non so, Elizabeth si è convinta di essere Supergirl ed è cambiata drasticamente, prendendo decisioni anche parecchio discutibili. La parte romantica mi ha fatto storcere un po’ il naso, ma devo separarla… Loro due insieme mi piacciono veramente tanto. Nel loro rapporto c’è un’iniziale scoperta, un acceso interesso, paura e tentennamenti – pochi – e un’infinita dolcezza. È il classico amore adolescenziale che, in fin dei conti, ti fa increspare le labbra in un sorriso. Malgrado questo, è stato tutto fin troppo veloce. Si guardano e già si amano disperatamente, ed è una cosa che in alcuni casi ha senso ma in molti altri no. Ed ecco che qui il mio parere si separa. Ho trovato Stephen molto realistico. È nato invisibile, non ha mai potuto socializzare con qualcuno, non ha mai assaporato veramente il primo amore, non si è mai rapportato veramente con una ragazza… Ed Elizabeth è l’unica che può vederlo e quindi toccarlo. Il colpo di fulmine, l’amore travolgente qui ci scappa per forza di cose. Che tutto questo succeda anche lei, che prima del trasferimento aveva perfino un ragazzo, lo trovo forzato. E anche un po' inverosimile. Avrei apprezzato di più che l’amore fosse sbocciato più gradualmente, ma è andata così… Lo stile di scrittura è parecchio introspettivo, cosa che solitamente adoro. Ma molte parti del testo le ho trovate pesanti. Questo è un libro che solitamente avrei letto in un pomeriggio o due, arrivando alla fine senza nemmeno rendermene conto, ma ogni volta che controllavo l’avanzamento di lettura mi rendevo conto che ero appena al 10% o al 20% oppure al 40% e la cosa mi ha perplessata parecchio. Sembrava avessi letto tantissimo, invece… E contando che si tratta di un romanzo che nemmeno raggiunge le trecento pagine non è proprio una gran cosa.
In conclusione, io il libro l’ho apprezzato. Non a trecentosessanta gradi, ma l’idea secondo me è buona. Il finale è chiuso, l’arco narrativo raggiunge il suo punto, ma ricordo che si tratta del primo volume di una trilogia
. Leggerò sicuramente il secondo, e se vi incuriosisce leggetelo. Ma fatelo con il presupposto che non vi state avvicinando ad un romanzo epico.

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Mi aspettavo di più da questo libro, lo ammetto. Ma a parte la protagonista e il senso di pesantezza e di lettura infinita, che non riesco a capire da cosa sia dipeso, l'ho trovato carino. Stephen e la sua storia magica meritano una possibilità.
Qualcuno di voi lo ha letto? In caso affermativo, ditemi il vostro punto di vista :) Aspetto con ansia i vostri commenti, mi raccomando!
Alla prossima,
Feeling Reading 

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