domenica 27 aprile 2014

Books Corner: Doppelgänger, di Cristina Petrini e Valeria Cosentino.

Buon pomeriggio, lettori! Ho deciso, oggi, di prendermi un po' di tempo libero, sgomberare la mente e rilassarmi un attimo, prima di riprendere tutti gli impegni cui la pubblicazione di Underworld mi sta sottoponendo. A breve, infatti, avrò moltissime news per voi! :) Ma bando alle ciance, e parliamo di questo nuovo post dedicato alla mia rubrica di lettura. Mi dedicherò, quest'oggi, a Doppelgänger, il romanzo d'esordio di due ragazze italiane pubblicato dalla casa editrice Genesis Publishing.
Avevo trovato questo romanzo per puro caso, mesi fa. Ovviamente, era ancora in corso di pubblicazione, ma mi aveva colpita molto per il titolo che, ovviamente, richiama il fulcro del racconto: la leggenda (o maledizione, come dice la trama) riguardante la figura del doppelgänger. Premetto che non ho ancora avuto modo di leggerlo, ma ho potuto conoscere direttamente una delle due autrici (Valeria) e ho pensato, perciò, di dedicare a questo romanzo un posticino nel mio blog; magari a qualcuno dei miei follower poteva interessare, ho pensato. Di seguito, quindi, vi lascio la copertina e la trama, in più potrete leggere una breve intervista fatta alle autrici.

DOPPELGÄNGER,
di Cristina Petrini e Valeria Cosentino.



Genere: Romance / Soft Urban Fantasy
Editore: Genesis Publishing
Pagine: 300, solo ebook
Prezzo: € 3,90
Uscita: 31 Marzo 2014 

Nacha, giornalista alle prime armi presso una delle testate di spicco di Città del Messico, probabilmente avrebbe dovuto seguire il suo istinto e tirarsi indietro, quando la sua amica Esther le propone d’indagare sulla “Maledizione delle Doppelgänger” per lanciare le loro carriere... o forse no. Tra intrighi, violenze e tradimenti, Nacha entra in contatto con alcuni dei più oscuri segreti di tre fra le famiglie più importanti della città. Prova paura, rabbia, angoscia, ma riscopre anche se stessa e le sue origini; conosce l'amore vero, l'unico in grado di toglierle il respiro. Lei è la terza dopplegänger e, come Aimee ed Emma, presto si troverà faccia a faccia con la morte e dovrà scegliere tra due opzioni: arrendersi o combattere. Sceglierà la lotta. Poiché, sebbene il suo carnefice le sussurrerà che la menzogna si paga col sangue, lei capirà che l'unica cosa per la quale vale la pena sacrificarsi è solo la verità.

"Una trama complessa, intrigante e ricca di colpi di scena. Doppelgänger è un romanzo corale che vi terrà col fiato sospeso, intessendo una tela di segreti e rivalità familiari, fino a giungere a un finale che mai vi sareste aspettati. Amanti del soft urban fantasy, degli intrighi abilmente intrecciati e delle storie d’amore più dolci non potete perdere questo appello.Non ne resterete delusi." [L'editore]

Come annunciato, per saperne di più, ecco una piccola intervista alle due autrici! Le mie domande saranno in nero, ma, poiché le autrici sono due, le loro risposte saranno colorate: viola scuro è il colore di Cristina; verde scuro, quello di Valeria.

#1. Un saluto, prima di cominciare, alle autrice di questo nuovo romanzo: Cristina Petrini e Valeria Cosentino. Vi ringrazio per aver trovato un po’ di tempo per questa intervista. Ma, bando alle ciance, ci terrei subito a cominciare con una domanda che, forse, è piuttosto scontata. Cos’è per voi la scrittura?

Prima di iniziare voglio ringraziare per questa grande opportunità che ci stai dando di poterci farci conoscere e pubblicizzare la nostra opera. Io sono Cristina e se mi chiedi cosa è la scrittura ti direi che per me è la mia ancora di salvezza. Non sono mai stata portata in questo, fin da piccola e dalle scuole sono sempre stata considerata mediocre e poi in un momento assai buio della mia vita in cui non trovavo ragione per andare avanti lei è arrivata e mi ha salvato. All’inizio quindi è stata solo una valvola di sfogo fino a trasformarsi nella mia ragione di vita.

Io, invece, sono Valeria. E anch'io ti ringrazio per la disponibilità e la gentilezza. Per quanto mi riguarda, io considero la scrittura un'amica, l'unica che mi permette di dare completo sfogo alla fantasia. Un'amica importante, una compagna di vita che so con certezza che resterà sempre con me e di cui posso fidarmi ciecamente.

#2. Quando avete iniziato a scrivere e perché avete sentito questa esigenza?

Riprendendo quello che ho detto sopra ho iniziato a farlo con l’intenzione di creare storie, che siano anche solo fan fiction, con l’inizio delle superiori. Gli eventi accadutami durante le medie mi avevano fatto scoprire che essa poteva essere un’arma potente di terapia dell’anima e da quel momento è diventata la mia fida compagna di vita.

Io, invece, non so dirti esattamente quando ho cominciato a scrivere e neppure il perchè. Non c'è stato un momento catartico per me che mi ha spinto verso la scrittura. Semplicemente, l'ho sempre fatto. Ho questo ricordo particolare di me, ragazzina, inizio delle medie, seduta su un tappeto davanti alla tv con quaderno e penna davanti intenta a scrivere un tema da portare in classe il giorno dopo e che volevo fosse bellissimo. Scrivevo guardando “Shakespeare in Love”, convinta che mi sarebbe giunta in aiuto la mano del maestro xD Alla fine, però, quella storiella mi è rimasta nel cuore. Si chiamava “Una notte d'Africa” e il protagonista era un bambino indigeno di nome Kunta che perdeva sua madre durante una tempestra, e ricordo che vinse il primo posto ad un concorso sul giornalino della scuola che, da quel giorno, mia madre mostrava in giro come fosse importantissimo.

#3. Di recente, soprattutto, molti esordienti affermano di aver fatto «gavetta» su siti di scrittura amatoriale; EFP è il più gettonato. Voi rientrate in questa categoria?

 
Assolutamente sì! EFP è stato in assoluto il mio esordio, ok forse non sono mai stata tra le lettrici più amate e nemmeno tra le più attive (non scrivo da anni), ma è stato un ottimo modo per incentivare ciò che amo fare e perché no per fare pratica e gavetta!

Ci rientro eccome nella categoria! Scrivo da sempre, ma non sono mai stata il tipo da lasciare che altri leggessero i miei scritti, a meno che non fosse una cosa obbligata (vedi i temi a scuola). EFP lo scoprii per caso e cominciai a leggerci di tutto. Alla fine, decisi di provare a scrivere qualcosa e posso dire, ad oggi, che devo tantissimo al sito e a tutte le stupende ragazze che mi hanno seguito e continuano a seguirmi visto che, seppure non più con la stessa frequenza di un tempo, continuo a pubblicare fanfiction lì con lo pseudonimo di iosnio90. In effetti, io e Cristina dobbiamo ad EFP anche la nostra amicizia. Alla fine è iniziato tutto perchè lei seguiva le mie storie e commentava.

#4. Doppelgänger è il vostro romanzo d’esordio. Un romanzo scritto a quattro mani. Come mai questa scelta? Perché avete deciso di scrivere una storia insieme e, soprattutto, di utilizzare proprio questo romanzo per provare un esordio?

Io venivo già dalla pubblicazione di due libri prima di questo, due esperienze disastrose per via delle Case Editrici in cui ero andata in mano. Arrivata l’idea per questo romanzo ecco l’idea folle di volerlo condividere con una persona che all’inizio del progetto era poco più che una conoscenze. Il romanzo quindi è cresciuto con noi e ha visto la nostra amicizia diventare vitale e forte. La scelta principale posso dire che è stato il punto di vista, sono sicura che con nessun altra persona al mondo avrei potuto scrivere questa storia se non con chi come me è amante di un determinato genere e ne ha la stessa visuale.

Io prima di questo romanzo non ho mai pubblicato nulla. E onestamente ancora stento un po' a crederci di aver effettivamente all'attivo un romanzo d'esordio ormai. L'idea iniziale è partita da Cristina, lei mise giù le basi per questa storia e decise di condividerle con me. Ma la prendemmo molto alla leggera, all'inizio era solo un gioco, dubito ci fosse realmente l'intenzione di renderlo qualcosa di più importante. Poi, una volta finito, circa sei o sette mesi dopo, pensammo che, per le nostre capacità, sotto sotto avevamo fatto un buon lavoro e provammo ad inviarlo un po' in giro, senza aspettarci nulla di che, in risposta. Poi è arrivata la Genesis.

#5. Com’è nata l’idea per Doppelgänger? Sarà un libro autoconclusivo o il primo di una saga? E, in caso, da quanti volumi sarà formata?

L’idea è nata da un mix di cose. Posso dire che l’ispirazione me l’ha data “The Vampire Diaries” quello che è la storia cardine del libro e poi successivamente del telefilm, anche se poi da qui è volato sempre più lontano trovando la sua forma e tutt’altra storia. Un altro importante punto di riferimento è stato indubbiamente la passione per il panorama dei prodotti televisivi ispanici che hanno influenzato moltissimo la scelta di racconto apportata in questa storia. E’ un libro autoconclusivo? Diciamo che doveva esserlo, ma che molto probabilmente invece si trasformerà in una serie di cui possiamo dire di aver previsto tre volumi.

Si, ma questa è un'idea abbastanza recente che stiamo ancora cercando di sviluppare a dovere. Ci saranno aggiornamenti xD

#6. Avete pubblicato con la Genesis Publishing. Questa casa editrice è stata la vostra prima scelta o, prima di essa, avevate mandato il manoscritto altrove?

Personalmente avevo pubblicato prima sia con Albatros-Il Filo e successivamente con Montag Edizioni. Due esperienze assolutamente negative. Quindi scegliendo di provare a pubblicare abbiamo sentito moltissime cade editrici, tutte ovviamente che trovavamo un modo per farci pagare qualcosa. Mi sono incontrata con la Genesis Publishing per puro caso e ci abbiamo provato pensando “tanto peggio non può andare no?”. Diciamo che questo caso ci ha salvato scoprendo in una casa editrice così giovane tanta voglia di fare, serietà e un rapporto che posso dire ottimo e positivo.

E' stato assolutamente un puro caso, ma ci riteniamo molto fortunate, si.

#7. Scendendo nei particolari del libro. Protagonista indiscussa è Nacha. Quanto c’è di voi in lei? Quanto c’è di voi nei personaggi di questo romanzo e, soprattutto, a quale tenete maggiormente e perché?

Di Nacha posso dire che c’è la mia curiosità, scrivendola ci ho messo tantissimo di questo di mio, ma forse come è giusto che sia ogni personaggi ha un poco di noi. Per quanto mi riguarda sento di aver dato a tutti qualcosa di mio o semplicemente quello che mi piace vedere, ma anche non mi piace per nulla, nelle persone. A quale tengo di più? Esther! Mi rispecchio nel suo modo di fare, nella sua follia e nel suo non sapere tenere la bocca chiusa, diciamo solo che mi manca trovare un Dante per essere uguale a lei, cosa che non mi dispiacerebbe per niente eh!

Concordo con Cristina. Alla fine credo sia normale che chi siamo vada ad influire un po' su ogni singolo personaggio, dandogli determinate sfumature. Di certo è la visione di ogni scrittore a determinare chi sarà chi e chi farà cosa in un romanzo. Non so quanto di mio ci sia in Nacha. Ripeto, piccole sfumature magari, ma di mio mio....non so, spesso e volentieri avrei fatto le cose in maniera molto diversa da come le ha fatte lei nel romanzo. Ma questo è un problema mio, che si tratta di un mio scritto o di quello di qualcun'altro, ho sempre dei problemi con le protagoniste, non riesco mai a farmele piacere del tutto. A questo Nacha non è scampata. Forse, più che a lei, io potrei essere più simile ad Aimee, lunatica, dura fuori, ma con un mondo ben diverso all'interno. Io mio personaggio preferito, però, è Manera. Complesso, mente e sentimenti in subbuglio, sempre in bilico tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, una vita vissuta miseramente nel ricordo di una felicità che non ha più voluto riprovare.... è esattamente il genere di personaggio che adoro di più scrivere.

#8. Il romanzo è ambientato a Città del Messico, da quel che dice la trama. Come mai questa scelta? È collegata al fulcro della storia, ovvero la «Maledizione delle Doppelgänger» o per altri motivi?

La scelta nasce da quello che dicevo prima, ispirandoci al modo di raccontare storie tipico del panorama ispanico abbiamo voluto rimanere in quel contesto che abbiamo imparato ad amare e conoscere. I nomi, i luoghi e le situazioni ci da la possibilità di giocare con un mondo molto lontani da noi, ma con una coltura in realtà molto più vicina di quello che sembra.

Si, non è collegata affatto alla “Maledizione delle Doppelganger”. La città, qui, più che essere protagonista, fa da sfondo. Ma ci piaceva l'idea di muoverci in quel contesto.

#9. Sempre dalla trama, si evince molto la tematica thriller di questo libro; l’azione. Ci sarà anche la componente romance o i romantici è meglio che non ci sperino troppo?

Assolutamente sì! Nella nostra storia c’è thriller, azione, indagine, ma anche amore! Tanto amore! Siamo sicure più che mai che esso sia al fondamento di ogni buona storia e qui spazia da quello più romantico a quello fraterno e perfino a quello malsano.

Figurarsi! La mia complice nel misfatto (Cristina) è una romantica come pochi, non avrebbe mai scritto un romanzo dove non ci fosse la componente romance. Io lo sono un po' meno, lo ammetto. In genere preferisco, anche nella lettura, storie in cui l'amore è una delle tante componenti, ma non quella centrale. Tuttavia, deve esserci. E qui, decisamente, c'è.

#10. Avete altri progetti in cantiere, al di fuori di Doppelgänger? Oppure, per il momento, vi state focalizzando sulla sua pubblicazione, assaporandone il momento?

Assaporare l’esordio di questo libro per me è come farlo per la prima volta con coscienza e piacere e quindi sì mi prendo tutto quello che viene, ma non so stare ferma. Mio grandissimo difetto! Quindi attualmente sono su tre nuovi progetti di cui uno solista, uno a più mani e ovviamente sul seguito di questa storia con la mia collega!

Mi sto assolutamente assaporando il momento! Ora come ora ciò che mi preme è spingere mia madre ha finire la lettura del libro in fretta perchè voglio assolutamente il suo parere, che è decisamente quello che per me conta di più. Nuovi progetti ce ne sono, diversi a dirla tutta. Le idee sono tante, ma anche in questo io e la mia collega differiamo: non riesco ad affrontare troppe storie insieme nelle stesso periodo, mi va in pappa il cervello. Quindi cerco di darmi delle priorità e di integrare al meglio i progetti a più mani con il mio primo da solita a cui tengo particolarmente. Probabilmente mi ci vorranno anni a finirlo, ma si dice che la creatività non va forzata, giusto?

#11. Cosa sperate in questo vostro esordio?

Mentirei se dicessi che non spero in un gran successo derivato dall’apprezzamento del pubblico in questa storia credo e spero originale e interessante. Ciò che mi preme in egual modo e che è il vero motivo per cui scrivo è che arrivi qualcosa. Non c’è più bella cosa che scoprire che tutto quello che noi ci abbiamo messo possa passare a chi legge e che quindi chi lo fa possa essere trascinato nelle pagine tra i suoi protagonisti e le loro storie. Vogliamo regalare un sogno e un’avventura a chiunque avrà piacere di volerla seguire!

Concordo ancora con Cristina. Alla fine, l'importante, per me, è che chi legge riesca a lasciarsi coinvolgere dalla storia e dai personaggi, soprattutto da ciò che abbiamo voluto dire e dalle emozioni che abbiamo voluto raccontare. Credo che questa sia l'aspirazione che ogni scrittore dovrebbe avere.

Vi ringrazio per la disponibilità, ragazze. E vi faccio il mio più sincero in bocca al lupo! Spero di comprare il romanzo e leggerlo nel minor tempo possibile, in modo da farvi sapere il mio parere.

“Crepi” e grazie per questa disponibilità dimostrata nei nostri confronti e mi raccomando leggete il nostro libro e parola di autrice non ve ne pentirete! ;)

Grazie mille a te! E crepi! Aspettiamo assolutamente il tuo parere e quello di chiunque.

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Questo è tutto gente! Se siete incuriositi da questo romanzo, non vi resta che correre su Amazon o su Kobo e scaricarlo. Per ulteriori informazioni, vi lascio come riferimento il sito internet della Genesis, in modo che sarete sempre costantemente aggiornate sulle novità che riguardano Valeria e Cristina. Eccolo: www.thegenesispublishing.com/
Cos'altro dirvi? Voi avete letto il libro? Cosa pensate? E, come sempre, se il post vi è stato utile, fatemelo sapere!
Un bacione grande, alla prossima! :*

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