Buongiorno a tutti, otaku! Sono contentissima di poter finalmente pubblicare il primo post della rubrica dedicata agli anime e manga *-* Lo so che sarebbe dovuto uscire ieri, ma quando sono andata a programmare il post l'intera recensione era sparita. Considerato che era una recensione davvero lunga (e lo sarà di nuovo, scusatemi) non sono riuscita a scriverla in una sera, considerato che avevo poi altri impegni. Questo post, ci tengo a dirlo, sarà un'eccezione: tutti gli altri verranno pubblicati nel corso della settimana, ma capirete meglio nelle righe seguenti, dove vi illustro nel dettaglio questa nuova rubrica. Ci tenevo solo a precisare una cosa, prima di concentrarmi sulla intro esplicativa: benché il titolo/nome della rubrica presenti al suo interno una componente prettamente femminile (cioè "girls") lo spazio AniManga è rivolto a chiunque. L'unico motivo per cui il sottotitolo è femminile riguarda semplicemente le blogger che se ne occupano. Avevo già accennato che, quando parlai su Instagram della mia idea di inaugurare questo spazio, una mia collega mi aveva confidato di aver pensato anche lei di aprire la suddetta rubrica, pertanto fra una chiacchiera e l'altra abbiamo pensato di far collaborare i nostri blog letterari. Da qui le "otaku girls".
E adesso bando alle ciance! Veniamo subito a noi e parliamo di questo nuovo, e spero per voi bello e interessante, spazio :)
AniManga — Otaku Girls:
妄想少女オタク系
F e e l i n g R e a d i n g f e a t I l t e m p o d e i l i b r i
Questo il nome completo, e parecchio multietnico, della rubrica. Ma la domanda che in tantissimi vi starete facendo è: di cosa si parlerà nella specifico? Beh, di un po' di tutto. Per lo più, la rubrica si occuperà di recensire anime, manga o entrambi nello stesso momento, al fine di consigliarvi titoli che mi sono piaciuti o, perché no, darvi un parere personale su quelli che non mi hanno fatto particolarmente impazzire. Come per l'angolo letterario, cercherò di non parlare troppo di quelle storie che non mi sono proprio piaciute, la trovo una perdita di tempo, considerato poi che purtroppo, di recente, di tempo da passare al computer ne ho davvero pochissimo. Per questa ragione, vi invito a tenere d'occhio i commenti, se ce ne saranno, perché se qualcuno volesse proporre una nuova recensione per la rubrica e il titolo in questione non dovesse incontrare per niente le mie preferenze lo scriverò nella risposta. AniManga, comunque, si concentrerà anche sulle nuove uscite, al cinema o nei vari siti di streaming, vi porterà corporazioni fra le storie cartacee e quelle animate e tantissime altre cose. La pubblicazione dei post sarà a cadenza mensile, uno al mese intorno ai giorni 28 — 30, per scongiurare l'eventualità di pubblicare durante il weekend (come oggi, ma questa è un'eccezione). Il blog che mi accompagnerà è Il tempo di libri, e questo significa che se cliccate sul nome troverete anche lì, proprio oggi, il primo post di AniManga scritto e pubblicato da Leen.
E con questo credo di avervi detto davvero tutto, nel caso mi fossi dimenticata qualcosa lo troverete scritto in fondo xD Pertanto, smetto di parlare e vi lascio al primo anime della rubrica. So che in molti non lo conoscerete, ma personalmente l'ho amato alla follia, tanto da fare un rewatch quasi subito, convinta di essermi persa qualcosa e spinta, anche e soprattutto, dalla voglia di riguardarlo... Il titolo è A.I.C.O. Incarnation.
Ho scoperto questo anime in un modo piuttosto strano. In realtà, è stato Netflix stesso a consigliarmelo, benché non ne sappia ancora il vero motivo. Non avevo ancora visto nessun anime sul sito di streaming, e avevo appena concluso una serie TV che non c'entrava niente col genere di A.I.C.O., eppure secondo Netflix questo titolo mi sarebbe piaciuto. E cavolo, ha proprio avuto ragione!
La storia si apre in una realtà futuristica, che non conosciamo per niente. Ci sono dei ragazzi con delle tute colorate che stanno cercando qualcosa e, subito dopo, vengono attaccati da una forma di Materia scarlatta. Succede tutto in fretta e, quando questa piccola introduzione finisce, conosciamo finalmente la nostra protagonista. Aiko Tachibana è una ragazza di quindici anni costretta sulla sedia a rotelle. Due anni prima, a causa di un tremendo incidente scientifico, chiamato ad oggi da tutti Burst, lei e la sua famiglia vennero travolti dall'Esplosione. Il primo a perire fu suo padre, seguito quasi subito dalla moglie e dal figlio più piccolo. Aiko, sopravvissuta per miracolo, porta sul suo corpo ancora i segni di quel terribile giorno, e la sedia a rotelle e la sua riabilitazione costante sembrano non volerle far dimenticare in alcun modo l'orribile tragedia vissuta. Nonostante questo, la ragazza è circondata da persone che le vogliono bene, e questo l'aiuta a conservare la sua solarità e il suo buon carattere. Tutto cambia improvvisamente, e nel giro di mezzo episodio, quando Aiko travolge (letteralmente) un ragazzo mai visto prima nella struttura scolastica: il suo nome è Yuuya Kanzaki, si è appena trasferito nel distretto e sta iniziando proprio quel giorno il nuovo liceo. Storyline vuole, ovviamente, che il ragazzo entrerà a far parte proprio della classe di Aiko e, chissà perché, sembra da subito molto interessato a lei. Yuuya non è chiaramente il classico studente delle superiori... e dopo una rocambolesca serie di eventi, mostrerà chi è davvero. Egli conosce infatti tantissimi dettagli della vita di Aiko, sa perfino che, nonostante quello che si crede, parte della sua famiglia è ancora viva, intrappolata nel Punto Primario. Il motivo per cui ha cercato Aiko, fatto ricerche su di lei e la sua famiglia, è proprio questo: vuole convincere la ragazza a seguirlo all'interno dell'epicentro dell'Esplosione, perché è proprio lei la chiave per salvare la città e il pericolo che incombe su essa. Spinta dalla voglia di salvare quel che resta della sua famiglia, ma ancora sotto shock per le rivelazioni su se stessa, Aiko accetta di seguire lo sconosciuto e, insieme ad una squadra di Diver, partono per quella che sembra a tutti gli effetti un'importante missione.
Con la trama non scenderò in ulteriori dettagli, e anche mentre vi parlo dei personaggi e delle mie impressioni tenterò con ogni mezzo di essere il più generica possibile. Considerato poi che esiste perfino una sotto trama della trama, che è quasi il perno per chiarire alcuni punti dell'anime, meno dico e meglio è. Credo che A.I.C.O. sia un anime da vedere senza essere a conoscenza di nessuno spoiler, perché i colpi di scena sono tanti e devono essere vissuti puntata dopo puntata. Un consiglio però mi sento di darvelo: prestate moooolta attenzione ai nomi dei personaggi, sono tanti, lo so, ma cercate di seguire ogni puntata con la dovuta attenzione. Il mondo di A.I.C.O. a primo impatto appare davvero tanto strano, questo perché è stato scelto di gettare il telespettatore all'interno di questo futuro, alla fin fine non troppo lontano, spiegando poco per volta, episodio dopo episodio. Una scelta, ne sono consapevole, che potrebbe infastidire qualcuno, ma che personalmente ho apprezzato moltissimo. È stata dura, non posso negarlo, assimilare termini come "micro strutture al carbonio", "organismi artificiali" e altri ancora più complessi che non so nemmeno scrivere, detto sinceramente, ma più andavo avanti nella visione di questo anime e più imparavo a stare nel suo mondo e più mi piaceva. Non aspetterò la fine di questa recensione per dirvi che A.I.C.O. nasconde al suo interno un messaggio incredibile che fa riflettere. La storia infatti mette in conflitto ciò che per l'uomo è etico e ciò che non lo è, toccando temi che riguardano la vera idea di anima umana, cercando di capire che cosa può essere considerato davvero umano e cosa no. Una linea sottile, quella che tocca questo anime, che mi ha colpita davvero tantissimo. Se devo essere onesta, la primissima cosa che mi ha fatto innamorare, durante la prima visione, è stato proprio questo: il messaggio che sono sempre solita a ricercare in qualunque cosa guardi o legga. Ma adesso torniamo a noi, e parliamo un po' dei personaggi di questa storia.
Aiko Tachibana è una protagonista che mi è piaciuta tantissimo. Fragile e forte al tempo stesso, impulsiva a volte, infantile perfino a tratti (specialmente quando va a cercare Gumi senza dire niente a nessuno — quando guarderete capirete) ma tanto, tanto coraggiosa. Aiko cresce in questi due anni, diventa una persona diversa, nuova, e matura ancora di più durante questo viaggio. L'evoluzione del suo personaggio mi è piaciuta, credo sia giusta, in linea con tutto quello che succede, con le verità che la ragazza scopre, con il dolore che prova, con le scelte che deve prendere. Ha solo quindici anni, è vero, ma ci sono esperienze che ti cambiano e ti fanno maturare, e quello che è costretta ad affrontare Aiko è proprio questo: l'inevitabile evolversi di qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di fronteggiare. Yuuya Kanzaki è un mistero fino alla fine. È il classico protagonista misterioso, che sa più di quel che dice, ma è impossibile non innamorarsi di lui. Infatti è finito nella mia Top5 di personaggi maschili di anime che voglio assolutamente sposare! Ma questa è un'altra storia. Credo che Kanzaki incarni perfettamente il messaggio di A.I.C.O., in quanto lui rappresenta l'intero e reale conflitto che si nasconde dietro questa storia. All'inizio, benché è chiaro che sia lui il protagonista, resta in un certo senso ai margini, come se non volesse farsi coinvolgere dagli eventi e, proprio per questo motivo, lo vediamo interagire poco con Aiko stessa e tutti gli altri. Intelligente, sicuramente, Kanzaki è la mente dietro questa operazione, a detta di molti, impossibile da portare a termine. Mi rendo conto solo adesso che è davvero complicato parlare di lui senza fare spoiler o anche semplicemente per farvi capire quello che ho visto io in Kanzaki... Dentro questo personaggio c'è un mondo, e per assurdo che sia anche lui cresce e matura moltissimo grazie a questo viaggio. Forse perfino di più di quanto sia cresciuto e maturato prima di allora. Altri nomi che sentirete sicuramente nel corso della storia, ma di cui non vi parlerò perché dovrei scendere nei dettagli della trama e aprire discorsi lungometrici, sono: Susumu Kurose, Kyosuke Isazu, Yuzuha Isazu, Toshide Yura, Akiko Nanbara e qualche altro che mi sono dimenticata. I più importanti, e sicuramente i più presenti, sono loro.
Ad accompagnare Aiko e Kanzaki nel loro viaggio, come avevo già accennato prima, c'è un gruppo di Diver. Capitanati da Daisuke Shino e Maho Shiraishi, che benché tenuti un po' ai margini sono fra i miei personaggi preferiti. Shino è un omone grande e forte con una grossa caratterizzazione filosofica, infatti ho amato tantissimo il suo modo di pensare e di parlare, oltre al modo in cui combatteva per difendere se stesso e soprattutto gli altri. Shiraishi era la sua partner, ed è stata dall'inizio alla fine di una dolcezza disarmante. Si è fatta carico del ruolo di mamma, di sorella maggiore, di guida e di combattente. Si può dire che, in un certo senso, se Kanzaki era la mente di questa spedizione, Shiraishi ne era il cuore pulsante. Insieme a loro, come sottoposti, ci sono altri quattro Diver: Kazuki Minase e il partner Yoshihiko Sagami, Haruka Seri e la sua partner Kaede Misawa. E qui iniziano i dolori, per quel che mi riguarda. Una delle poche pecche di questo anime riguarda proprio questi quattro personaggi. Per prima cosa, nonostante abbia rivisto l'anime per ben due volte, ancora adesso mi risulta un po' difficile spiegarvi che cosa sono i Diver: mercenari, sicuramente, assoldati per recuperare "cose" all'interno di vecchi edifici di ricerca abbandonati. Proprio per questo, questi mercenari sono equipaggiati per affrontare e addormentare la Materia. La domanda che sorge spontanea è: io capisco che in un momento di grande difficoltà nazionale, c'è un po' di menefreghismo totale sui piccoli furti, ma chi è stata quella mente geniale che ha perfino addestrato dei criminali a rubare in una zona così pericolosa? Non viene spiegato, perciò datevi la risposta che preferite. Malgrado questo, se la partnership Kazuki-Sagami viene abbastanza approfondita, dando un minimo di spessore ad entrambi i personaggi, quella composta da Haruka e Kaede presenta uno squilibrio incredibile. La Misawa sembra infatti il personaggio più importante fra i Diver: si parla della sua vita, possiede un background che lentamente viene snocciolato, anche se non a 360 gradi, e avrà un finale che, detto sinceramente, benché poteva essere prevedibile arrivati ad un certo punto della narrazione, mi ha lasciata un po' basita. Sagami è il punto di forza di questa squadra, quello che non ha scrupoli ad uccidere, che si getterebbe nella Materia per difendere i suoi compagni. Kazuki è sicuramente l'anello debole della catena, quello che cerca l'amore dove non c'è, solo perché ne sente disperatamente la mancanza. Di Haruka, che "a pelle" era la mia preferita, a fine serie non si sa assolutamente niente. Il vuoto. Il suo personaggio non viene preso minimamente in considerazione. Per me questa è stata una delusione. Non pretendo che in un range di così tanti personaggi, tutti vengano rappresentati nel migliore dei modi, ma questi quattro ragazzi erano il gruppo principale che accompagnava i nostri protagonisti nel Punto Primario. E a parte queste poche informazioni non si sa altro, e di alcuni non si hanno nemmeno "poche informazioni".
Non mi sono soffermata troppo sull'ambientazione, sullo scenario davanti cui ci troviamo, su questa forma di Materia che si è diffusa ovunque, trasformando questo canyon in una specie di palude rossa, per volontà. È sicuramente un punto importante di A.I.C.O., ma ho preferito e preferisco ancora adesso soffermarmi su altre questioni. La proliferazioni degli organismo artificiali, l'esperimento che ha dato il via a tutto, viene comunque ben accennato nel trailer (che vi lascio più in basso) ma resta secondo me qualcosa che dovete vedere e "vivere" in prima persona, se deciderete di entrare nel vostro account Netflix e premere sul pulsante play.
In conclusione, posso dire e sottoscrivere che consiglio vivamente la visione di questo anime. A.I.C.O. non tratta argomenti semplici, non è un anime che si può vedere a tempo perso o con poca attenzione, è una storia complicata, fatta di sacrifici e perdite, di false piste e verità inaspettate, e proprio per questo richiede una giusta mentalità e un attimo di riflessione. I protagonisti rappresentano una delle mie ship preferite del momento, e nonostante le sue pecche e la descrizione poco accurata di alcuni personaggi, sono riuscita ad apprezzare tanto anche qualcun altro oltre ad Aiko e Kanzaki. La storia mi ha lasciata a bocca aperta, in positivo ovviamente, la grafica è pazzesca e l'accuratezza tecnologica e scientifica è sicuramente d'ammirare. Il lavoro che Netflix e lo Studio Bones hanno fatto è davvero lodevole. Avrei preferito un finale più corposo, questo sì. Ho trovato gli ultimi quattro episodi pazzeschi, ma il dopo-sigla, e quindi il vero e proprio finale di tutto l'anime, l'ho percepito un po' scarno. Avrei voluto vedere di più, sentire di più, considerato che non sembra esserci un seguito (ed è anche normale, visto che comunque i fatti si concludono con l'ultimo episodio). Nonostante queste piccolezze, trovo che A.I.C.O. Incarnation valga tutto il tempo che ho speso dietro al computer o alla televisione per guardarlo, e vi consiglio davvero di dargli un'opportunità.
E con questa recensione infinita, è tutto anche per oggi. Mi scuso di nuovo per la pubblicazione di sabato mattina, ma come ho spiegato nella intro ho avuto diversi problemi e non mi è stato possibile pubblicare il primo post di questa rubrica ieri come stabilito. Ovviamente, se conoscete questo anime o se lo guarderete dopo la mia opinione fatemelo sapere! Ci tengo particolarmente :) Io vi mando un grosso bacio e vi auguro un favoloso weekend. E non dimenticatevi di andare a leggere il post di Leen!
Alla prossima,
Genere: Fantascienza | Regia: Kazuya Murata | Soggetto: Yuuichi Nomura | Char. design: Satoshi Ishino | Musiche: Taro Iwashiro | Studio: Bones | Rete: Netflix | 09.03.2018 | Stagione: 1 (completa) | Doppiaggio italiano.
Giappone, anno 2037. Sono passati due anni da quando il grande incidente, noto come Burst, causato da un esperimento su alcune cellule artificiali, erose il Kurobe Gorge, inglobando l'intera aerea intorno al centro di ricerca. Aiko Tachibana, una giovane liceale all'apparenza solare e molto dolce, tenta di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Costretta su una sedia a rotelle da quel fatidico giorno, deve convivere non solo con la sua disabilità, ma anche e soprattutto con il vuoto lasciato dalla sua famiglia, morta proprio in quella terribile esplosione. Tutto sembra cambiare con l'arrivo a scuola di un nuovo studente, Yuuya Kanzaki, che si dimostra fin da subito molto interessato a lei. Secondo quanto dice il ragazzo, Aiko è la chiave per mettere finalmente fine a tutto: l'unico modo per farlo, tuttavia, è gettarsi a capofitto in un'impresa unica nel suo genere. Raggiungere il Punto Primario, nonché cuore pulsante del Burst. — trama scritta da me, se prendete citate. Grazie.
Ho scoperto questo anime in un modo piuttosto strano. In realtà, è stato Netflix stesso a consigliarmelo, benché non ne sappia ancora il vero motivo. Non avevo ancora visto nessun anime sul sito di streaming, e avevo appena concluso una serie TV che non c'entrava niente col genere di A.I.C.O., eppure secondo Netflix questo titolo mi sarebbe piaciuto. E cavolo, ha proprio avuto ragione!
Con la trama non scenderò in ulteriori dettagli, e anche mentre vi parlo dei personaggi e delle mie impressioni tenterò con ogni mezzo di essere il più generica possibile. Considerato poi che esiste perfino una sotto trama della trama, che è quasi il perno per chiarire alcuni punti dell'anime, meno dico e meglio è. Credo che A.I.C.O. sia un anime da vedere senza essere a conoscenza di nessuno spoiler, perché i colpi di scena sono tanti e devono essere vissuti puntata dopo puntata. Un consiglio però mi sento di darvelo: prestate moooolta attenzione ai nomi dei personaggi, sono tanti, lo so, ma cercate di seguire ogni puntata con la dovuta attenzione. Il mondo di A.I.C.O. a primo impatto appare davvero tanto strano, questo perché è stato scelto di gettare il telespettatore all'interno di questo futuro, alla fin fine non troppo lontano, spiegando poco per volta, episodio dopo episodio. Una scelta, ne sono consapevole, che potrebbe infastidire qualcuno, ma che personalmente ho apprezzato moltissimo. È stata dura, non posso negarlo, assimilare termini come "micro strutture al carbonio", "organismi artificiali" e altri ancora più complessi che non so nemmeno scrivere, detto sinceramente, ma più andavo avanti nella visione di questo anime e più imparavo a stare nel suo mondo e più mi piaceva. Non aspetterò la fine di questa recensione per dirvi che A.I.C.O. nasconde al suo interno un messaggio incredibile che fa riflettere. La storia infatti mette in conflitto ciò che per l'uomo è etico e ciò che non lo è, toccando temi che riguardano la vera idea di anima umana, cercando di capire che cosa può essere considerato davvero umano e cosa no. Una linea sottile, quella che tocca questo anime, che mi ha colpita davvero tantissimo. Se devo essere onesta, la primissima cosa che mi ha fatto innamorare, durante la prima visione, è stato proprio questo: il messaggio che sono sempre solita a ricercare in qualunque cosa guardi o legga. Ma adesso torniamo a noi, e parliamo un po' dei personaggi di questa storia.
Aiko Tachibana è una protagonista che mi è piaciuta tantissimo. Fragile e forte al tempo stesso, impulsiva a volte, infantile perfino a tratti (specialmente quando va a cercare Gumi senza dire niente a nessuno — quando guarderete capirete) ma tanto, tanto coraggiosa. Aiko cresce in questi due anni, diventa una persona diversa, nuova, e matura ancora di più durante questo viaggio. L'evoluzione del suo personaggio mi è piaciuta, credo sia giusta, in linea con tutto quello che succede, con le verità che la ragazza scopre, con il dolore che prova, con le scelte che deve prendere. Ha solo quindici anni, è vero, ma ci sono esperienze che ti cambiano e ti fanno maturare, e quello che è costretta ad affrontare Aiko è proprio questo: l'inevitabile evolversi di qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di fronteggiare. Yuuya Kanzaki è un mistero fino alla fine. È il classico protagonista misterioso, che sa più di quel che dice, ma è impossibile non innamorarsi di lui. Infatti è finito nella mia Top5 di personaggi maschili di anime che voglio assolutamente sposare! Ma questa è un'altra storia. Credo che Kanzaki incarni perfettamente il messaggio di A.I.C.O., in quanto lui rappresenta l'intero e reale conflitto che si nasconde dietro questa storia. All'inizio, benché è chiaro che sia lui il protagonista, resta in un certo senso ai margini, come se non volesse farsi coinvolgere dagli eventi e, proprio per questo motivo, lo vediamo interagire poco con Aiko stessa e tutti gli altri. Intelligente, sicuramente, Kanzaki è la mente dietro questa operazione, a detta di molti, impossibile da portare a termine. Mi rendo conto solo adesso che è davvero complicato parlare di lui senza fare spoiler o anche semplicemente per farvi capire quello che ho visto io in Kanzaki... Dentro questo personaggio c'è un mondo, e per assurdo che sia anche lui cresce e matura moltissimo grazie a questo viaggio. Forse perfino di più di quanto sia cresciuto e maturato prima di allora. Altri nomi che sentirete sicuramente nel corso della storia, ma di cui non vi parlerò perché dovrei scendere nei dettagli della trama e aprire discorsi lungometrici, sono: Susumu Kurose, Kyosuke Isazu, Yuzuha Isazu, Toshide Yura, Akiko Nanbara e qualche altro che mi sono dimenticata. I più importanti, e sicuramente i più presenti, sono loro.
Ad accompagnare Aiko e Kanzaki nel loro viaggio, come avevo già accennato prima, c'è un gruppo di Diver. Capitanati da Daisuke Shino e Maho Shiraishi, che benché tenuti un po' ai margini sono fra i miei personaggi preferiti. Shino è un omone grande e forte con una grossa caratterizzazione filosofica, infatti ho amato tantissimo il suo modo di pensare e di parlare, oltre al modo in cui combatteva per difendere se stesso e soprattutto gli altri. Shiraishi era la sua partner, ed è stata dall'inizio alla fine di una dolcezza disarmante. Si è fatta carico del ruolo di mamma, di sorella maggiore, di guida e di combattente. Si può dire che, in un certo senso, se Kanzaki era la mente di questa spedizione, Shiraishi ne era il cuore pulsante. Insieme a loro, come sottoposti, ci sono altri quattro Diver: Kazuki Minase e il partner Yoshihiko Sagami, Haruka Seri e la sua partner Kaede Misawa. E qui iniziano i dolori, per quel che mi riguarda. Una delle poche pecche di questo anime riguarda proprio questi quattro personaggi. Per prima cosa, nonostante abbia rivisto l'anime per ben due volte, ancora adesso mi risulta un po' difficile spiegarvi che cosa sono i Diver: mercenari, sicuramente, assoldati per recuperare "cose" all'interno di vecchi edifici di ricerca abbandonati. Proprio per questo, questi mercenari sono equipaggiati per affrontare e addormentare la Materia. La domanda che sorge spontanea è: io capisco che in un momento di grande difficoltà nazionale, c'è un po' di menefreghismo totale sui piccoli furti, ma chi è stata quella mente geniale che ha perfino addestrato dei criminali a rubare in una zona così pericolosa? Non viene spiegato, perciò datevi la risposta che preferite. Malgrado questo, se la partnership Kazuki-Sagami viene abbastanza approfondita, dando un minimo di spessore ad entrambi i personaggi, quella composta da Haruka e Kaede presenta uno squilibrio incredibile. La Misawa sembra infatti il personaggio più importante fra i Diver: si parla della sua vita, possiede un background che lentamente viene snocciolato, anche se non a 360 gradi, e avrà un finale che, detto sinceramente, benché poteva essere prevedibile arrivati ad un certo punto della narrazione, mi ha lasciata un po' basita. Sagami è il punto di forza di questa squadra, quello che non ha scrupoli ad uccidere, che si getterebbe nella Materia per difendere i suoi compagni. Kazuki è sicuramente l'anello debole della catena, quello che cerca l'amore dove non c'è, solo perché ne sente disperatamente la mancanza. Di Haruka, che "a pelle" era la mia preferita, a fine serie non si sa assolutamente niente. Il vuoto. Il suo personaggio non viene preso minimamente in considerazione. Per me questa è stata una delusione. Non pretendo che in un range di così tanti personaggi, tutti vengano rappresentati nel migliore dei modi, ma questi quattro ragazzi erano il gruppo principale che accompagnava i nostri protagonisti nel Punto Primario. E a parte queste poche informazioni non si sa altro, e di alcuni non si hanno nemmeno "poche informazioni".
Non mi sono soffermata troppo sull'ambientazione, sullo scenario davanti cui ci troviamo, su questa forma di Materia che si è diffusa ovunque, trasformando questo canyon in una specie di palude rossa, per volontà. È sicuramente un punto importante di A.I.C.O., ma ho preferito e preferisco ancora adesso soffermarmi su altre questioni. La proliferazioni degli organismo artificiali, l'esperimento che ha dato il via a tutto, viene comunque ben accennato nel trailer (che vi lascio più in basso) ma resta secondo me qualcosa che dovete vedere e "vivere" in prima persona, se deciderete di entrare nel vostro account Netflix e premere sul pulsante play.
In conclusione, posso dire e sottoscrivere che consiglio vivamente la visione di questo anime. A.I.C.O. non tratta argomenti semplici, non è un anime che si può vedere a tempo perso o con poca attenzione, è una storia complicata, fatta di sacrifici e perdite, di false piste e verità inaspettate, e proprio per questo richiede una giusta mentalità e un attimo di riflessione. I protagonisti rappresentano una delle mie ship preferite del momento, e nonostante le sue pecche e la descrizione poco accurata di alcuni personaggi, sono riuscita ad apprezzare tanto anche qualcun altro oltre ad Aiko e Kanzaki. La storia mi ha lasciata a bocca aperta, in positivo ovviamente, la grafica è pazzesca e l'accuratezza tecnologica e scientifica è sicuramente d'ammirare. Il lavoro che Netflix e lo Studio Bones hanno fatto è davvero lodevole. Avrei preferito un finale più corposo, questo sì. Ho trovato gli ultimi quattro episodi pazzeschi, ma il dopo-sigla, e quindi il vero e proprio finale di tutto l'anime, l'ho percepito un po' scarno. Avrei voluto vedere di più, sentire di più, considerato che non sembra esserci un seguito (ed è anche normale, visto che comunque i fatti si concludono con l'ultimo episodio). Nonostante queste piccolezze, trovo che A.I.C.O. Incarnation valga tutto il tempo che ho speso dietro al computer o alla televisione per guardarlo, e vi consiglio davvero di dargli un'opportunità.
E con questa recensione infinita, è tutto anche per oggi. Mi scuso di nuovo per la pubblicazione di sabato mattina, ma come ho spiegato nella intro ho avuto diversi problemi e non mi è stato possibile pubblicare il primo post di questa rubrica ieri come stabilito. Ovviamente, se conoscete questo anime o se lo guarderete dopo la mia opinione fatemelo sapere! Ci tengo particolarmente :) Io vi mando un grosso bacio e vi auguro un favoloso weekend. E non dimenticatevi di andare a leggere il post di Leen!
Alla prossima,
Feeling Reading
Ciao! Non avevo mai sentito parlare di questo anime, ma credo che lo guarderò perché ho davvero una magra cultura per quanto riguarda queste cose.
RispondiEliminaVolevo farti sapere che ti ho nominata in questo post, mi piacerebbe molto leggere le tue risposte: https://lacollezionistadiparole.blogspot.com/2018/10/my-world-award-2018-3.html#more
Ciao, scusa se ti rispondo solo adesso ma non avevo visto il commento! Io ti consiglio davvero tanto la visione di AICO, per me merita tantissimo, perciò se lo vedrai fammi sapere cosa ne pensi :) E verrò sicuramente a controllare questo tag, grazie mille per la nomination <3
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