giovedì 19 maggio 2016

Recensione: "Ovunque con te" di Katie McGarry

Buona sera, readers! Come state? Qui è tornato l'inverno. Ammetto che una parte di me gongola per la gioia, non amando troppo il caldo, l'afa o l'estate, però non mi farebbe schifo (e qui entra in gioco l'altra parte) che le giornate si sistemassero un po' per mettere il mio campionario privavera/estate. Ma dormire mentre fuori c'è un temporale con i fiocchi... boh, imbattibile! Cooomunque, tornando a noi, eccomi finalmente a pubblicare la recensione di Ovunque con te, primo romanzo della nuova serie di Katie McGarry. Non mi dilungo troppo nella intro perché il mio pensiero su questo romanzo non sarà lunghissimo, e il motivo è semplice: questo libro non mi ha fatta impazzire.

Titolo: Ovunque con te
Autore: Katie McGarry
Editore: HarperCollins
Pagine: 476
Prezzo: € 16,00
Data d'uscita: 14 aprile 2016

Emily ha diciassette anni ed è felice della propria vita così com'è: genitori amorevoli, buoni amici e un'ottima scuola, in un quartiere tranquillo. Certo, non può negare di essere curiosa riguardo al suo padre biologico, quello che ha preferito unirsi a un club di motociclisti - il Regno del Terrore piuttosto che essere genitore; ma questo non significa che lei vorrebbe far parte di quel mondo. Quando però una timida visita si trasforma in una lunga vacanza estiva tra parenti che non sapeva di avere, una cosa le è chiara: niente è come sembra. Il club, suo padre, e nemmeno Oz, un ragazzo che ipnotizza con i suoi occhi blu e che può aiutarla a capire quella vita. Oz desidera una cosa sola: unirsi al Regno del Terrore. Loro sono quelli buoni. Proteggono la gente. Loro sono... una famiglia. Mentre Emily è in città, Oz glielo dimostrerà. Così, quando il padre di lei gli chiede di tenerla al sicuro da una banda rivale con un conto da regolare, per Oz è un sogno che diventa realtà. Quello che non sa è che Emily potrebbe infrangerlo, quel sogno.
VOTO:


RECENSIONE
Sarò onesta, dare tre stelline stiracchiate ad una scrittrice come Katie McGarry mi lascia parecchio allibita e con l’amaro in bocca. Ma non posso farci assolutamente nulla. Per quanto abbia adorato la serie di Oltre i limiti – in modo particolare proprio l’omonimo romanzo di apertura – Ovunque con te non mi ha lasciato delle belle sensazioni. Ma, come sempre, andiamo con ordine e vi riassumo un po’ ciò che posso dirvi della trama.
La protagonista di questa storia è Emily. Ha diciassette anni e una vita apparentemente perfetta. Ha due genitori che la adorano e che ella stessa adora, tanti amici e una vita piuttosto confortevole. Vissuta per anni nella convinzione che il suo padre biologico l’avesse abbandonata a se stessa, insieme a sua madre, non è particolarmente incline ad instaurare un rapporto con l’uomo. Passano insieme pochi giorni l’anno, ed è Eli – questo il nome del padre – ad organizzare qualcosa e a muoversi per andare da sua figlia. Per di più, Emily non vuole avere nulla a che fare con lui, la sua famiglia e la sua banda di motociclisti. E quando si ritrova costretta a presenziare al funerale della nonna paterna, in una città che sua madre si è lasciata alle spalle diciassette anni prima, la situazione non migliora. L’atmosfera che si respira non è delle più vantaggiose e Oz, il ragazzo arrogante – seppur affascinante – che cambia umore come cambia il vento, non l’aiuta di certo ad ambientarsi.
Non vado oltre con la trama perché proprio non posso. Già al funerale della nonna paterna salta su un colpo di scena che mi ha fatta rimanere perplessa per ben cinque minuti, e non mi sembra affatto il caso di svelarvelo. Sorprese a parte, concentrate specialmente dopo i ¾ del romanzo, penso che il punto debole di questo libro sia proprio la storia. Benché la scrittura della McGarry sia scorrevole, era proprio la trama a lasciarmi confusa. Forse avevo troppe aspettative. Forse hanno parlato così dannatamente bene di questo libro, ancora prima che uscisse, che credevo che avrebbe superato il mio amore per Oltre i limiti – che conserva nelle sue pagine ancora oggi un pezzo enorme del mio cuore. Ma così non è stato. In alcuni punti mi sono perfino annoiata, cosa che non mi capita spesso. Nemmeno i personaggi mi hanno fatta impazzire. Emily è troppo radicata nelle sue convinzioni, sembra il vagone di un treno programmato per seguire sempre e solo la stessa strada, e Oz… boh. Nell’ultima parte migliora, ma per tutto il romanzo lo avrei preso volentieri a sberle. Insomma, lui reputa la famiglia di Eli un po’ come sua, quindi è infastidito dalla presenza di Emily. Alla fine del romanzo – quasi alla fine – si scopre anche perché. C'entra un segreto che accomuna un po’ tutti, e tutte le sceneggiate fatte per i ¾ del romanzo crollano. E si spiega anche perché Oz, pur non sapendo tutta la storia, ce l’aveva così a morte con la ragazza. Ragazza, voglio precisarlo, che di quella storia non sapeva assolutamente niente! Ho avvertito questo tira e molla fra Oz e Emily, soprattutto, come una grande e unica assurdità utilizzata per portare avanti una storia che era debole fin dal prologo. Non voglio demolire completamente il romanzo perché, come già detto, alla fine grazie al cielo si riprende un po’. Ma è l’idea, seppur buona, che secondo me è stata sfruttata male. E non potendo spoilelare il romanzo, non posso nemmeno spiegarvi le mie motivazioni. Non posso dirvi nel dettaglio cosa mi ha spinta a dare, tutto sommato, tre stelline (anche se stiracchiate) né posso dirvi cosa non mi è proprio piaciuto. Cosa che mi dispiace moltissimo. Perfino la scrittura della McGarry, per quanto scorrevole e sostanzialmente buona, mi è apparsa diversa. Non so voi, ma io di questa autrice ho letto – come vi dicevo – solo la serie di Echo e Noah, ma lo stile mi è parso parecchio diverso fra un romanzo e l’altro. Non voglio intendere con questo che sia peggiorata o migliorata, recepisco solo un cambiamento di scrittura che non reputo né male né bene; solo diverso. Probabilmente dipende dagli argomenti trattati, notevolmente più spigolosi nella serie che ci ha fatto conoscere quest'autrice. Non lo so. Ma è un dettaglio che ho avvertito forte e chiaro per quasi tutto la lettura.
In conclusione, non so se leggerò i seguiti. Promuovo il romanzo con riserva, per quanto mi riguarda, solo perché in fin dei conti ho apprezzato maggiormente l’ultimo quarto di libro e perché, imbattendomi in diverse recensioni, mi sono resa conto di aver avuto solo io queste sensazioni negative. Quindi, se la lettura è soggettiva, e lo è davvero, non me la sento di bocciare in toto un romanzo che al 90% dei lettori è piaciuto. Sono un po’ la voce fuori dal coro ma, se la trama vi intriga, allora dategli una possibilità. Magari a voi piacerà.
___________________________________________________________________________________
-
Vado un po' contro corrente su questo libro. Ed è un vero peccato, perché avevo aspettative altissime :/ e forse il problema è stato proprio questo. Non so davvero divervelo. Aspetto come al solito i vostri pareri. Perciò, se vi va, lasciate un commento qui sotto e fatemi sapere cosa ne pensate di questo romanzo - ovviamente se lo avete già letto.
Alla prossima,
Feeling Reading

Nessun commento:

Posta un commento